Vein Label: etichetta discografica fondata con lo scopo di offrire nuove sfumature di musica elettronica, tra musica techno e musica sperimentale
I suoni utilizzati vanno da quelli industriali alla vecchia scuola con groove psichedelici. Ne abbiamo parlato con Matteo D’Avena, co-founder della label.
Matteo, quando e perché nasce Vein Label?
Nasce dall’esigenza di condividere la nostra musica nel mondo di internet. È partito tutto insieme con alcuni amici, che già condividevano con me questa idea, e nel 2016, assieme a Francesco Greco e Michele Stratagemma, nasce questa label indipendente ed esordiamo con una serie di compilation che contenevano sia artisti italiani sia stranieri.
Ci siamo inoltre resi conto che era possibile viverci, che era possibile farsi conoscere presentando prodotti di qualità. La sede fisica di Vein Label è a Cairate, in provincia di Varese.
Vein, in italiano, significa vene. Come nasce la scelta del nome?
In maniera molto semplice, in effetti, nelle nostre vene scorre la musica. Abbiamo sempre parlato in inglese durante la collaborazione con altri artisti e per noi è stato naturale utilizzare questa lingua.
Qual è il genere musicale di cui vi occupate principalmente?
Techno, principalmente. Ci sono alcune sfaccettature musicali che riguardano la musica sperimentale ma tutto rientra nel genere techno-elettronica.
Quali sono i servizi che offrite ai vostri artisti?
Anche se da un paio di mesi siamo fermi, ci occupiamo di tutto dal mastering in poi, collaborando con uno studio romano e con Pasquale Lo Zito, sound engineer.
Ci occupiamo anche della promozione utilizzando in maniera specifica il web e le principali piattaforme disponibili, organizziamo premiere su Soundcloud in una pagina che si chiama “Intestazioni soniche”, un festival di musica che fu realizzato a Foggia sin dal 2012.
È stato il primo festival “su spiaggia” gratuito. La distribuzione digitali degli EP è invece affidata a Label Worx con il quale collaboriamo e da lì entriamo nei cataloghi dei player, Spotify, Apple Music e altri ancora.
Quali sono gli artisti di punta del vostro roster?
Oltre ad Hallien, che in effetti sono io, che negli ultimi mesi ho rilasciato diverse tracce, Fran e poi Byen, un artista francese che ha rilasciato con noi il suo primo EP e che oggi è un artista di fama mondiale.
Siamo nati assieme ai nostri artisti e il nostro lavoro, molto spesso, è un lavoro comune che ci ha portato a rilasciare EP, a creare assieme eventi.
Durante il periodo di pandemia com’è andata?
Siamo rimasti fermi, mancando gli eventi. La label in quest’ultimo periodo ha rilasciato quattro EP.
Un grande sogno per una piccola label…
Mi piacerebbe creare un roster di artisti non tanto di fama mondiale, ma che non si faccia influenzare dalle mode del momento ma che continui ad avere carattere e identità con l’obiettivo di crescere assieme e, perché no, guadagnarci qualcosa.
Cosa deve fare un’artista per proporvi i suoi progetti?
Molto spesso c’è un contatto diretto con l’artista. Abbiamo inoltre a disposizione la mail e siamo contattabili anche attraverso le nostre pagine social. Siamo rintracciabili anche sulla nostra pagina bandcamp.