Intervista al giovane cantautore e producer romano, fuori con il debut album “Presente”
Tempo di nuova musica per Emanuele Maracchioni, in arte Emanuele Bianco, al suo esordio discografico con “Presente“, lavoro in cui vengono fuori le skills acquisite nel corso di questi ultimi anni. Un talento che affonda le sue radici nella produzione, per poi aprirsi ed evolversi nel cantautorato pop.
“Presente”, un concetto importante, cosa ti ha affascina di questo termine e cosa ti ha spinto a sceglierlo come titolo?
Ho scelto “Presente” come titolo perché credo che sia veramente importante vivere con presenza, forse mai come ora. Bisogna ricordarsi che spesso la paura vive nel futuro e i sensi di colpa nel passato. Il presente, invece, è proprio il momento in cui possiamo decidere la direzione della nostra vita.
Come si è sviluppato il processo creativo di questo disco?
Come molte delle mie canzoni, alcune tracce le ho scritte piano e voce, altre sono partito dalla produzione.
Cantautore e pruducer, come confluiscono in te questi due approcci?
Sicuramente questo aspetto rende ancora più bello fare musica. Ho ancora più capacità di completare l’idea artistica che nasce nella mia testa, curandola dal testo alla musica. Adoro sia il mio lato cantautorale che da producer.
Che ruolo gioca la musica nel tuo quotidiano?
È la protagonista delle mie giornate lavorative. Spesso in passato aveva questo ruolo anche nella sfera personale, ma ultimamente sto riuscendo a bilanciare le due cose.
Qual è l’aspetto che più ti colpisce e ti affascina nella fase di composizione di una canzone?
Forse la fase di scrittura del testo e della creazione della linea melodica, ma anche la scelta del sound e dei campioni in fase di produzione.
La musica ti ha dato tanto, ma ti ha mai tolto qualcosa?
Certamente sì, ma credo che bisogna rinunciare a qualcosa di importante per raggiungere un giorno qualcosa di più gratificante, perciò va bene così.