LowLow: “Il bambino soldato” sono io

Così il rapper LowLow presenta il suo nuovo album, “Il bambino soldato”. Dicendo che è lui, quel bambino che ha messo nelle nuove canzoni.

LowLow: "Il bambino soldato" sono io

Romano, nato nel 1993, Giulio Elia Sabatello è cresciuto con il mito di Muhammad Alì e con quello “Dei rapper più bravi”, compreso Eminem. Fin da bambino il rap è stato il suo pane, quello di LowLow che oggi presenta il nuovo album “Il bambino soldato”.

“Io sono un rapper, questo è un disco rap e lo dico perché è importante affermare questa mia identità”. Identità chiarissima, pur nelle contraddizioni che LowLow ha e che non nasconde – ma forse siamo un po’ tutti, a tratti e a momenti, contraddittori.

Su una cosa, però, LowLow non sembra avere dubbi: “Sono abbastanza sicuro di avere realizzato un progetto diverso da quello che c’è in giro. Il mio è un rap tecnico, sono cresciuto studiando i rapper più bravi, Eminem, Kendrick Lamar e tutti quelli che hanno un dono nel creare rime che catturano l’attenzione. Io vengo da questo e sono questo, però sono anche un artista, un comunicatore. Io sono il più bravo a fare rap, fare rime è il mio dono. Però, più importante delle rime per me è comunicare”.

Dice LowLow che il suo è il miglior disco rap degli ultimi giorni 10 anni; è un po’ nel gioco delle parti del rap fare questo tipo di affermazioni, ma c’è una spiegazione: “Io mi sono sempre visto come solista, fin da ragazzino. La mia carriera è iniziata poco più di un anno fa, e nell’arte devo imparare ancora molto. Tantissime persone non mi conoscono, tantissime mi fraintendono, ho tanto da fare e devo migliorare dal punto di vista della comunicazione, ma a fare rime sono il migliore, le faccio da anni. Per me è tutto facile. Io sono Messi, il fuoriclasse, gli altri sono giocatori. È una questione di velocità mentale, credo”.

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Tornando a “Il bambino soldato”, LowLow dice che è “Frutto del mio momento creativo migliore, grazie all’incontro con Fish (produttore del disco, nda) che ha ampliato molto il mio mondo. Ci sono aspetti taglienti della mia personalità che nel primo disco non sono usciti, ma perché non ero in grado di farli emergere. Nelle persone come me, e non sono tante, tutta questa sicurezza e il mettersi in prima linea nasce da una insicurezza di fondo. In questo disco non è qualcosa di cui mi vergogno ma è diventato qualcosa di virtuoso. Tutto questo lato umano penso sia importante da raccontare nei testi, per riuscire a comunicare con le persone”.

“Il bambino soldato” (la canzone da cui l’album prende il titolo) “Sono io all’ennesima potenza, ma “Basso basso”, per fare un esempio, mi rende ancora più orgoglioso di averla scritta perché sono uscito dalla mia comfort zone (la canzone abbandona i toni scuri tipici dei suoi pezzi per prendere una piega più leggera, nda)”.

In conclusione, “Il bambino soldato” è “Una bomba al fosforo”. Parola di LowLow.

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Francesca Binfaré
Francesca Binfaré
Giornalista, si occupa di musica, spettacolo e viaggi; parallelamente svolge attività di ufficio stampa. Autrice e conduttrice radiofonica dal 1989. Ha vissuto qualche tempo a Dublino, ma non ha mai suonato al campanello di Bono. Ha visto i "duri" Metallica bere un the e Slash senza l’immancabile cilindro. Affezionata frequentatrice del Festival di Sanremo e dei meandri del Teatro Ariston.
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