Una domenica sera di 47 anni fa il primo e unico duetto tra la tigre di Cremona e il cantautore di Poggio Bustone. Un evento epocale ma non solo per la musica. Perché? Scopritelo nel libro di Enrico Casarini.
Lo scorso novembre Mina ha nuovamente omaggiato il collega Lucio Battisti pubblicando Paradiso, songbook dedicato al cantautore reatino. La stima tra i due è di lunga data. Anzi in particolare c’è proprio una data che li lega. E da dieci anni anche il libro del giornalista Enrico Casarini, ancora validissimo per fotografare un momento incredibile non solo della canzone italiana ma anche del nostro costume: Insieme. Mina, Battisti. 1972: il duetto a «Teatro 10» e la fine del sogno italiano.
Come ormai noto il 23 aprile del 1972 Mina ospitò Lucio Battisti a Teatro 10 per un celebre duetto
che rappresentò la loro prima e unica esibizione. 7 brani “insieme” per un evento che, in qualche modo, ha segnato molte svolte.
Quella di Mina e Battisti che abbandoneranno presto lo showbusiness diventando letteralmente due voci invisibili. Quella di una televisione che vedeva gli ultimi grandi momenti di una Rai ancora educativa ed educata. E quella di un’Italia che da lì a breve assisterà al tramonto definitivo della spensierata era del Boom lasciando spazio a crisi, terrorismo, scandali e drammatici gialli politici.
Cosa ha significato quell’irripetibile duetto televisivo per il nostro Paese?
A partire dalle testimonianze di quei “cinque amici da Milano” che Battisti volle al suo fianco, Casarini ricostruisce quell’episodio basandosi su documenti d’epoca, commenti e interviste inedite di protagonisti più e meno noti. E, se è vero che la televisione è lo specchio del Paese, da quel quadretto Casarini si allarga a tracciare uno spaccato della società e del costume, contestualizzando ogni minimo avvenimento con interi capitoli dedicati alla realtà politica, economica e sociale del 1972.
Risultato? Non un semplice ‘Amarcord’ ma un godibilissimo e scorrevole saggio capace di svelare, tra errori clamorosi e memorie imprecise, tante verità. E soprattutto per scoprire quanto un semplice duetto televisivo abbia rappresentato un evento di contaminazione storica diventando l’autentica colonna sonora della fine di un sogno italiano.