A tu per tu con il duo veneto, in uscita in tutti gli store con il nuovo album di inediti intitolato “Hey Hey Hey”
Tempo di nuova musica per i fratelli Luca e Francesco Baù, meglio conosciuti come i Blonde Brothers, duo di musicisti che hanno saputo mescolare credibilità e sperimentazione nel loro nuovo progetto discografico “Hey Hey Hey”, un mix vincente di sonorità electro-country frutto di anni di esperienze, viaggi e concerti dal vivo.
Disponibile negli store digitali a partire dal 19 ottobre, il disco è composto da tracce eseguite sia in italiano che in inglese, con un’incursione anche con la lingua francese.
Un lavoro versatile e dal linguaggio universale, come raccontatoci dagli stessi due artisti.
“Hey Hey Hey” è il titolo del vostro quarto album. Da quale idea iniziale siete partiti e a quali conclusioni siete arrivati?
Il titolo è un modo per dire “Hey ascoltami… devo raccontarti qualcosa”.
Eravamo partiti con l’idea di lanciare alcuni singoli poi in questi ultimi tre anni abbiamo avuto molta ispirazione così abbiamo pensato di fare un album intero che avesse la caratteristica di tutti i singoli al suo interno.
Dalle montagne venete agli store tradizionali e digitali, cosa rappresenta per voi questo nuovo tassello discografico?
Questo nuovo tassello discografico è un viaggio all’interno di valori sui quali noi crediamo ed è un modo di arrivare al grande pubblico camminando con le scarpe da montanaro. Montanari che hanno viaggiato molto ma che sono radicati al proprio punto di partenza…
Elettronica e country, due mondi apparentemente distanti che possono coesistere nella stessa forma canzone?
Siamo convinti che l’elettronica abbia trasformato e fatto crescere ulteriormente la musica, perché rappresenta un’occasione per tutti noi artisti, per poter segnare ancora una volta l’evoluzione e la crescita di questa forma di comunicazione potentissima che è la musica. La contaminazione del resto è quasi sempre evoluzione.
Credibilità e sperimentazione possono convivere in musica?
Per noi ciò che rende veramente interessante un artista è proprio questo, saper osare e avere il coraggio di sperimentare, è più rischioso ma rende tutto piu frizzante e divertente, più credibile perché l’artista ha bisogno sempre di nuovi stimoli.
Ascoltando il disco ci si rende conto dell’importanza che avuto nel vostro percorso la dimensione live. Quanto ha contato per voi la gavetta?
La gavetta ha contato molto, conta e conterà in futuro, perché il percorso di crescita è infinito e tutti noi abbiamo i propri limiti che solo attraverso il duro lavoro riusciamo a superare.
Ogni singola serata, ogni singolo accordo suonato, ogni singola persona incontrata sul palco e sotto il palco è parte di questo viaggio e di “Hey Hey Hey”.
Nel brano “Credi in te” lanciate un segnale molto positivo, in questo preciso momento storico c’è davvero bisogno di riacquistare fiducia in noi stessi?
Credere in se stessi è anche un modo per credere negli altri perché attraverso la propria forza interiore si riesce a condizionare la realtà e di conseguenza aiutare il prossimo.
In questo momento storico abbiamo bisogno di credere molto e saper sognare perché il “sogno” è la componente che fa diventare “magica” la nostra esistenza.