A vent’anni dalla scomparsa di Lucio Battisti Hoepli pubblica un volume per celebrare il popolare cantautore attraverso curiosità, interviste e testimonianze di coloro che lo hanno conosciuto e vissuto. Lo scrittore sannita Donato Zoppo torna a raccontare il musicista di Poggio Bustone.
Per quanti siano i suoi detrattori resta innegabile che da metà anni Sessanta alla sua scomparsa nel 1998 Lucio Battisti, tra i protagonisti e gli innovatori della musica italiana subito dopo Domenico Modugno, abbia rivoluzionato ed evoluto la nostra canzone aprendola a contaminazioni e influenze straniere, dal rock alla musica etnica, dalla disco music ad un pop elettronico colto e unico nel suo genere, esplorando e sperimentando letteralmente fino a che gli fu possibile, in una progressiva e irreversibile solitudine. In questi giorni, nella triste ricorrenza del ventennale della morte, tra nuove ristampe di CD e vinili, arriva sugli scaffali delle librerie anche un nuovo volume sulla vita e le opere di Battisti, ad arricchire la bibliografia sul compositore di Poggio Bustone, tra vecchie interviste e più recenti testimonianze di coloro che hanno avuto l’occasione di incontrarlo durante il suo percorso creativo e umano.
Lo scrittore in questione è il sannita Donato Zoppo, già autore di un libro su Battisti (Amore, libertà e censura. Il 1971 di Lucio Battisti, Aereostella, 2011), accurata disanima tra archivi giornalistici d’epoca, pubblicazioni critiche e interviste volte a ricostruire quel clima tra sperimentazione e censura del periodo relativo all’uscita di Amore e non amore (1971), soprattutto in Rai. Già in questo saggio monografico dedicato all’album emerge la cura e l’interesse di Zoppo per il contesto storico entro il quale calare e valorizzare la vicenda battistiana, nella cui indagine, nel tentativo di capire in che misura un disco come Amore o non amore sia da considerarsi prog, trovano spazio anche piccoli scoop come quello sui discussi orientamenti ideologici di Battisti.
Nuovamente con questo appassionato spirito indagatore e profondo Zoppo compone, o meglio ha composto Il nostro caro Lucio. Storia, canzoni e segreti di un gigante della musica italiana, pubblicato lo scorso 7 settembre, ultima accurata biografia umana e professionale di Battisti, dal quadro storico-geografico della campagna reatina nella quale nasce e cresce, passando per le prime esperienze come chitarrista e poi compositore, dai primi applauditi “classici” con Mogol, agli LP audaci come Anima Latina o Images fino ai brani inquieti, sfuggenti e per lo più incompresi di Panella e agli ultimi tristi giorni a Milano.
Le fonti e le testimonianze di coloro che hanno conosciuto o collaborato con Battisti sono numerose con l’unica mancanza, in questo quadro generosamente composito, proprio dei più attesi ricordi di Mogol e Panella, molto probabilmente non disponibili a partecipare. Risultato è comunque una scrupolosa sintesi della biografia battistiana, ben contestualizzata, che non aggiunge però grandi novità o prospettive inedite sul cantautore, seguendo uno stile cronologico e poco incline ad entusiasmi o elogi gratuiti ma sicuramente capace di mettere in rilievo i reali meriti del reatino nel panorama musicale italiano. Lodevole e sicuramente considerevole in questo senso il tentativo di illustrare e ricostruire le motivazioni che hanno portato a determinate certe scelte artistiche, sottolineando la vena innovativa e sfiorando i segreti di una personalità complessa e imprevedibile seppur largamente apprezzata.
Unico neo di questo bel ritratto la congestione di informazioni, citazioni e note discografiche graficamente presentate in schede e boxini di approfondimento che destabilizzano una lettura coerente e lineare favorendo piuttosto, probabilmente secondo le intenzioni, una lettura dettata più dalla curiosità. Dalle pagine si delinea così la figura di un uomo enigmatico che, tanto più oggi, ha lasciato parlare la sua opera concedendo solo una manciata concerti e apparizioni televisive e rifiutando molte interviste. Forse perché, come lui stesso amava alludere e in qualche modo ribadire sempre più consapevolmente con la sua calcolata assenza nel corso della sua carriera, “l’artista non esiste, esiste la sua arte”.
Il libro di Zoppo, primo titolo della nuova collana Hoepli Storia della canzone italiana – I protagonisti, curata da Ezio Guaitamacchi e dedicata ai grandi della nostra musica leggera, è sicuramente indicato per tutti coloro che, neofiti o ammiratori, desiderino consultare un testo completo per comprendere l’opera e la personalità di una delle pietre miliari della nostra canzone.