L’introverso: “Shock” per tornare a sognare un futuro diverso

Intervista alla band milanese, in uscita con il nuovo disco “Shock”, disponibile dal 4 ottobre

L'introverso
I ragazzi de L’introverso si raccontano ai lettori di Musica361 in occasione del lancio del nuovo album

Si intitolaShock il disco che segna il ritorno di Nico Zagaria, Marco Battista e Giacomo “Futre” Cigolotti, membri del gruppo de L’introverso, una delle realtà più interessanti della scena indipendente. Musica suonata e tematiche di contenuto, questi gli elementi che caratterizzano i tratti somatici del loro progetto.

Perché avete deciso di chiamarvi così?
Perché rispecchia il tipo di musica che facciamo, sia a livello di suoni che di testi molto introspettivi, ma con una certa relazione col mondo. Abbiamo scelto di lasciare il nostro nome al singolare perché, suonando da tempo ed essendo molto amici, ci consideriamo come un’unica identità.

Quanto hanno inciso Milano e la periferia nel vostro percorso?
Oltre ad esserci cresciuti, la Barona resta il nostro quartier generale, dove abbiamo la nostra sala prove. Milano è una città che ti viene addosso, la periferia è particolare perché, pur non essendo la provincia, rappresenta una realtà a sé, per assurdo diversa da Porta Genova che è a sole due fermate di metropolitana.

L'introverso 1
La copertina di “Shock”

Avete altre passioni oltre la musica?
Ci accomuna l’interesse per il sociale, ci impegnamo molto per l’ambiente. In più ci piace il calcio, l’unico giorno in cui “discutiamo” è quando si disputa il derby tra Milan e Inter (sorridono, ndr).

Cosa vi piace e cosa meno dell’attuale scenario discografico?
Non ci piace più quello che abbiamo ascoltato per anni, il rock ci ha un po’ stufato, anche a livello internazionale non c’è niente di nuovo. Ci piace molto Sia e quel pop moderno ed elettronico, che ci stimola sicuramente di più.

Prendendo spunto del titolo dell’album, cosa vi provoca shock oggi?
Indubbiamente la crisi climatica, non avremmo mai pensato che il mondo sarebbe caduto a pezzi a causa del profitto e dei soldi. In discussione c’è il futuro del nostro pianeta che, sinceramente, sognavamo diverso.

Quale potrebbe essere, secondo voi, la soluzione?
Una bella lezione ce la danno i ragazzi che protestano a favore dell’ambiente, un anno fa non se lo sarebbe aspettato nessuno. Solitamente i giovani vengono accusati di stare sempre con gli smartphone in mano, ben vengano slanci di questa rilevanza. Se noi adulti li sopportassimo, anziché dargli contro, potrebbe essere il vero e proprio punto di svolta.

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Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
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