Torna su Rai2 The Voice of Italy. Perché guardarlo, dato che in 5 edizioni (sta arrivando la sesta) non ha visto affermarsi i suoi vincitori?
Perché un ‘vincitore vincente’ nelle classifiche è la sfida, il motivo principale per guardare The Voice, dal 23 aprile alle 21.20 su Rai2 (anche su Radio2).
“Far vivere musicalmente i ragazzi anche dopo la fine della trasmissione è quello che è mancato in passato, ed è l’obiettivo di questa edizione”, ha spiegato Simona Ventura che conduce il talent. Ci ricordiamo solo Suor Cristina, nota Gigi D’Alessio. Per ora si sa che i coach produrranno il singolo del vincitore e metteranno a sua disposizione i loro palchi.
Perché il meccanismo è rinnovato.
Il format è prestabilito ma qualcosa è stato possibile farlo: 5 delle 8 puntate sono dedicate alle Blind Audition, il punto forte del talent; il blocca coach (lo stop imposto nella scelta dei concorrenti) raddoppia. Simona Ventura ha molta libertà di conduzione, “Andrò dai parenti dei concorrenti, la prima regola è no casi umani”.
Perché è il ritorno in Rai di Simona Ventura.
“Qui c’è voglia di fare qualcosa di innovativo, posso esprimere la mia forza creativa”. E poi, non ha mai fatto la conduttrice di un talent show musicale.
Perché Morgan torna in tv come giudice e coach in un talent, contesto in cui ha sempre fatto benissimo.
Lo guarderemo con curiosità perché spingerà i concorrenti a coltivare il dissenso: “Non c’è niente di male a non essere d’accordo con il coach”.
Perché i 4 coach (oltre a Morgan, Gigi D’Alessio, Gué Pequeno, Elettra Lamborghini) sono così diversi da attrarre come il miele fa con le api.
Elettra Lamborghini, che piace moltissimo ai giovanissimi, è presentata come una ragazza di grande umanità. Lei conferma: “Non sono qui a puntare il dito contro i difetti delle persone”. Gué Pequeno fa girare pochissimo la sua poltrona; vorrebbe “Riuscire a individuare e sviluppare un talento”. Gigi D’Alessio svela: “Fra di noi ci chiamiamo coach family, sembriamo distanti musicalmente ma non lo siamo”.