Fred De Palma per sei settimane primo: così dicono le classifiche dei singoli, che lo vedono da più di un mese al numero uno con “Una volta ancora”, duetto con la cantante spagnola e amica Ana Mena. Canzone che, come gli altri singoli già lanciati, si trova nel nuovo disco di Fred, “Uebe”.
Iniziamo dal titolo, cosa significa “Uebe”?
Niente (ride, nda). È una storpiatura di baby. Mi piace dare un tocco personale alla mia musica, e usare una parola inventa da me nel titolo dell’album significa cercare di mettere novità in tutti gli aspetti del mio lavoro.
A proposito di portare novità nel sound, “Una volta ancora” unisce due generi latini, il reggaeton (il tuo genere musicale) e la bachata. Come ti è venuta questa idea?
Veramente è venuta a Takagi & Ketra, due produttori che sanno davvero portarti nell’olimpo delle classifiche. Questa unione di reggaeton e bachata a me è piaciuta subito.
Com’è lavorare con due hitmaker come loro?
Devi incontrare il loro pensiero e le loro scelte. Io mi sono sempre fidato di loro al 100% e questo mi ha ripagato. Credo che Ketradamus, come lo chiamo, e Takagi abbiano la capacità di capire cosa piacerà in futuro alle persone.
Secondo te cosa piacerà?
Spero il mio disco.
Hai già duettato con Ana Mena nel successo dell’anno scorso “D’estate non vale”: non avete avuto timore di ripetervi? Perché non scegliere uno dei brani con Baby K o Sofia Reyes, presenti nell’album?
Ho scelto Ana per il suo timbro vocale, rende tutti i ritornelli che canta. Sento passione nella sua voce, e per questo brano nello specifico era perfetta.
Proponendo una musica latina (per quanto personalizzata) come il reggaeton, non hai paura di essere etichettato come cantante solamente estivo?
Un po’ di timore ce l’ho. In Italia il reggaeton è preso come genere puramente estivo, io invece voglio dare una scossa e far capire che non è così. Nel disco ci sono anche brani riflessivi. A parte “D’estate non vale”, non ci sono altri riferimenti stagionali. Per me il reggaeton che parla di reggaeton è come il rap che parla di rap, un po’ banale.