La label romana mette al centro dei contenuti la vita e le storie del proprio roster.
“Storytelling” è un termine abusato nella comunicazione: raccontarsi non è facile, ma è necessario. Soprattutto nella musica, dove si è veri se si è autentici. Romolo Dischi, etichetta indipendente romana, ha deciso di cavalcare la nuova wave, indie e trap, mettendo in primo piano le storie dei propri artisti. Una scelta coraggiosa, in un periodo storico dove un tipo di linguaggio universale, compatibile e trans-generazionale, sembra aver monopolizzato il mercato. Una storia non è uguale per tutti, è simile a quella di altri (di molti, di pochi), ma può essere altrettanto lontana agli stessi.
«Chi ha una storia da raccontare, rimane – il protagonista di questa settimana è Fabio Lauteri, in carica nel collettivo che si occupa della direzione artistica di Romolo Dischi – Santandrea, artista del nostro roster, fa il portiere di notte in un albergo nel centro di Roma. Nei suoi testi traspare il vuoto delle ore notturne, le persone che vede passare. Le albe che non arrivano mai.
Nicoletta Noè è eclettica, tangente alla scena indie, più vicina al cantautorato, con suoni contemporanei. Vive la musica a pieno, trasformandosi in continuazione. Non a caso è un’appassionata di David Bowie. In lei vive la dicotomia tra passione e cervello, tra cuore e ragionamento.
In aggiunta, abbiamo un gruppo trap che evade dalla linea canonica del genere. Gli MSNR (Massuoneria, scena toscana) spostano l’asse verso la parola che veicola un messaggio impegnato. I Monkey Tempura che spaziano dall’indietronica al nu soul. Infine, stiamo intercettando un’artista che si chiama Galassia (scena bresciana). Cerchiamo di conquistarla, ‘abbiamo mandato una sonda’ (sorride)».
Nel parlare degli inizi nel 2018 e dello scopo per cui è nata questa realtà, è emerso anche lo status del panorama musicale romano, in continua crescita grazie agli exploit degli artisti locali, ormai diventati fenomeni a livello nazionale. Le etichette indipendenti stanno vivendo un periodo florido, questo grazie, in parte, alla musica digitale. Come già affrontato, la bolla delle visualizzazioni “comprate” è una problematica che danneggia il mercato e soprattutto gli artisti emergenti. Capita che i numeri sotto i video non coincidano, in negativo, con gli spettatori ai concerti. «Noi lavoriamo cercando di dare all’artista una crescita reale – racconta Fabio – Pirames International, a cui affidiamo la distribuzione, ci fornisce tutti gli strumenti per operare al meglio. Chiediamo ai nostri artisti di utilizzare le piattaforme social in modo intelligente, con una presenza qualitativa. L’importante è essere originali, coerenti e sinceri. Anche per un artista è poco gratificante fare numeri sul web, andare a contatto diretto con il pubblico e vedere che non è la stessa cosa. Il digitale, grazie ad associazioni come il MIA, ha la possibilità di dare migliori condizioni agli artisti, ai produttori e a tutti coloro che si occupano di un progetto. La filosofia che seguiamo è come una foto di un edificio di archeologia industriale abbandonato, dove immagini il suo passato, ne osservi il presente, ne progetti il futuro. Lavorare sull’immaginario, mescolandolo con un nuovo neorealismo. Epica ed estetica, leggenda e geostoria si compenetrano.».
Negli obiettivi futuri di Romolo Dischi vi è avere un roster solido, forte nello scrivere canzoni e apprezzato dal vivo. Essere un tassello nella scena culturale. Le basi ci sono, la volontà, ambiziosa, pure. Tutto deve partire dal talent scouting, che dall’etichetta viene definito ‘hortus’, il giardino dove coltivare con cura le nuove scoperte. Gli artisti possono contattare la label alla mail info@romolodischi.it, accedendo alla pagina Facebook o alla pagina Instagram.
Sebbene la realtà indipendente sia un’etichetta autonoma, essa ha un legame, tramite soci in comune, a Filibusta Records, la quale pubblica dal jazz alla canzone d’autore, dal rock alla poesia performativa, all’avant. In catalogo possiede molti artisti, tra i quali Federica Michisanti, che ha appena avuto il riconoscimento della rivista Musica Jazz come Miglior Nuovo Talento Italiano del Top Jazz 2018 (il suo album è stato votato nei primi dieci album dell’anno) e Diana Tejera, cantautrice con una partecipazione a Sanremo (autrice anche per Tiziano Ferro e Chiara Civello). Francesca Romana Perrotta cantautrice (tre volte vincitrice a Musicultura e un Premio De André), Barbara Eramo, anche lei con due Sanremo passati e un progetto sperimentale in uscita con la label (Seacircle), Valentina Gullace, artista sospesa tra canzone d’autore e jazz, e, in ordine casuale, DOS Duo Onirico Sonoro, Gloria Trapani, Francesco Mascio, Acchiappashpirt, Eleonora Bianchini, Milena Angelè, Ajugada Quartet, Chiara Padellaro, Marco De Gennaro, Mino Lanzieri.
Un altro spin off è Electron Dom Records, che comprende nel roster Allegra Lusini (due Festival di Sanremo alle spalle, cantautrice e autrice che ha virato sul pop, electro pop, cantando in inglese) e le Opa Opa Invasioni Balcaniche (esplosivo duo di musiciste, che unisce una poetessa/performer, Jonida Prifti (Albania), e la musicista/compositrice Iva Stanisic (Serbia).