Fausto Leali: l’immensa solarità della voce più nera d’Italia
Una voce unica, probabilmente la più nera che abbiamo tutt’oggi in Italia.
Una di quelle voci che alla radio riconosci immediatamente, senza troppi indugi, e che lo ha portato a calcare ben 13 volte il prestigioso palco dell’Ariston di Sanremo (la prima volta nel 1968) collezionando molti ottimi piazzamenti e una vittoria, nel 1989, con la struggente “Ti lascerò” insieme a Anna Oxa. Musica dunque, moltissima musica, ma anche televisione e talent come “Ballando con le stelle”, insomma Fausto Leali è uno di quei personaggi che non smette mai di stupire ed il cui graffio è rimasto quello di oltre mezzo secolo fa, sia in termini di timbrica che di invidiabile energia.
Tra i moltissimi grandi successi collezionati nel tempo, ce n’è uno cui si dice particolarmente legato appartenente a “Non solo Leali”, album uscito nel 2016 in cui duetta con illustri colleghi del calibro di De Gregori, Ruggeri, Tony Hadley, Baglioni (e numerosi altri) e anticipato appunto dal singolo “A chi mi dice” cantato insieme alla grande Mina.
Si tratta di una cover?
Si, la musica è della boy band britannica Blue, il titolo originale è “Breathe easy” mentre la traduzione in italiano è stata curata da Tiziano Ferro. Quando ho maturato l’idea di realizzare questo disco la prima collega che ho chiamato è stata Mina la quale ha accettato chiedendomi però di scegliere un pezzo che non appartenesse ai rispettivi repertori. E alla fine ho scelto di fare così non solo con lei ma con quasi tutti gli altri cantanti.
Il brano parla di un addio?
Si, è una canzone d’amore dove però ci si confronta con l’epilogo di una storia, con un addio “Incrocerai lo sguardo mio per poi dirmi addio (…) a chi mi dice che tornerai non credo oramai”.
Tu come vivi gli addii (e non solo in amore)?
L’addio di per sé è bruttissimo perché la parola indica che non ci vedremo più, ha un peso molto forte caricandosi di un significato negativo.
Meglio un arrivederci?
Decisamente, io sono per lasciare le porte aperte senza sbatterle definitivamente. Anche perché avendo avuto tre mogli e cinque figli sarebbe stato un vero problema, invece sono riuscito a restare in buoni rapporti con tutti. Poi sono solare come mi vedete in tv, non riesco a dire bugie, si capisce immediatamente se sto mentendo, mi sgamano subito!
Addii riguardanti la tua carriera ce ne sono stati?
In realtà non addii, solo alcune cose che col senno di poi avrei fatto diversamente. Ad esempio negli anni ho portato alcune canzoni a Sanremo che solo a posteriori mi sono reso conto non erano quelle giuste per la kermesse. Se il pubblico non risponde come ti saresti aspettato forse significa che non è stata fatta la scelta giusta. Fortunatamente la gente si ricorda le cose belle che ha ascoltato, viceversa quelle che non sono riuscite bene tende a non rimuoverle dalla memoria. Probabilmente me le ricordo solo io.
Ed errori che non rifaresti?
Quando hai una vocalità particolare e ben definita, percorrere strade alternative solo per dimostrare che sai fare altro porta a commettere errori, ed io l’ho provato sulla mia pelle. Nei primi anni ’70 ho sbagliato un paio di Sanremo tanto che non volevo più parteciparvi finché nell’86 non è arrivato Toto Cutugno che mi ha fatto sentire “Io amo” pezzo che ho portato in gara nella città dei fiori l’anno successivo.
E cosa è per te l’amore?
Fa parte della mia vita e ne costituisce una quota importante. L’amore è stare insieme, è riuscire a sorridere col partner e i propri figli, tutti insieme. E poi c’è quello per la musica e per il pubblico e che il pubblico a sua volta ti restituisce come in un grande abbraccio attraverso gli applausi e il suo calore. Purtroppo negli ultimi tempi a tutto questo abbiamo dovuto rinunciare e mi manca molto.
Cantare con Mina come è stato?
Bellissimo, avevamo già collaborato fu proprio lei a propormi di cantare insieme già nell’86, si trattava della sigla di “Fantastico”, dopo di che siamo rimasti sempre in contatto, così quando nel 2016 ho pensato di fare questo album ho pensato subito a lei.
Alla luce di tutti questi duetti ce n’è uno che ancora ti manca?
Ho avuto il piacere di cantare davvero con grandissimi artisti. Detto questo, c’è un collega con cui non ho mai duettato ed è Vasco Rossi.
Mi piacerebbe e poi, a Vasco non si dice mai di no!