Il 2019 per Manuel Agnelli si apre con un dvd più cd live celebrativo degli Afterhours, e con un tour da solista.
Si è aperto un anno pieno di impegni per Manuel Agnelli, che a fine 2018 ha salutato la sua esperienza come giudice di X Factor, ritenendola ormai esaurita. Promette un 2019 intenso, a cominciare dalle novità in arrivo nei prossimi giorni.
“Noi siamo Afterhours” è il docufilm con doppio cd live che racconta la serata del memorabile concerto al Forum di Assago dello scorso anno, per festeggiare il trentennale della band. “Noi siamo Afterhours” verrà pubblicato il prossimo 25 gennaio e l’uscita sarà accompagnata da una serie di incontri con il pubblico (in-store e in-cinema) che inizieranno da Milano proprio il 25 (Skyline Multiplex Centro Sarca, ore 15; ultimo appuntamento in calendario il 3 febbraio a Roma, alla Feltrinelli Via Appia alle 17).
Nel docufilm le immagini del concerto si alternano alla voce narrante di Manuel Agnelli, che conduce in un viaggio intimo attraverso la musica della band. Inoltre, per “Noi siamo Afterhours” il gruppo torna a collaborare con il regista Giorgio Testi, dopo “Hai paura del buio?”; regista che, tra l’altro, è stato nominato ai Grammy per il suo lavoro con i Blur in “No distance left to run/Live at Hyde Park”. Spiega Agnelli che “Ci sono diversi progetti che vedranno la luce quest’anno. Quello del Forum è stato un ottimo concerto con registrazioni eccellenti, i cd e il dvd fermano un momento che ci rappresenta moltissimo”.
Ma le novità non sono finite qui. Per la prima volta Manuel Agnelli farà un tour da solo, “Anche se ho fatto serate senza di Afterhours negli anni. Questo però è un tour (prima data il 30 marzo ad Assisi, Teatro Lyrick), nato perché non voglio realizzare qualcosa di progettuale attorno alla musica, ho il desiderio di fare qualcosa senza obiettivi precisi. Voglio essere molto, molto più leggero nella maniera di veicolare la musica; sento la necessità di ritrovare intimità con il pubblico. Io e Rodrigo (D’Erasmo, che fa parte degli Afterhours e sarà in tour con lui, nda) siamo presuntuosi, crediamo che le canzoni staranno in piedi anche se suonate solo da noi due”.
Questo spettacolo, “An evening with Manuel Agnelli”, “Non ha uno schema fisso, faremo letture, cover, brani degli Afterhours rivisti, avremo degli ospiti ma non c’è una lista, è tutto molto libero. Ci sarà una parte di storytelling che riguarderà come sono nate le canzoni, com’ero io, com’era il contesto quando quei brani sono stati scritti. Ho bisogno di questa libertà, dopo le bellissime produzioni televisive a cui ho preso parte negli ultimi anni”.
Manuel Agnelli fa una precisazione importante: “Non sarà un concerto cantautorale o acustico, no, non aspettatevi questo. Le prevendite dei biglietti stanno andando bene anche se non si sa bene cosa andrò a fare. Il pubblico degli After è formato da una base solidissima, siamo molto fortunati. È anche un pubblico molto variegato, e questo ci permette di pensare a quello che vogliamo fare con tanta libertà”.
Libertà, non a caso, è una delle parole chiave del tour: “Musicalmente non essere in 6 ma doversi rapportare con meno persone dà molta leggerezza. È tutto stimolante in un gruppo, ma i binari sono stretti, anche se sei un dittatore come sono io. A 52 anni è la prima volta che compaiono da solo su un manifesto. È anche un modo di mettermi in gioco”. Anche se, precisa, “Gli Afterhours non si sciolgono, sono solo in standby”.
Anche perchè Agnelli ha una serie di progetti personali a cui vorrebbe dedicarsi: “Mi piacerebbe molto rifare “Ossigeno” (programma condotto da Manuel su Rai 3, nda) visto che me l’hanno chiesto, ne stiamo parlando. Per ora non c’è certezza”. Un disco solista, magari? “Boh. Perché no. Io e Rodrigo stiamo scrivendo tantissimo, tutte cose diverse da quelle degli After, probabilmente questo accade perché sto suonando soprattutto il pianoforte. Non sappiamo cosa diventeranno questi brani, però voglio continuare a scrivere tantissimo”.