I Segreti e i Costiera sono gli artisti di Futura Dischi. Pochi, ma buoni, sintomo dell’intuito visionario dell’etichetta.
Non è detto che un’etichetta debba avere un folto roster. Futura Dischi, ad esempio, ha solo due band che stanno tracciando un percorso importante. I Segreti, usciti di recente con l’album “Qualunque cosa sia”, sono stati più volte protagonisti della playlist Indie Italia di Spotify, tanto da finire in copertina. I Costiera possiedono una costante di quasi 50 mila streaming mensili. Quale sarà la formula per ottenere tutti questi ascolti? Lo abbiamo chiesto direttamente all’etichetta.
Come nasce Futura Dischi?
Nasce una sera di dicembre più o meno un anno fa, a Milano, davanti a un cappuccino.
Qual è la linea artistica dell’etichetta?
Canzoni italiane, da cantare a squarciagola.
Al momento pochi artisti nel roster, ma di grande qualità, visti i risultati in streaming. Come avete scoperto i Costiera e I Segreti e qual è il vostro criterio di talent scouting?
I Segreti li abbiamo ascoltati per la prima volta quando Simone Sproccati (produttore che aveva iniziato a lavorare con loro su quello che sarebbe diventato il primo disco), ci ha chiesto un parere. La sincerità e il coraggio di quei ragazzi e di quelle canzoni ci ha sorpreso. È partito tutto da li.
Anche per i Costiera, poi, nasce tutto in un bar, ma di Piazza Bellini (Napoli): un disco da ascoltare e un cappuccino. Viviamo di canzoni da sempre, avevamo questo desiderio dell’etichetta e queste canzoni ci hanno aiutato a farlo. Un talent scouting vero e proprio non lo facciamo, ma prendiamo molti cappuccini al bar.
Riuscire a raggiungere la copertina di Indie Italia è un grande risultato per qualsiasi emergente. Come viene assegnato questo “riconoscimento”? È Spotify a decidere su una decisione qualitativa o avviene in automatico dopo un exploit di stream?
Ah boh, noi con i nostri artisti facciamo canzoni, il resto viene da sé.
Quali sono i punti fondamentali per attirare gli ascoltatori a muoversi sullo streaming? Oggi il mercato è cambiato molto, anche i profani conoscono le sponsorizzazioni via social, ma per fare promozione mirata su Spotify serve tecnica.
Quello che serve è un team. Oggi la musica è anche comunicazione e project management. Per raggiungere determinati obiettivi occorre che la band sappia cosa deve fare ed abbia totale fiducia nel team che si occupa di gestirla/promuoverla/supportarla.
In che modo gli artisti possono contattarvi per inviare nuove demo?
Facile. Basta scriverci una mail a futuradischi@gmail.com. Negli ultimi 6 mesi abbiamo ricevuto un quantitativo enorme di proposte. È difficile starci dietro, ma ascoltiamo tutto o quasi. Quello che non riusciamo a fare sempre è dare dei feedback a tutti, anche negativi e ci dispiace molto.
Quali sono le prospettive future che potete rivelare?
La nostra priorità è seguire al meglio i dischi d’esordio di I Segreti e Costiera, poi chissà cosa capiterà davanti quel cappuccino.