Locali 361 vi porta questa settimana a pochi passi dal dipartimento dei Beni Culturali e Ambientali della Statale in via Noto: visitiamo Lo Stacco, un moderno ristorante di vero intrattenimento, non solo musicale
Ai confini di Milano sud in via Ripamonti c’è un locale forse un po’ nascosto ma che festeggia quest’anno ben 15 anni di attività, Lo Stacco: «Scelsi questa zona defilata in prossimità dell’imbocco delle autostrade perché era perfetta per accogliere i clienti, sia per il grande parcheggio a disposizione, sia per la possibilità di divertirsi senza arrecare alcun disturbo al vicinato». Come accaduto per altre location milanesi Lo Stacco è stato ricavato da un grande ex capannone industriale prima adibito allo scarico merci: «Non c’erano né pavimenti né soffitti: ho fabbricato tutto con le mie mani curando ogni dettaglio e l’ho inaugurato, aprendo l’ingresso su strada, nel novembre 2003». Comincia raccontando così Giorgio, gestore de Lo Stacco, nome ispirato alla popolare espressione “fare uno stacco”, un invito cioè a prendere una piacevole pausa dal lavoro quotidiano.
Giorgio negli ultimi anni si è occupato del suo locale a tempo pieno, prima però operava nel settore delle ristrutturazioni «ma ho sempre avuto la passione della cucina e dello spettacolo. Data la crisi che ha colpito anche il mio settore ne ho approfittato per dedicarmi a quello che mi piaceva. Ci vuole però tempo per migliorarsi, la strada da fare è stata ed è ancora lunga, soprattutto in una piazza come Milano». A proposito di strada, quello che colpisce entrando nel locale, oltre all’ampiezza, è proprio un allestimento da piazzale urbano con tanto di marciapiede e lampioni a vista: «Il progetto originario prevedeva un ambiente né troppo elegante né spartano ma essenzialmente milanese, che rievocasse in particolare la zona dei Navigli. Di quell’idea iniziale è rimasto solo qualche arredo, dato che ho in seguito considerato che un allestimento troppo marcato avrebbe potuto rappresentare un limite per l’attività di un locale che, come Lo Stacco, si volesse invece prestare a più tipologie di eventi».
Altra caratteristica peculiare è un dotatissimo palcoscenico a fondo sala, con il preciso obbiettivo di abbinare ristorazione e intrattenimento: «Abbiamo cominciato con spettacolini e concerti per una clientela latino-americana, programmazione che abbiamo poi gradualmente abbandonato in favore di un altro tipo di offerte e quindi di pubblico». La clientela che frequentava il locale i primi anni era costituita da giovani, oggi il target è mediamente intorno ai 30 anni: «A pranzo ospitiamo universitari e impiegati degli uffici vicini, abbiamo un menù a prezzo fisso costituito da piatti della tradizione italiana ma che comunque variamo mediamente ogni due settimane».
A Lo Stacco oggi si può venire anche per cena a partire da giovedì, giorno dedicato agli amanti del teatro: «Si può cenare e assistere subito dopo a uno spettacolo, oppure venire direttamente dopo cena. Più che il cabaret privilegiamo grandi animazioni che coinvolgano attivamente tutti gli spettatori in sala, ad esempio quelli con le drag queen. Ieri sera abbiamo portato in scena Follie, spettacolo liberamente ispirato a Il Vizietto, mentre giovedì prossimo avremo un musical. Per aprile invece sono attesi i Jalisse ma raramente ospitiamo gruppi musicali, prediligiamo piuttosto artisti come Alfredo Nocera o Michele Tomatis, divertente trasformista».
In sala dunque si respira un clima solo apparentemente formale quanto assolutamente familiare, merito anche di una clientela fidelizzata che ben si relaziona all’ormai storico personale che comprende anche l’attuale direttore di sala conosciuto da Giorgio a Cuba, Raphael, curatore di costumi, scenografie e luci per ogni evento: «Lo Stacco viene spesso scelto per feste di laurea, compleanni, nubilati, celibati ma anche per la nostra discoteca ogni venerdì e sabato da mezzanotte alle 3». E non mancano anche idee per nuovi eventi: «Stiamo pensando di lanciare, a partire dal 1° maggio, il CoStacco Show, un talk show condotto da Eraldo Moretto, in arte Cesira, che intratterrà intervistando otto noti personaggi dello spettacolo, coinvolgendoli in divertenti sketch ed esibizioni. Da non perdere».