Intervista al gruppo musicale genovese, fuori con il singolo “Le chiavi di casa”, prodotto da Zibba
Si intitola “Le chiavi di casa“ il nuovo singolo degli Zueno, gruppo musicale composto da Alessandro Mazzeo (voce e chitarra ritmica), Andrea De Sotgiu (batteria) e Nicolò Mario Sgorbini (chitarra solista). Il brano, disponibile sulle piattaforme digitali a partire dallo scorso 23 marzo, si avvale dell’esperta produzione di Zibba.
Da quali considerazioni siete partiti partiti e a quali conclusioni siete giunti durante la composizione del brano?
Quando ti avvii verso i trent’anni è come se tutto ciò che hai attorno ti dicesse come devi vivere. A noi è sempre stato stretto non essere liberi di scegliere. Ci siamo fatti un esame di coscienza e abbiamo capito che la musica doveva rimanere l’unica strada percorribile, a discapito delle opinioni degli altri. Questa canzone ha al suo interno questa lotta interiore per arrivare ad accettarsi, e a farsi accettare, per come si è davvero.
Se dovessimo definire questa canzone con un’emozione, uno stato d’animo, quale scegliereste?
Un senso di ribellione a tutto ciò che viene definito “normale”. La normalità non esiste ed è sbagliato cercarla, ancor peggio imporla. Presa da un altro punto di vista potremmo dire che “Le Chiavi di Casa” è un inno al sentirsi diversi, originali, rari.
Sia “Le chiavi di casa” che il precedente singolo “Cartolina” si avvalgono della produzione di Zibba, com’è lavorare con lui?
Lavorare con Zibba è una fortuna. Oltre ad essere un professionista meticoloso, è un buono, una persona altruista. Riesce sempre ad essere attento alle nostre esigenze e ad avere un gusto musicale così ampio da essere innovativo. Meriterebbe molto di più dal mercato musicale, una posizione di spicco, perché è veramente uno dei più bravi cantautori che abbiamo.
A cosa si deve la scelta del nome del vostro gruppo?
Siamo felici che il nostro nome sia oggetto di curiosità, perché ci siamo sempre interrogati se andasse bene o meno. Quando abbiamo deciso di tenerlo abbiamo anche capito che verrà accettato da chi ci ascolta se saremo bravi a fare le canzoni. A noi interessa quello. “Zueno” è l’attaccamento alle nostre radici, la consapevolezza che non potremmo vivere da nessun’altra parte.
Come valutate il vostro rapporto con i social network e in che modo, secondo voi, il web incide oggi in un progetto discografico?
Il nostro rapporto con i social network dipende proprio dal fatto che oggi questo incida particolarmente in un progetto discografico. Soprattutto in questo momento storico in cui non si può suonare dal vivo. Siamo consapevoli che il web ti dà delle possibilità incredibili, che siamo felici di utilizzare per veicolare al meglio la nostra musica. A livello personale, a sipario chiuso, preferiamo una vita offline, in cui restino vivi altri valori: respirare aria buona, seduti a un tavolo all’aperto con gli amici di sempre.
Che ruolo gioca la musica nel vostro quotidiano?
Oggi la musica è presente al 70% nelle nostre vite. Sembra già parecchio detta così, ma a noi non basta, perché vorremmo vivere di questo. Oltre al progetto Zueno ci occupiamo di produzioni musicali e di scrittura di canzoni per altri artisti, due aspetti che ci piacciono molto. La volontà è quella, dopo tanti anni a dover incastrare mille lavori per sostenerci economicamente, di poter pensare solo alla musica e di lasciar parlare la nostra arte.