“50 anni di applausi” per i Camaleonti

I Camaleonti, in occasione del cinquantennale di carriera, pubblicano un nuovo album composto per metà di successi e per metà di inediti. Un viaggio tra passato e presente accompagnato dalle memorabili voci di Tonino Cripezzi e Livio Macchia, nel gruppo fin dalla sua fondazione datata 1963.

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I Camaleonti.

Favolosi, mitici, indimenticabili: così sono spesso definiti i nostri anni Sessanta. Certo, a considerare quello che è venuto dopo in ogni ambito, davvero quel periodo storico racchiude in sé qualcosa di unico e irripetibile. Il boom economico ha fatto la sua parte, ma la società di allora aveva dentro una voglia e una passione di essere “uomini e donne” molto diverse da quelle di oggi. La musica suonava e come suonava! Il mondo della discografia era al top, i dischi si vendevano, gli artisti avevano dentro gli occhi un sogno. Un sogno che si manifestava nella loro voce, nelle loro canzoni, nel loro modo di essere. Un sogno che li rendeva vivi, vibranti, con le antenne ben alzate; curiosi, dinamici, con il cuore spalancato sul mondo. Il fenomeno dei gruppi imperversava anche nel nostro Paese, lanciando lo sguardo ai leggendari Beatles e Rolling Stones, giusto per fare due esempi.

Tra le formazioni che, in quegli anni, iniziavano il loro glorioso percorso nel mondo della canzonetta di casa nostra, c’erano i Camaleonti, in origine Beatniks, nati nel 1963 al “Santa Tecla” di Milano per idea di Riki Maiocchi (nel 1966 li abbandonerà per intraprendere la carriera da solista) e composti da Tonino Cripezzi, Livio Macchia, Gerry Manzoli e Paolo De Ceglie.

Il 1965 è l’anno del loro debutto con il 45 giri Ti saluto/Ti dai troppe arie, pubblicato dalla casa discografica milanese Kansas. Poi vari cambi: di formazione (l’entrata di Mario Lavezzi nel 1966), di casa discografica (CBS nel 1967) e di genere musicale (dal beat al pop melodico). Nel 1967 il loro primo colpo da Hit Parade: L’ora dell’amore, versione italiana di Homburg dei Procol Harum e, di qui, una serie di successi come Io per lei (1968), Applausi (1968), Viso d’angelo (1969), Mamma mia (1969), Eternità (1970), Ti amo da un’ora (1970), Lei mi darà un bambino (1970), Come sei bella (1973), Perché ti amo (1973), Amicizia e amore (1973), Il campo delle fragole (1974), Piccola Venere (1975), Quell’attimo in più (1979).

Dopo gli anni Settanta, l’inevitabile declino che ha colpito un po’ tutti, ma giammai l’interruzione dell’attività arrivata fino ai giorni nostri con il traguardo raggiunto dei 50 anni di carriera.

I Camaleonti sono ancora qui, con la loro importante storia musicale ben illustrata nel libro Camaleonti – Storia di un’idea (2014, Lupetti Editore) e soprattutto con le loro canzoni impresse nella memoria collettiva e di continuo riscoperte.

Per festeggiare in pompa magna il loro cinquantennale (più uno), è uscito nelle edicole qualche settimana fa il loro ultimo album intitolato 50 anni di applausi (Clodio Management), contenente 10 tracce di cui metà inediti e metà successi riarrangiati e ricantati. Della storica formazione sono – detto simpaticamente – “sopravvissuti” Tonino Cripezzi (voce e tastiere) e Livio Macchia (voce e basso) a cui si sono aggiunti nel corso del mezzo secolo Valerio Veronese (chitarre), Massimo Brunetti (tastiere) e Massimo Di Rocco (batteria).

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50 anni di applausi (I Camaleonti, 2016).

Il disco scorre bene, è piacevole all’ascolto; gli inediti sono in perfetta sintonia con il memorabile repertorio dei Camaleonti creando una bella alternanza tra presente e passato di tutto rispetto. Quattro di questi sono scritti dall’accoppiata Francesco Moretteni & Luca Angelosanti, nomi già noti in altre produzioni (Mina, Gianni Morandi, Bobby Solo, Renato Zero, Mietta, Piero Mazzocchetti e varie stelline da talent show), validi autori – di quelli che sanno fare il “mestiere” e sanno come si crea una “canzone” – per l’occasione anche curatori della produzione artistica del progetto.

Sui “cavalli di battaglia” nulla da dire: arrivano potentemente e si stampano nella mente grazie alle voci (e che voci!) personalissime di Tonino e Livio che sanno interpretare ancora con gusto e passione, dando peso e valore a ogni singola parola in musica. Come già scritto in un pensiero inserito nel loro libro sopra citato, «i Camaleonti hanno mantenuto intatta l’essenza di quel periodo irripetibile; le loro canzoni aprono uno “scrigno” incredibile, pieno di ricordi, emozioni, colori, sapori e profumi; sono “frammenti” di vita, di storie, di sentimenti. Memoria e rispetto a chi ha fatto e fa ancora grande la canzone italiana, a chi ha donato e dona ancora “quell’attimo in più di eternità”».

Tracklist di 50 anni di applausi:

  1. Questo vento *
  2. Io per lei
  3. L’amore non è niente *
  4. Eternità
  5. Un uomo libero *
  6. Perché ti amo
  7. Sei tutto per me *
  8. L’ora dell’amore
  9. Vorrei dimenticarmi di te *
  10. Applausi

* Inedito

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Andrea Direnzo
Andrea Direnzo
Giornalista, critico ed esperto musicale, opera a 360° nell’ambito della cultura e dello spettacolo. Ha frequentato il master in Critica Giornalistica per Teatro, Cinema, Musica e TV presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma e ha collaborato con le più importanti e accreditate testate musicali nazionali. Dal 2007 al 2013 è stato membro della commissione artistica del Premio Mia Martini e attualmente fa parte delle giuria del Premio Tenco e della commissione artistica del Premio Valentina Giovagnini.
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