Reduce dal grande successo del Festival di Sanremo, in gara con l’inedito “Almeno pensami”, per l’artista lombardo è arrivato il momento di pubblicare il proprio tributo al suo più grande Maestro
Ci sono canzoni che si possono dimenticare e repertori che andrebbero insegnati nelle scuole, tra questi troviamo la musica senza tempo di Lucio Dalla, cantautore bolognese scomparso prematuramente sei anni fa. Lo scorso 4 marzo avrebbe compiuto 75 anni e, per tener viva la sua memoria, l’amico Ron ha pubblicato una raccolta contenente alcuni dei pezzi più rappresentativi della sua poetica, impreziosita dalla presenza dell’inedito “Almeno pensami”, in concorso alla 68esima edizione del Festival di Sanremo, brano classificatosi al quarto posto e vincitore dell’autorevole Premio della critica Mia Martini.
“Mi sono avvicinato a questa canzone in punta di piedi – racconta Ron – ho cercato di essere il più trasparente possibile, in modo da poter sposare al meglio la sua poetica semplice. Pur essendo un musicista estremamente intuitivo e geniale, Lucio ha sempre mantenuto il suo innato spirito fanciullesco, ad esempio, suonava il pianoforte in maniera estremamente elementare, con la stessa trasparenza di un bambino, valorizzando il valore effimero dell’essenzialità. E’ questo lo spirito che mi ha spinto a realizzare un disco come si faceva una volta, proprio come avrebbe voluto lui”.
1. Almeno pensami
2. 4/3/1943
3. Tu non mi basti mai
4. Piazza Grande
5. Henna
6. Attenti al lupo
7. Quale allegria
8. Chissà se lo sai
9. Futura
10. Canzone
11. Cara
12. Com’è profondo il mare
Dodici brani registrati in presa diretta insieme a tre grandi musicisti: Elio Rivagli alla batteria, Roberto Gallinelli al basso e Giuseppe Barbera al pianoforte. Il disco, disponibile in tutti gli store a partire dal 2 marzo, sarà accompagnato da due imperdibili concerti che segneranno il ritorno dal vivo di Ron, in programma il 6 maggio al Teatro dal Verme di Milano e il 7 maggio all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Info e biglietti su ticketone.it.
“Avere nella mia carriera un riferimento come Lucio è stata una cosa unica – conclude l’artista – io mi sono avvicinato al mondo della musica a sedici anni, è stato uno dei primi artisti che ho conosciuto e mi sono sempre fidato di lui. Un artista che non teneva nulla per sé, dotato di una generosità immensa. Con tutta sincerità, se non ci fosse stato lui oggi non sarei qua e probabilmente avrei fatto un altro mestiere, è stato la mia spinta, la stessa che si dava una volta alle vecchie automobili ingolfate”.