Il 15 marzo Enrico Ruggeri pubblicherà il suo nuovo album di inediti, Alma. Dal 4 aprile sarà in tour con due concerti diversi, uno per i teatri e uno per i club
Enrico Ruggeri il prossimo 15 marzo torna con un nuovo album di inediti, Alma. “Torno a tre anni di distanza dal mio disco precedente; nel mezzo c’è stata l’esperienza entusiasmante con i Decibel. Dopo tutto questo, dovevo fare un album non dei Decibel né che partisse da dove avevo lasciato, ma qualcosa di diverso. Eppure, anche se Alma non è un album dei Decibel, dei Decibel mi è rimasto il coraggio incosciente di Fulvio e Silvio: hanno contribuito ad Alma con alcuni brani, quindi ci sono anche come orientamento musicale”.
Nel disco c’è anche il figlio maggiore di Enrico, Pico.” Come lacrime nella pioggia è nata a quattro mani, musica di Pico e testo mio, anche se la prima frase è sua”. Il titolo di questo brano è una citazione di un famoso monologo del film Blade Runner. Ma c’è anche tanta letteratura, in Alma, dove notiamo i titoli L’amore ai tempi del colera e Cime tempestose. “Io sono intenzionato a difendere e sfruttare la lingua italiana. Uno scrive cercando di ottimizzare le sensazioni forti della vita. Leggere un bel libro o guardare un film per me è una sensazione forte”.
Un pallone è l’unico duetto dell’album, con Ermal Meta: “Il brano racconta la storia di Iqbal Masih, bambino venduto dal padre ai commercianti di micro mano d’opera, in Pakistan. Lui scappa, capisce che la conoscenza è crescita, studia, torna a casa per salutare la nonna e qui viene ucciso. Lui faceva tappeti, ma a me piaceva che cucisse palloni. Mi è venuto in mente Ermal per cantarla con me, perché ha un vissuto che conosce bene la sofferenza – anche se non a questi livelli”.
Tutte queste storie andranno in tour: una parte di date sarà nei teatri, una parte nei club. “Nei teatri suoneremo senza basso e batteria, niente ritmica per le canzoni nuove e anche per quelle del repertorio. Opposto è il concerto nei club, dove si va in elettrico”.
[Aggiunge: “Bello giocare alla rockstar a 60 anni, anche con una certa virulenza”].