“La storia della disco music”: esposizione completa di racconti, aneddoti, date, citazioni di artisti e pezzi di canzoni
Ci avevano già fatto leccare i baffi con la loro “Disco. Storia illustrata della discomusic”, uscito nel 2014 per Arcana e ora, per dirla con termini musicali, Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano ci consegnano un extended remix, versione ampliata della loro opera edita da Hoepli che utilizza un approccio storiografico al genere ponendo particolare attenzione alla “italo disco” e alle radici afro e alle contaminazioni con funk, soul e jazz.
#Notedicarta: “La storia della Disco Music” di Bufalini e Savastano
Il genere, lo ricorderanno i lettori più anziani, fu osteggiato ideologicamente nonostante, inizialmente, non fosse altro che uno dei tanti genuini sviluppi della musica nera con continui giochi di contaminazione fra stili e la cui unica preoccupazione era di scatenare il ballo.
Dopo le prefazioni di Amii Stewart e Gloria Gaynor, che senza retorica raccontano aneddoti ed eventi che le hanno viste protagoniste, il volume si sviluppa in dieci sezioni ognuna delle quali è caratterizzata da un titolo che ben descrive il contenuto della sezione e si chiude con l’indicazione di ventina di hits chiave del periodo cardine della sezione.
Da quel “Soul Makossa” del 1972 di Manu Dibango, scovato fra le pile di dischi in un negozio di Brooklyn da David Mancuso, dj Statunitense che lancerà nelle radio il fenomeno, passo dopo passo, gli autori ci conducono in un viaggio che ci porterà a scoprire il Philly Soul ma anche quella New York degli anni ’70, capitale della vita notturna, del mondo artistico degli anni ‘70 e della diversità e culla delle nuove tendenze musicali come, appunto, la disco e il punk.
Trova spazio, meritatamente, anche il Miami sound, contaminazione del soul con i ritmi latini e anche il cosiddetto Eurodisco, figlio di quel Giorgio Moroder, italiano di Ortisei, in Val Gardena, artista alla ricerca del suono del futuro.
Grazie agli autori scopriremo le decine di migliaia di discoteche che hanno permesso a questo genere musicale di trovare la sua massima espressione e rendere la disco-music un fenomeno musicale che ha riguardato, in maniera orizzontale, tutte le classi sociali della popolazione, dalle discoteche d’élite agli oscuri capannoni di periferia trasformati in dance hall e ai piccoli locali del centro della città che organizzavano dance hall pomeridiane per i più giovani.
#Notedicarta: “La storia della Disco Music” di Bufalini e Savastano
Secondo il giornalista Ezio Guaitamacchi, autore di una pregevole storia del rock e che propone in apertura del volume le “istruzioni dell’uso” per la lettura, il libro può essere letto come si vuole, ossia pagina dopo pagina, nel modo più canonico, ma anche a piccoli morsi oppure sfogliarlo come si farebbe con un’enciclopedia, cercando qualcosa di specifico volendone leggere i punti più rilevanti.
Durante la lettura troviamo numerose immagini di artisti, band, copertine, raffigurazioni di LP, appunti di rubriche, date, citazioni di artisti noti e pezzi di canzoni.
Gli autori creano un viaggio narrato con cognizione di causa, mediante un filo conduttore che, parola dopo parola, ha la capacità di stupire ed emozionare.
La quantità di materiale è comunque tale da soddisfare anche il lettore più esigente. Unica nota dolente è che il volume non comprenda un indice per nomi e titoli, che sarebbe stato utilissimo per un approccio di ricerca e non solo di lettura.