Harry e Yuri, nel nome di Federico Salvatore
Federico Salvatore non ha bisogno di presentazioni. Il cantautore performer napoletano è stranoto, soprattutto dopo le sue ospitate presso il Maurizio Costanzo Show e le sue partecipazioni a Sanremo. Ha al suo attivo anche due dischi di platino. Le sue “canzoni” ironiche, graffianti, sono cabaret, avanspettacolo, racconti…insomma teatro.
Ma non è lui che ho il piacere intervistare oggi. Differentemente dal solito voglio presentare ben due giovani, che a Federico si rifanno come nume tutelare, come maestro artistico. Yuri è suo figlio, Harry è un suo figlioccio d’arte. Cominciamo da Harry.
Perché hai scelto il nome d’arte di Harry?
Io mi chiamo Eros, ma è mia madre e i miei amici più intimi che mi chiamano così da sempre. Credo che l’amicizia sia molto importante…Mi è sembrato di buon augurio
Mi racconti i tuoi inizi nel mondo dello spettacolo?
A sei anni ho iniziato a suonare il pianoforte, ma due anni dopo ho imbracciato la chitarra, che è diventata il mio strumento privilegiato. Il primo approccio con il teatro l’ho avuto invece alle elementari, quando una prof mi assegnò il ruolo di Luca in “Natale in casa Cupiello” del maestro De Filippo.
Dopo ho avuto l’occasione di recitare in diversi musical, grazie anche all’aiuto di un mio angelo custode “Giusy Mezzaner”, che nel 2015 mi scelse per il ruolo di angelo in “C’era una volta scugnizzi”, presentato alla sua scuola di ballo, la “Passional Dance di Poggiomarino”. Con lei ho partecipato a 7 musical e a diversi eventi.
Da cosa nasce la tua passione per Federico Salvatore? I tuoi spettacoli si ispirano a lui…
Per un caso fortunato. A sedici anni mi trovo a cantare in un locale uno dei suoi brani più fortunati: “Azz”. La stessa sera conosco la persona che poi diventerà il mio manager, fonico e produttore: Giuseppe Santiago. E poi ho l’onore di conoscere personalmente il maestro, che apprezza il mio lavoro…il resto è venuto di conseguenza.
Dal teatro e dal musical sei approdato quindi al cabaret…
Diciamo che volevo un genere che unisse la mia passione per la musica e per il teatro…il teatro/canzone era il genere perfetto. La comicità poi ce l’ho nel sangue. Ecco, quindi ora il mio spettacolo. “AZZ!”
Ti vedi come nuovo esponente di quel genere che una volta era l’avanspettacolo? E oltre a Federico Salvatore ti ispiri ad altri?
Ho sempre seguito gli esponenti dell’avanspettacolo, nonostante la mia giovane età. Mi sento un po’ “fuori da quest’epoca”, diciamo. Miei modelli d’ispirazione sono senz’altro Totò, Eduardo, ma anche Troisi, Salemme e Gli Squallor.
Ma Federico Salvatore è il tuo riferimento principale.
Certamente. Perché mi piace chi dice le cose come stanno, chi è sempre rimasto sé stesso. Non è il solito artista. È un uomo vero, davvero e lo ammiro, sono “io”, ci sono affinità profonde.
E così nasce il tuo spettacolo. Testi e canzoni sue…
Certo. Sono su tutti i social, e da poco è uscita la mia prima cover “Ninna Nanna”, disponibile su youtube. E sono pronto per portare in giro il mio spettacolo in tutti i locali e in qualsiasi evento. Ogni canzone è introdotta da uno sketch
Prossimamente cosa vedremo in rete?
Il prossimo video sarà “Nun pozzo parlà”, ribattezzata “Donna Amà”.
Veniamo a Yuri, musicista, attore, che ha arrangiato i brani di Harry.
Come hai conosciuto Harry?
È stato nel 2018, quando una conoscente mi disse che c’era un ragazzo totalmente “impazzito” per mio padre, e lo vorrebbe conoscere.
Io sono molto severo in genere nei confronti di chi interpreta le cover di papà, perché ritengo che siano talmente intime e personali che siano davvero difficili da replicare.
Quando invece ho sentito Harry mi colpì il suo personalizzarle. Non imitava, insomma. Le rendeva sue. Ci siamo quindi sentiti, sembrava anzi che potessimo fare una serata insieme, cosa che non si è verificata per un improvviso impedimento mio.
Hai collaborato quindi come arrangiatore
Come arrangiatore mi sono molto divertito. Ho collaborato per un paio, finora, di basi musicali di questo suo progetto. Io opto per la semplicità. È stata una bella cosa, divertente per entrambi. Intanto auguro ad Harry di studiare e perfezionarsi sempre più
Il tuo rapporto con il teatro?
Il mio rapporto con il teatro è molto confidenziale. Sono cresciuto con un modello, quello del teatro Napoletano.
Credo che il teatro sia il posto più sicuro quando trovi una sorta di tristezza quotidiana. Infatti le parole di Eduardo: Il teatro è il disperato sforzo di un uomo di dare un senso alla vita, è la mia frase chiave.
Ho fatto teatro nel 2013, con la mia prima band musicale, dove cantavo due brani ed ero il tastierista: “The sound of the angels”.
Ho fatto due anni in radio, promuovevo musica di artisti emergenti. La musica c’è sempre stata perché mentre mio padre e mia madre cantavano io…nascevo…
Ma fai anche audiofiction, vero?
Infatti. Alla musica poi ho abbinato il progetto della compagnia audiovisiva. Per il mio problema visivo, con cui sono nato, io vedo attraverso le voci. Riconosco nel timbro di voce la persona. Se ascolto una voce che mi trasmette delle sensazioni, alla fine non ho delusioni.
Vedo con il “terzo” occhio, insomma. Le mie lotte anche sociali vengono anche da questo dono. Raccolgo voci e con la mia compagnia “Le voci di dentro” mettiamo in scena delle audiofiction.
Di progetti ne ho tantissimi. Voglio percorrere la mia strada da indipendente, essendo il manager di me stesso. Ci tengo ad aggiungere che in questi mesi oltre portare avanti “Le voci di dentro” sto lavorando a una fusione musicale che tocca la musica russa e ucraina miscelata con suoni antichi napoletani.
È anche un omaggio alla musica napoletana che in questo periodo secondo me non sta passando un bel periodo. Vorrei coinvolgere artisti russi e ucraini. Ti terrò informato
Grazie Yuri, grazie Harry
Potete seguire Harry https://www.facebook.com/harrypaginaufficiale/
https://instagram.com/harrycoverfedericosalvatore?utm_medium=copy_link
anche su tik tok e youtube
e Yuri https://www.facebook.com/YuriSalvatoreOfficial/
https://www.facebook.com/AudioFilmSerieOfficial/
Articolo a cura di Sergio Scorzillo