Chi è Massimo Priviero?
Scoprite questo cantautore veneto tra le pagine della sua prima autobiografia tra romanzo, musica e vita di provincia.
Molti musicisti allo scoccare dei 50 anni sentono l’esigenza di fare bilanci cimentandosi in autobiografie al limite del celebrativo. Tra di essi anche uomini più anticonformisti e umili, forse perché più acculturati, come ha dimostrato il cantautore Massimo Priviero nelle pagine del suo Amore e Rabbia.
Milanese d’adozione ma veneto d’origine, concepisce questo libro presso Eraclea Mare in riva all’Adriatico. Nella sua città natale fa riaffiorare ricordi d’infanzia, nel quadro di una provincia italiana che il boom ha trasformato da terra di migranti in imprenditoria da turismo.
In questa cornice inserisce la sua personale storia romanzata, dai campetti dell’oratorio verso quel mondo della musica decisamente diverso dagli attuali chimerici talent show.
Matteo Strukul, suo primo biografo, in Nessuna resa mai (Meridiano Zero, 2009) spiega nella prefazione: “É un Priviero sorprendente, perfino fragile ma che personalmente trovo bellissimo”.
Nelle pagine di Amore e Rabbia scoprirete anche la passione per il rock d’autore di Bob Dylan e Bruce Springsteen mescolati al socialismo rosselliano, in armoniosa convivenza con Mario Rigoni Stern e Roberto Baggio.
E poi i 15 album pubblicati da San Valentino (1988) al recente All’Italia (2017), più di mille concerti e tanti premi. Vittorie e sconfitte, cadute e riprese, al tenace inseguimento di una vocazione per 30 anni, in costante equilibrio tra musica e poesia.
Il tutto in una prosa gradevole, malinconica ma anche umoristica nei momenti di introspezione o quando racconta il suo paese e la metropoli foriera di sogni.
Un romanzo godibile non solo per i fan: fosse anche una trama di fantasia, funziona comunque. Cercando di dare risposta al proprio interrogativo esistenziale incolla empaticamente il lettore fino alla fine.
É così che Priviero si afferma anche come scrittore. Con la probabile promessa di un seguito.