Dall’esperienza di depressione post-parto alla gioia di Vivere, l’energia della sua musica in “Non Arrenderti Mai”
La vita è un dono, e poterla donare un miracolo che si rinnova ogni giorno, talmente unico da non potersi spiegare. Certe volte però capita di trovare lungo il percorso ostacoli affatto semplici da superare, altopiani che all’improvviso diventano montagne impervie, scalabili solamente facendo ricorso a tutto il coraggio e la determinazione possibili.
Le cause possono essere molteplici e talvolta, anche se vorremmo lanciare un grido di aiuto, finiamo col soffocarlo in gola pensando (o sperando) di potercela cavare da soli.
Ma è proprio allora che guardandoci allo specchio dobbiamo impegnarci ad individuare la nostra ancora, quella mano fisica o ideale, in grado di trarci in salvo una volta per tutte.
La toscana Sofia Cresti ha trovato nella musica, sua fedele amica da sempre, un porto sicuro e insieme lo stimolo per ripartire da sé stessa e dal suo bambino, come un cerchio perfetto che racchiude tutto l’amore del mondo.
In “Non arrenderti mai” parla proprio di questo, non si tratta infatti di un brano malinconico, ma di un vero e proprio inno alla vita dalle tonalità rock.
Quando hai scoperto la musica?
Quando avevo nove anni, ho iniziato il giorno della mia prima comunione e non mi sono più fermata perché da allora ho scoperto che è la cosa che mi piace di più. Infatti, proprio in quel periodo decisi di lasciare danza per dedicarmi allo studio del canto, in seguito ho partecipato a molti concorsi sia a livello nazionale che internazionale.
E poi?
E poi è diventata la mia vita, al punto che mi sono diplomata al conservatorio in flauto traverso.
Come nasce la tua canzone?
Rappresenta la ritrovata luce dopo un momento buio che ho attraversato. Vuole essere un vero inno alla vita segnato musicalmente dalla scelta del mix tra rock ed elettronica.
Cosa ti è capitato?
Sono diventata mamma nel settembre 2016 ma dopo qualche mese dalla nascita del mio bambino Ascanio Leo, sono purtroppo caduta in una brutta depressione post-parto. È stata doppiamente dura perché ho dovuto affrontarla da sola, mio marito mi ha lasciata ed io ho vissuto un periodo tremendo.
Ma c’era la musica a tenerti compagnia?
In realtà c’è sempre stata ma dopo la nascita di mio figlio sono stata costretta a metterla un po’ da parte finché un giorno tutta questa sofferenza non l’ho riversata nuovamente nella musica.
Come è successo?
Sicuramente devo molto ad un incontro fortuito che ho avuto con Angelo De Luca e Bruno Milioni, che hanno curato rispettivamente melodia e arrangiamento del pezzo.
Loro mi hanno stimolata a scrivere, cosa che inizialmente mi ha un po’ spiazzata perché avevo già provato a cimentarmi nella scrittura ma non mi ero mai sentita in grado di farlo. Ormai noi tre abbiamo formato una vera squadra.
“Non arrenderti mai” è il tuo primo esperimento con la scrittura?
Si, al quale ne sono seguiti altri tanto che stiamo ultimando l’album.
Alla fine, si è rivelato terapeutico?
Molto, anche perché quando sei depressa ti senti sbagliata, hai tra le braccia una creaturina di pochi mesi, la cosa più bella del mondo, e anziché essere al settimo cielo non stai bene. E non capisci neppure il perché. Quindi trovo sia necessario parlarne e sfogarsi senza tenersi dentro questo enorme peso.
Tu hai chiesto aiuto?
Nonostante il bellissimo rapporto che ho con la mia mamma, non l’ho fatto. Anche perché sono una persona che ha sempre cercato di essere indipendente e risolvere i propri problemi da sola, ad esempio non ho mai perso un giorno di lavoro pur stando male.
Per un po’ di tempo ho avvertito un malessere crescere dentro di me finché un giorno sono stata lasciata, ed è stato allora che ho aperto gli occhi e deciso di reagire anche per il bene di mio figlio. Anzi, Ascanio Leo mi è stato molto di aiuto, senza di lui sarebbe stato più difficile uscire dal buio.
Hai ricevuto riscontri da altre mamme che si sono riconosciute nel tuo brano?
Si, moltissime donne mi hanno confessato di aver vissuto esperienze simili.
Ad Ascanio Leo piace la musica?
Per ora gli piace di più il calcio. Spero però che un domani si avvicini anche alla musica.
Hai ritrovato la pace interiore?
Per fortuna sì. Non dobbiamo mai cercarla altrove ma solo dentro di noi, e proprio per questo è la cosa più difficile da fare. Però una volta che sei riuscita raggiungerla non ti ferma più nessuno.