Conta quello che scrivi, non dove sei.
Nicco Verrienti è un autore e produttore musicale, nato a Casarano (Lecce) nel 1983. Ha scritto canzoni per Emma, Chiara, Antonello Venditti, Alessandra Amoroso, Francesco Renga, Noemi, Giusy Ferreri, Annalisa, Dearjack, Federica Carta, Valerio Scanu, Collettivo Salentino e molti altri.
In qualità di autore ha partecipato due volte al Festival di Sanremo ed ha vinto il Festival di Castrocaro.
E’ stato docente al corso di Songwriting dell’Università Luiss. Scrive e produce musica nel suo Albicokka Studio, laboratorio creativo in Salento dove segue lo sviluppo di nuovi progetti musicali.
Quali sono le tue fonti d’ispirazione?
L’ispirazione viene dalla vita di tutti i giorni, non credo abbia un’identità precisa. Spesso è improvvisa ed inaspettata. Quando mi viene un’idea di testo o una linea melodica, appunto sempre tutto, anche cose apparentemente brutte… non si sa mai: da lì potrebbe nascere qualcosa di bello. Mi nutro di molta musica; la rete è uno strumento utilissimo per scovare brani molto diversi, a volte magari lontani dal proprio gusto ma che in qualche modo possono influenzarti e stimolarti.
Quanto è presente la Puglia in ciò che componi?
Tanto, sono molto legato alla mia terra. Il Salento in particolare ha una scena musicale ricca. Avendo vissuto quindici anni nella capitale, poi, ho assorbito tanto anche della scuola romana. Oggi la mia scrittura è il risultato di questa contaminazione.
Influisce la distanza geografica da grandi poli della musica come Milano e Roma?
L’autore non è un mestiere che ha una localizzazione precisa. Conta quello che scrivi, non dove sei; oggi abbiamo modo di muoverci e far viaggiare le nostre idee molto velocemente.
Ricordi ancora la prima canzone che hai scritto?
Fin da piccolo con mio fratello Carlo, batterista, abbiamo avuto un’intensa attività live; ci siamo sempre occupati insieme di scrivere i brani delle nostre varie band e le nostre prime canzoni risalgono ai tempi del liceo.
Come fai a costruire una canzone per un interprete?
Buona parte della canzone nasce in modo libero: è un processo creativo mosso solo dall’istinto. Parto quindi da una bozza che solo in un secondo momento “costruisco” meglio, magari strutturandola con l’esperienza e limandola sulle caratteristiche dell’interprete a cui ho in mente di proporla.
Che percorso ha fatto Nicco per diventare l’autore di oggi?
Prima di iniziare a fare l’autore mi proponevo come cantautore, scrivevo e suonavo in giro i miei pezzi. Sono stati anni importanti che mi hanno permesso di farmi le ossa. Poi ad un certo punto mi hanno fatto capire che dovevo puntare sulle canzoni perché le canzoni erano più forti di me.
In che modo c’è stata la svolta che ti ha portato a comporre per grandi artisti?
Ho avuto l’opportunità di lavorare al fianco di Roberto Casalino da cui ho imparato molte delle dinamiche di questo mestiere.
C’è un artista in particolare che ti ha colpito nel cantare una delle tue canzoni?
Difficile fare un nome. Ogni voce ed ogni collaborazione mi regala emozioni nuove. Lavorare per un big o per un giovane emergente non fa differenza; io lavoro sempre con lo stesso impegno e ci metto lo stesso amore. Sono grato a tutti quelli che mi hanno scelto ed hanno donato una parte della loro bellezza ai miei brani.
Per quale artista ti piacerebbe scrivere un pezzo oggi?
Potrei rispondere Vasco Rossi, oppure dire che per rispondere a questa domanda avrei certamente una lista molto lunga. Ti rispondo Gianluca Grignani che è stato un faro nel periodo della mia adolescenza.
Che consiglio daresti a un giovane cantante che si rivolge ad un autore per approcciarsi a grandi manifestazioni come il festival di Sanremo e al mondo della discografia?
E’ importante lavorare per essere riconoscibili. C’è tanta musica in giro e tantissime voci che non decollano. Io consiglio sempre di trovare qualche elemento di novità nella propria proposta, qualcosa che ci renda personali e unici.
A cura di Roberto Zampaglione