‘Vamos a bailar’ diventa simbolo di un’epoca
Anni Duemila. Finalmente il nuovo millennio è arrivato. Le attese sono tante: sarà l’occasione unica per una svolta epocale. Qualcuno ha persino paura di cosa potrà accadere. D’altronde all’inizio del nuovo Millennio il cellulare non è ancora di facile uso per tutti gli adolescenti. Gli anziani non ci provano nemmeno.
La trasformazione ha comunque bisogno di tempo per assestarsi: allo scattare della prima mezzanotte del secolo non esplode nessun Millennium Bug. Il cambiamento arriverà e nemmeno troppo tardi, ma la capacità di adattamento ha sempre gli stessi tempi che descriveva Charles Darwin. L’essere umano si costringe quindi alla cancellazione del passato senza comprenderne pienamente il senso. Fu lo stesso antropologo britannico a dircelo secoli prima: non è la specie più intelligente a sopravvivere, ma quella più reattiva ai cambiamenti. Aveva ragione.
Quando entriamo negli anni Duemila abbiamo ancora la Lira, il Vhs, le Twin Towers e il Festivalbar.
Il decennio successivo ne parlerà come di nostalgici ricordi, ma negli anni Duemila è vietato fermarsi a rimpiangere: le regole sociali impongono da questo momento di guardare solo al futuro. Con impietosa irriconoscenza verso il passato.
Il primo Festivalbar degli anni Duemila viene vinto da due sorelle milanesi di grande talento. Prodotte da Claudio Cecchetto, autrici dei loro brani che guardano al futuro. Paola e Chiara con Vamos a bailar danno una svolta alla loro melodia. Sembrano già lontani i tempi del successo sanremese con Amici come prima. Sono passati solo tre anni, in cui hanno potuto perfezionare la loro versatilità artistica.
Il ritornello strizza l’occhio alla Spagna, ma il successo è mondiale: presto arrivano versioni in inglese che suggellano la popolarità delle cantanti. Il testo non è infatti il banale addio all’ex: si parla di una rinascita dopo un periodo oscuro che ha fatto sembrare impossibile ogni sogno.
È tempo di essere nuova immagine e libertà.
Così scopriremo la nostra identità. E saremo pronti a ogni cambiamento epocale.
Nessun brano avrebbe potuto essere più incisivo di questo a inizio millennio. Il ritmo latino, coniugato con la straordinaria sensualità di Paola e Chiara, crea il primo tormentone estivo del secolo (il migliore dal 1990 secondo i lettori di Sorrisi e Canzoni). Vince anche a Disco per l’estate. Diventa presto disco di Platino e spopola in tutto il mondo. A Sanremo, dove è stato escluso, vincono gli Avion Travel con Sentimento. Il decennio però darà poco spazio a certi esperimenti che colgono sempre impreparati all’inizio: il successo di Vamos a bailar legittima l’arrivo di altri brani in lingua spagnola. Dettando di fatto una moda. Tutti danzano sulle note del brano. E l’estate sarà sempre più quella dei ritmi e delle melodie della noche di Ibiza e Formentera. Nuove mete preferite dei viaggi italiani.
L’Italia del calcio è nel caos ma vince i Mondiali. La società è divisa tra l’avversità alla politica americana e la compassione per le vittime di New York. Nell’incertezza di un mondo che non sa quale strada prendere, a fine decennio tutto sta cambiando. Piano piano si insediano i social network: annulleranno il neonato concetto di privacy, condizioneranno il Globo. Il mondo però li conosce per la prima volta usandoli come giocattoli. E si renderà conto troppo tardi di averne subito la prepotenza mediatica. Anche la tv cambia inesorabilmente.
La famiglia tipo diventa quella allargata dei Cesaroni. Se ne va Mike Bongiorno. Sparisce la tv dei ragazzi.
O meglio, scompare una generazione resa frettolosamente adulta con la nuova tecnologia. A chi si potrebbe più rivolgere l’aperto ottimismo di Tonio Cartonio se il suo pubblico ama chiudersi in se stesso guardando i cartoni animati su Sky o persino su You Tube? La socialità è messa a rischio, ma ancora non ci si rende conto. Ed è tutta una festa: Vamos a bailar!
Domani su Musica361, la nostra intervista a Paola Iezzi, che ci sorprenderà con una chiacchierata tra passato e presente!