Black Widow, gioia e delizia per i collezionisti del vinile, ma anche un’etichetta discografica specializzata in Rock Progressivo e Psichedelico, Hard Rock, Folk e Dark
Siamo a Genova, in via del Campo. Da sempre questa strada, musicalmente parlando, evoca il grande Faber, che le ha dedicato l’omonima canzone. Via del Campo, la strada dei travestiti. Il cuore gonfio e pulsante di Genova. Al civico 8/R c’è un negozio di dischi.
Si tratta di Black Widow, gioia e delizia per i collezionisti del vinile. Ma, come sempre, non tutto è come sembra perché Black Widow non è un semplice negozio di dischi ma è anche un’etichetta discografica specializzata in Rock Progressivo e Psichedelia, Hard Rock, Folk e Dark.
Il catalogo Black Widow conta a oggi quasi 200 produzioni italiane e straniere, tra le quali spiccano storici gruppi internazionali come Hawkwind, High Tide, Pentagram, Black Widow, Paul Roland, Delirium, Latte e Miele, Orme, Jacula, Antonius Rex, Nuova Idea, Northwinds, oltre ad importanti realtà italiane come Malombra, il Segno del Comando, il Tempio delle Clessidre, Il Cerchio d’Oro, Universal Totem Orchestra, The Black, L’Impero delle Ombre, Goad, Abiogenesi, Standarte e tanti altri.
Nel corso degli anni la distribuzione dei titoli in catalogo è aumentata fino a superare i confini europei e raggiungere i negozi specializzati di tutto il mondo.
Ne abbiamo parlato con Massimo Gasperini, proprietario del negozio e founder della label.
Quando inizia l’avventura di Black Widow Records?
Tutto nasce nel giugno del 1990. Dopo sedici anni di lavoro nel privato non ho più resistito al richiamo della musica. Secondo me mancava un punto di riferimento per gli appassionati e i collezionisti.
Negli anni avevo frequentato Londra, il mercato dei collezionisti, avevo cercato (e trovato) diversi dischi rari e ho deciso di fare il grande salto. Avevo trovato un posto fantastico che non solo era in via del Campo ma era a pochi minuti da dove abitavo.
Quando Black Widow diventa anche una label?
Quasi subito, poco meno di un anno dopo l’apertura. È diventata una necessità perché c’era la possibilità di ristampare vinili sia nuovi sia degli anni ’70 per rilanciarli, per dare luce a tesori nascosti.
Lavoravo, al tempo, in una radio e conducevo un programma che s’intitolava “Unknown Pleasures”, omaggio al primo album dei Joy Division.
Ospitavo artisti della scena genovese e quando Renato, in arte Mercy cantante e autore dei Malombra e del primo Segno del Comando mi portò un disco scoprii Crystal Phoenix, prodotto da un’etichetta di Savona, di Myriam Sagenwells Saglimbeni che aveva scritto, suonato, cantato e persino disegnato la copertina del suo omonimo lavoro d’esordio. Fu un’illuminazione e decisi di averne una copia.
Mi resi conto che era quasi impossibile trovarlo fino a quando, a Bologna in una fiera del disco, lo trovai. Lo pagai, nel 1990, settantamila lire. Dopo averlo avuto tra le mani mi resi conto che era un disco che doveva essere ascoltato, non solo collezionato. Cercai il master e lo ri-pubblicai sia in vinile sia in CD.
Qualche mese dopo ricevetti un fax da una grossa azienda coreana che ne volle comprare la licenza al fine di ristamparlo per il mercato asiatico. Iniziò tutto così.
Perché Black Widow?
È il nome della band che più mi ha fatto scoprire il dark-progressive inglese. Avevo il loro “Sacrifice”, un album che uscì nel 1970. Penso che rappresenti totalmente la nostra cifra stilistica musicale.
Ossia?
Ci occupiamo di musica rock a 360°, con particolare predilezione per il progressive-rock, la psichedelia, il dark, il folk, il gotic, l’heavy metal e il Doom, quel genere musicale che tende più all’oscurità, quel genere nato dopo i Black Sabbath. Chi entra nel mondo di Black Widow non si aspetti il cosiddetto mainstream perché da noi non lo troverà.
Quali sono i servizi che offrite ai vostri artisti?
Dopo aver iniziato dall’undergroung abbiamo deciso di abbandonarlo. La versione italiana dell’undergroung non assomiglia minimamente a quello della scena inglese cui abbiamo cercato di ispirarci.
I gruppi che firmano con noi hanno un regolare contratto, ricevo ogni sei mesi le royalties, sono visibili nei principali canali italiani e internazionali, il disco sarà stampato sia in vinile sia in CD e, soprattutto, suoneranno nei principali festival internazionali.
Oggi, per noi, l’underground è semplicemente un possibile serbatoio nel quale trovare una band interessante ma siamo strutturati da “overground”, se mi passi il termine.
Quali sono le vostre punte di diamante?
Abbiamo, ovviamente, ristampato parte della produzione dei Black Widow dei quali abbiamo stampato anche materiale inedito. Abbiamo ristampato “Orexis of Death” dei Necromandus, una rock band inglese di Egremont, in Inghilterra. L’album, che uscì del 1974, fu prodotto da Tommi Iommi dei Black Sabbath.
Abbiamo anche ristampato gli album di Jacula e Antonius Rex. Sul fronte invece delle novità, quest’anno abbiamo pubblicato i Gotich Stone, una band siciliana che suona heavy-doom, La Janara, La stanza delle maschere, il nuovo progetto di Freddy Delirio, tastierista dei Death SS, cantante e fondatore degli Harem e dei Freddy Delirio and the Phantoms.
Ultima produzione quella dei Vanexa, una band heavy metal di Savona. A gennaio del 2020 avevamo organizzato un evento cui parteciparono i Blue Dawn, Freddy Delirio e i Goblin di Claudio Simonetti. Poi si è fermato tutto. Di questo concerto abbiamo deciso di stampare un DVD “only for fans” dal titolo “Live at the Crazy Bull cafè”.
Pandemia, gioie e dolori.
Poche gioie, molti dolori. Tutto si è rallentato in maniera clamorosa. Per due mesi non abbiamo potuto aprire il negozio e la nostra attività è letteralmente crollata.
Alla riapertura abbiamo solo potuto inviare dischi per corrispondenza. L’impossibilità di vivere questo spazio, che è linfa vitale per gli appassionati di musica, che ha la capacità di essere luogo d’incontro e occasione di confronto, ci ha limitato moltissimo. Speriamo in una ripresa vera al più presto.
Cosa deve fare un artista che vuole proporvi la sua musica?
Capita che mi metta personalmente alla ricerca di un artista che ho ascoltato o tramite un amico o attraverso la radio o magari a un festival. In generale abbiamo una mail dedicata cui è possibile contattarci e siamo contattabili anche tramite le nostre pagine social. Le altre informazioni sono reperibili sul nostro sito.