5 motivi (più uno) per cui Cristina D’Avena è una fatina rock – e “Duets Forever” un disco da ascoltare
Cristina D’Avena, interprete iconica delle sigle dei cartoni animati (un’altra come lei non c’è, inutile cercare), si è definita una “fatina rock”.
Sicuramente ha una bacchetta magica (primo motivo) che la rende fatina, e un atteggiamento rock verso la vita, “Anche se sono una persona timida, in particolare da ragazza lo ero”. L’ultima magia è la sua presenza nei piani alti della classifica con il nuovo disco “Duets Forever – Tutti cantano Cristina”, raccolta di 16 sigle dei “suoi” cartoni animati proposte in duetto con altrettante voci note della musica italiana. Duetti che hanno dato un nuovo abito, contemporaneo e non da sigla potremmo dire, a questi brani. L’album al debutto si è piazzato al terzo posto della classifica, e al primo nella chart dedicata ai vinili. L’anno scorso, tirando le somme, una sola donna è entrata nella top 20 della classifica italiana: chi è, se non Cristina D’Avena?
Il secondo motivo è che ha convinto artisti come Patty Pravo, Federica Carta, Il Volo, Carmen Consoli, Fabrizio Moro e così via, a cantare con lei. Tutto questo dopo che già aveva raccolto tanti nomi “big” per il primo disco di duetti, “Duets”. “Ho telefonato io a tutti personalmente. Solo sentendo la voce dei miei amici e colleghi, tutte persone che stimo, avrei potuto capire se davvero avessero voglia di cantare con me. Non è stato facile, né l’anno scorso né quest’anno, perché ci sono molti impegni, dischi e tour di cui occuparsi. Però, tolti alcuni che non hanno potuto per questioni di agenda, tutti gli altri hanno accettato”. Con un’eccezione: “Ho mandato mille messaggi a Jovanotti. Non ho mai avuto risposta, magari Lorenzo non li ha ricevuti. Mi spiace un po’ perché lo stimo molto e mi piacerebbe tanto cantare con lui”.
Motivo numero tre: ci fa tornare bambini con le sue sigle che tutti conosciamo. “A tutti serve un po’ di leggerezza ogni tanto”.
Cristina D’Avena: “La mia è musica pop”
Numero quattro, la sua vita è un po’ magica e fatata. “Non ho fatto concorsi per fare quello che ho fatto, è semplicemente accaduto. Ho iniziato da piccolissima al Coro dell’Antoniano, quando poi sono cresciuta l’ho lasciato ma nel frattempo ero diventata amica della signorina Mariele Ventre (storica direttrice del coro, nda) e avevo fatto una trasmissione in radio con lei. Intanto ho iniziato a cantare le sigle dei cartoni animati, che erano considerate musica di serie b. Anche se sono sempre state scritte cose carine dei miei confronti, è grazie alla partecipazione a Sanremo e ad altre trasmissioni di Carlo Conti che ci si è accorti che ho una voce. Io ho sempre considerato la mia musica pop”.
Il numero cinque è un vero superpotere che salta ogni barriera tra generazioni – cosa che non riesce così spesso oggi: “Le mie sigle possono cantarle le persone che sono cresciute guardando i cartoni animati, e anche i bambini di oggi che mi conoscono grazie ai due dischi di duetti”.
Il motivo “più uno”? Perchè è vestita di pizzi e abiti svolazzanti, con anfibi da rocker e chiodo di pelle nera. Più fatina rock di così non si può.