Le clausole necessarie in un contratto artistico e le conseguenze
Il contratto. Ogni artista che voglia intraprendere una carriera si trova davanti a innumerevoli scelte che presuppongono la sottoscrizione di contratti con altre parti: case discografiche, management, uffici stampa, ecc…
Un musicista si pone anzitutto di fronte al quesito sul ruolo di un’etichetta e sulla sua necessità. Le risposte rischiano spesso di essere confuse, determinate solo da alcune contingenze.
Vi sono alcuni concorsi musicali, per esempio, che richiedono l’iscrizione tramite una casa discografica e potrebbero proporre un contratto di licenza; altri, al contrario, presuppongono musicisti senza casa discografica per proporre un contratto di casting.
Di fronte a tanta incertezza diventa ovviamente difficile fare una scelta senza essere assaliti da mille dubbi. A cosa mi serve davvero una casa discografica? In che modo mi vincola legarmi a un’etichetta? Quali sono le clausole che devono esserci in un contratto con un manager per riconoscerne la serietà? Il contratto è valido anche se non ottengo i risultati sperati o promessi verbalmente?
In questa seconda puntata di LegalPop, l’Avvocato Renato Moraschi, specializzato in diritti d’autore, risponde alle nostre domande basilari sull’argomento. Per ulteriori quesiti, potete scrivere al nostro indirizzo email.
L’Avvocato in questa rubrica scioglierà tutti i vostri dubbi! In fondo all’articolo, come sempre, troverete la nostra traduzione dal linguaggio “legalese” a quello “pop”!
È necessario avere una casa discografica?
L’Avvocato risponde…
Potenzialmente non è necessaria una casa discografica, potendo ciascuna Artista autoprodursi e pubblicare i propri brani su varie piattaforme.
Tuttavia una major, o un’etichetta discografica anche minore, assume un ruolo rilevante in sede di promozione dell’Artista e del singolo o dell’Album prodotto, così come per ogni attività conseguente.
Se firmo per una etichetta in che modo e in quali tempi sono vincolato con essa?
L’Avvocato risponde…
Dipende dalla tipologia di contratto che viene stipulato…può assumere il carattere della licenza o del casting con conseguenze giuridiche ed obbligazioni differenti.
A seconda del contratto che viene stipulato i termini sono completamente diversi.
Nel contratto di casting Il periodo di esclusiva, ad esempio, assume un connotato più stringente in termini di tempo; il minimo garantito riconosciuto all’Artista è diverso, così come le Royalties riconosciute hanno
una percentuale diversa.
Ne consegue come la scelta del contratto assuma un ruolo determinante che deve essere valutato e ponderato attentamente con il proprio management ed il proprio legale di fiducia in termini di negoziazione e conseguente formalizzazione delle clausole ivi contenute.
Cosa comporta il contratto di Management e che importanza ha nella carriera dell’Artista?
L’Avvocato risponde…
Il contratto di Management è il Contratto con la C maiuscola…è l’atto da cui parte lo sviluppo ed il successo dell’Artista.
Con il contratto di Management viene stretto un rapporto di collaborazione e di fiducia con il proprio Manager col quale viene definito il proprio piano artistico ed editoriale; la titolarità delle Immagini dell’Artista medesimo ed il loro sfruttamento economico in base alla LDA…Da ciò consegue tutto il successo dell’Artista medesimo con conseguente concretizzazione dei vari rapporti lavorativi, di ingaggio, ed in generale tutti i contratti atti a definire e pianificare il calendario delle varie attività da svolgersi nel corso della carriera artistica.
Per esempio i contratti discografici, di booking, sponsor o endorser, promozionali, radiocinetelevisivi etc.
Quali sono le clausole che non possono mancare in un contratto di Management?
L’Avvocato risponde…
Seppur trattasi di obbligazione di mezzi e non di risultati, le clausole che definiscono gli obblighi a carico del Manager e dell’Artista oltre:
la determinazione dei compensi ed il loro calcolo; la definizione delle spese di logistica; recording; la gestione dei social network dell’Artista; l’ufficio stampa con definizione a quale parte sia posto l’onere di pagamento etc.
E’ fondamentale anche la previsione di un chiaro piano artistico ed editoriale di sviluppo dell’artista, lo sviluppo dell’Immagine artistica ed il loro sfruttamento economico, così come le modalità di risoluzione del contratto e le ipotesi di inadempimento dello stesso; la disciplina a chi appartengano le Edizioni delle Opere che l’Artista creerà durante la validità del contratto di management ed altre clausole ancora….la definizione se la cessione della parte editoriale sia incondizionata e perpetua ovvero se abbia carattere provvisorio oppure se vi siano limiti a carico del Manager…ed ancora..
Esistono elementi per potere riconoscere immediatamente una casa discografica seria?
L’Avvocato risponde…
Elementi soggettivi ed oggettivi non ce ne sono.
Tuttavia chi opera nel settore conosce perfettamente i parametri per individuare, anche sulla base dei contratti che vengono proposti e le clausole ivi contenute, la serietà di una casa discografica e/o di un’etichetta indipendente/minore così come la società di Management a cui vi si rivolge e da cui, come meglio in precedenza precisato, discende tutta la carriera artistica ed editoriale dell’Artista…
Riassumendo…
- Avere una casa discografica non è obbligatorio per pubblicare i propri brani, ma è rilevante per la promozione di questi
- Un contratto può avere carattere di licenza o di casting. La loro durata è variabile.
- Il contratto di Management predispone una linea artistica ed un progetto editoriale scelto di comune accordo tra Manager ed Artista: determina il successo di questo, ma non è vincolato ai risultati.
- In un contratto di Management non devono mancare gli obblighi a carico delle due parti e la previsione del piano editoriale.
- Non ci sono elementi oggettivi per riconoscere la serietà di una casa discografica o di un Manager, ma le modalità di contratto e le voci citate in esso sono un indice significativo.