Poco prima di festeggiare la ricorrenza dei 50 anni del White Album la casa editrice Edel Italy ha pubblicato la nuova edizione aggiornata di un libro che svela aneddoti e curiosità dietro ogni canzone dei Fab Four: il giornalista Steve Turner ci guida in un viaggio alla scoperta delle più famose composizioni in studio e dal vivo dei baronetti di Liverpool.
Ogni anniversario nel mondo musicale è buono per aprire gli archivi e aggiungere alla discografia di gruppi leggendari qualche tessera inedita o nascosta nel tentativo di arricchire il mosaico della carriera di questi miti, come ad esempio accaduto recentemente con Jimi Hendrix.
Operazioni che però spesso non interessano solo la discografia, come la recente ristampa con demo sconosciuti del White Album dei Beatles in occasione dei 50 anni dalla pubblicazione, ma anche l’editoria.
È il caso di Steve Turner, giornalista, scrittore, poeta, biografo inglese e rinomato esperto di musica rock degli anni sessanta e settanta che ha pubblicato poche settimane fa un’edizione completamente rivista e aggiornata di un oramai classico titolo della bibliografia dei Beatles risalente al 1994, A Hard Day’s Write.
Quello che è diventato un testo di riferimento su curiosità e aneddoti dietro alle composizioni dei Beatles è stato dalla metà degli anni ‘90 oggetto di diversi aggiornamenti, ricerche e modifiche da parte dell’autore.
Dopo aver dunque già venduto più di 400.000 copie Turner ha voluto ripubblicare – e anche in Italia lo scorso 19 ottobre con la traduzione di Raffaella Rolla – il suo classico ma in una nuova veste e con un nuovo titolo, The Complete Beatles Songs: per la prima volta non solo vengono incluse tutte le storie più o meno nascoste dietro le 207 canzoni scritte e registrate dai Beatles che vanno a costituire il repertorio ufficiale della band insieme ai rispettivi testi ma anche un’interessante analisi del materiale contenuto nel Live At The BBC e nella trilogia Anthology, il tutto arricchito da un’ampia galleria fotografica ricca di scatti inediti.
Ogni canzone di Lennon-McCartney, Harrison e Starr viene discussa e analizzata esaminando le fonti d’ispirazione, partendo dagli album in studio per continuare poi con le successive pubblicazioni ufficiali.
Sfogliando le pagine di Turner, in sequenza o secondo la propria curiosità, non solo si (ri)scopre chi era colei che “aveva solo diciassette anni” quando fece “esplodere” il cuore di Paul in I saw her standing there, primo brano del loro primo LP, o cosa abbia suggerito a Ringo il testo di Octopus’ s garden ma il giornalista inglese si impegna d’altro canto a distruggere anche alcuni miti ben consolidati conferendo una nuova dimensione all’eredità dei Fab Four, pesando con attenzione ogni dettaglio di quegli eventi immortalati nella musica dei Beatles, che ancora oggi occupa una posto di assoluto rilievo nell’immaginario collettivo della cultura popolare.