“Musica Maestro!”. Il pubblico attento resta in ascolto prima di potere applaudire, i musicisti partono a suonare. Tutti osservano i gesti della figura al centro della scena: il Direttore d’Orchestra.
È lui, con i suoi gesti, a disegnare l’andamento melodico ricordando le sfumature messe a fuoco durante le prove. Mette così la propria impronta sull’arrangiamento orchestrale e ne determina l’esecuzione.
Spesso con una bacchetta in mano, a volte servendosi di piccoli movimenti delle dita.
Il Direttore d’Orchestra svolge una delle attività più affascinanti, misteriose e ammirate sin da quando siamo piccoli.
Lo vediamo concentrato, ispirato: è vera e propria parte integrante della musica che sta dirigendo e in cui è visibilmente immerso.
Quei gesti che compie potrebbero apparire superflui e invece descrivono tutta la sua capacità di sintesi e organizzazione, facendosi capire e riconoscere dai suoi musicisti.
Infonde sicurezza, precisione, puntualità: dà l’impressione di essere infallibile in quel dialogo quasi intimo, ma reso pubblico, con l’orchestra. Anche quando si suona il pop, lui garantisce una certa sacralità all’evento.
Da sempre è presentato con una impostazione scenica impeccabile: “Dirige l’Orchestra il Maestro…” ci basta a comprendere l’altisonanza della situazione, dal Festival di Sanremo alle cerimonie ufficiali.
Quella dell’orchestra è una delle più significative metafore della vita.
I solisti, che già esprimono il loro talento individualmente, si uniscono per fare esplodere le proprie capacità tutti insieme. A guidarli, scavando nei dettagli e trovandone particolarità inedite, una figura esterna è coinvolta al tempo stesso. Il Direttore d’Orchestra lavora scorporandosi in due parti: il cuore al centro dell’orchestra e l’occhio attento sul podio, sul ciglio del cosiddetto golfo mistico.
Ma quali sono i segreti di questo affascinante mondo? Come nasce l’orchestrazione di un pezzo prima che il presentatore annunci con enfasi “Musica Maestro!”?
Lo scopriremo a partire dal 10 maggio su Musica361, con la nostra nuova rubrica “Musica Maestro”.
Dieci straordinari Direttori d’orchestra, storici ed emergenti, ogni lunedì si racconteranno e ci riveleranno il loro rapporto con le sette note, i musicisti e il pubblico. Perché, sebbene siano al centro del palcoscenico, i Direttori d’orchestra restano sempre nell’ombra dando spazio alla musica che loro stessi incarnano, ma di loro sappiamo pochissimo.
Musica Maestro sarà l’occasione per conoscere lati inediti e suggestivi di questo mestiere, che mai come ora ci ricorda che, insieme, siamo più forti e possiamo davvero dare del nostro meglio. Un esempio per tutti dall’alto della sua autorevolezza.
Il Direttore d’Orchestra è da sempre quello che detta tempi e regole, infondendo professionalità e passione con la sua fantasia. E, in un’epoca in cui in tanti amano celebrarsi con titoli autoproclamati, è l’unico che davvero può ancora vantare di essere, umilmente, Maestro. Scusate se è poco…
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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