Dario Greco: “Samurai? Un insieme di sapori”

Intervista al cantautore siciliano Dario Greco, fuori con il suo nuovo singolo intitolato “Samurai”

Dario Greco: "Samurai? Un insieme di sapori"
Dario Greco si racconta ai lettori di Musica361, in occasione dell’uscita del singolo “Samurai”

A distanza di quasi quattro anni dalla pubblicazione di “Libero”, l’album d’esordio di Dario Greco, il cantautore catanese ha da poco rilasciato il singolo “Samurai”, impreziosito da uno speciale featuring con Miele. In attesa di ascoltare il suo nuovo progetto discografico, atteso per la prossima primavera, apprendiamo la conoscenza del talentuoso cantautore catanese.

Che sapore ha per te questo pezzo?

Samurai” rappresenta un insieme di sapori. Il cambiamento, la ripartenza e, in un certo senso, anche la scommessa alla quale ho dedicato il mio impegno degli ultimi anni.

Com’è nato l’incontro con Miele e come ti sei trovato a lavorare con lei? 

L’incontro con Miele è nato grazie ad una chiacchierata in studio, fatta insieme a due miei collaboratori. Mario Pappalardo (produttore artistico dell’album) e Antonio Moscato, validissimo bassista e amico. Il nome di Miele è nato quasi spontaneamente pensando ad una voce femminile che potesse rappresentare il mio brano. Cercavo una cantante che fosse anche cantautrice e che potesse dare spessore e credibilità al dialogo che viene affrontato nel testo. È stata una splendida esperienza. Miele è un’artista completa, ha una grande personalità artistica e umana. La sua voce è ciò di cui avevo bisogno. 

A livello musicale, che tipo di lavoro c’è stato dietro la scelta del sound?

La scelta di questo sound, elettronico, distante dai suoni acustici ai quali ero abituato, sposa la mia voglia di presentarmi al pubblico in una nuova versione. Quando Antonio Quinci (batterista del mio precedente album, nonché co-produttore artistico) mi fece ascoltare l’idea originale della base, mi si accese una lampadina e scrissi all’istante il testo. “Samurai” è stata una tra le prime canzoni scritte per il nuovo album e ha sicuramente condizionato la stesura e la composizione dell’intero progetto. 

Cosa aggiunge questo brano al tuo percorso e quali skills pensi di aver acquisito negli ultimi quattro anni rispetto al tuo precedente disco d’esordio?

Samurai” aggiunge la consapevolezza che rinnovarsi, cercare nuovi obiettivi ed essere sempre ambiziosi è stancante, ma alla fine paga. Negli ultimi 4 anni ho radicalmente cambiato il mio modo di scrivere. Continuo a seguire il mio istinto creativo, la scintilla iniziale, ma non mi accontento più della prima stesura. Cerco di mettere ben a fuoco il testo, mi concentro sull’immagine che voglio descrivere e sull’emozione che voglio trasmettere. A volte ho anche pianto, in fase di scrittura, e in quel momento ho creduto di avere raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissato. 

Samurai” anticipa l’uscita del tuo nuovo disco, cosa dobbiamo aspettarci a riguardo?

Da “Samurai” in poi dovrete aspettarvi un Dario che, pur mantenendo alcune caratteristiche, avrà imparato a parlare un linguaggio diverso. Come un bambino che, crescendo, diventa sempre più curioso della vita e delle sue potenzialità e, da un giorno all’altro, si alza e comincia a correre! Alcuni brani, certamente, ricorderanno il “vecchio” Dario ma, al tempo stesso, anche quelli avranno un sapore nuovo (per riagganciarmi alla prima domanda che mi hai fatto) e sarà evidente. Il pubblico decreterà il successo o il fallimento di questa mia scommessa ma, di certo, io sono molto soddisfatto del lavoro svolto finora e non vedo l’ora di procedere con le pubblicazioni.  

A chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

La mia musica, oggi, si rivolge fortemente al pubblico che mi ha seguìto finora, a chi mi conosce da sempre e alle persone che si sono aggiunte da “Libero” in poi, dimostrandomi un affetto unico e incondizionato. Le nuove tracce sono tutte dedicate a loro perché frutto del loro amore. Mi piacerebbe anche arrivare ad un pubblico nuovo, ma aspirando sempre alla qualità e non (solo) ai numeri. A proposito di traguardi, ambizioni e futuro, nel brano “Camminare sospeso” – contenuto in “Libero” – dico esplicitamente che “mi piacerebbe essere di casa a Radio Deejay”. Beh, ci sto lavorando ma, al momento, resta ancora uno dei miei più grandi desideri. 

Condividi su:
Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Top