Rino Gaetano un giovane ragazzo, caparbio e divertente, irruento e ribelle, ma sempre con un’idea e un’opinione ben delineate e trasparenti
È arrivato il momento di una biografia e iniziare da Rino Gaetano, uno dei cantautori italiani più amati degli ultimi decenni, penso sia di buon auspicio.
In realtà non si tratta del primo lavoro letterario che, a vario titolo, racconta l’artista crotonese ma, forse, della più sincera biografia.
Si tratta di “Rino Gaetano. Sotto un cielo sempre più blu” di Michelangelo Iossa, giornalista, critico musicale e docente di Musicologia ed è edito da Hoepli.
Il libro ha ben due prefazioni, la prima è di Sergio Cammariere, cugino di Rino, mentre la seconda è di Renzo Arbore.
In chiusura un’intervista a Cammariere, due appendici, una bibliografia che correttamente tiene conto anche dei ben venti libri già pubblicati su Rino Gaetano oltre ad una fondamentale discografia.
Il libro, che esce in occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa di Rino Gaetano, racconta la storia del musicista partendo dal “suo sud” fino all’incredibile culto sviluppatosi negli ultimi decenni.
L’autore articola un racconto che parte dall’infanzia vissuta a Crotone agli anni scolastici di Narni, passando per il Folkstudio di Roma e il Festival di Sanremo fino all’incidente mortale di via Nomentana.
Un racconto biografico in cui si fondono la Magna Grecia, la scuola cantautorale romana, gli anni Settanta, lo sberleffo, il reggae e le donne di tante canzoni, da Berta a Gianna, da Aida a Maria.
Michelangelo Iossa, in questo libro, ci mostra i tanti lati del poliedrico Rino Gaetano, riportando testimonianze e interviste ai suoi amici, alla sua famiglia e ai suoi collaboratori.
L’immagine che ne esce è quella di un giovane ragazzo, caparbio e divertente, irruento e ribelle, ma sempre con un’idea e un’opinione ben delineate e trasparenti.
Rino Gaetano è morto a trent’anni, nel pieno della sua carriera musicale; come ha detto Mogol, è “passato come la primavera, velocissimo”, ma ha lasciato quell’impronta che mai potrà essere cancellata, e mai nessuno vorrà farlo.
Delle 152 pagine del libro esce il ritratto di un artista che è riuscito anche a essere agitatore culturale e che, con la sua “Nuntereggae più”, aveva perfettamente compreso che la politica si sarebbe lentamente sostituita allo showbusiness, cosa che è puntualmente accaduta.
Un libro da possedere, da leggere con la musica di Rino Gaetano di sottofondo per meglio assaporare la vita di un artista che, troppo spesso, non ci è stata restituita nella sua integrità.
Molti lo ricordano per la famosa immagine che lo vede indossare un cappello a cilindro e un ukulele in mano, che peraltro è l’immagine di copertina del libro di Iossa, ma alla fine della lettura capiremo che Rino era anche altro e che, ancora oggi, nessun cantautore è riuscito a esprimere un racconto del contemporaneo come è riuscito a fare lui, con ironia, sagacia e lucidità.