Consigli di vita di una Rap’n’Roll star italiana all’alba dei 47 anni.
47 anni il prossimo 5 agosto. E 27 di carriera.
J-Ax è in prima linea sul fronte della musica italiana dal 1992: prima con gli Articolo31, passando poi per il rap’n’roll fino a diventare negli ultimi anni un vero punto di riferimento per la scena musicale pop italiana.
E quello stile originale che lo ha sempre contraddistinto si ritrova non solo nelle sue canzoni ma anche nelle sue pubblicazioni.
Dopo Axforismi (2014) e Imperfetta forma (2016) nel suo ultimo libro, Consigli a me stesso, si rivolge specificatamente a quel pubblico di devoti ventenni di oggi che lo seguono come un mito: proprio a loro sono dedicati quei consigli che probabilmente avrebbe voluto ricevere lui stesso alla loro età.
Quei consigli che avrebbero sicuramente contribuito ad alleviare molte frustranti delusioni ed errori:
Perdona e non provare rancore;
La cosa migliore dell’invecchiare è capire le cazzate che hai fatto e non rifaresti mai;
Il tuo orgoglio cercherà sempre di rovinare tutto;
Ogni storia d’amore sbagliata ti avvicina a quella giusta.
Si parla di bullismo, fiducia in sé stessi, successo e fallimento, questioni tipiche dell’adolescenza.
Esperienze che lo stesso J-Ax ha vissuto anni prima sulla sua pelle per arrivare ad essere ciò che è oggi.
E che oggi, con quel gusto per la ribellione che ancora lo accompagna, è felice di condividere con chi ha desiderio di ascoltarlo.
Da questo desiderio è nato Consigli a me stesso, un libro fatto da semplici parole amiche di “chi ha già provato” e relative oneste riflessioni.
In parte inedite e in parte già postate nella sua seguitissima rubrica web “I miei 2 centesimi”: qui il cantante condivide sue opinioni di vita, politica e attualità.
“I miei 2 centesimi”, anche sottotitolo programmatico del libro, si rifà all’espressione inglese “just my two cents” che significa “soltanto la mia opinione”.
Quei 2 centesimi che rappresentano simbolicamente la voglia di condividere pensieri e considerazioni per migliorare “il sistema” in cui viviamo, a partire dal mezzo più importante a nostra disposizione: le parole.