Intervista a Chiara Beltrame in arte CLI: “The Voice mi ha dato molta visibilità, devo dire grazie ai miei coach”. Ci parla del suo nuovo singolo “L’elefante col tutù” e non solo.
È uscito da poco il tuo nuovo singolo, come è nato il progetto?
Io sono una cantautrice quindi quasi tutti i testi nascono dalla mia esperienza personale. Questa canzone è nata in macchina, in uno di quei giorni in cui sei in ritardo, hai duemila cose da fare, credi di non essere all’altezza. Mi sentivo proprio come un “elefante col tutù”, credo che rappresenti una sensazione che una volta nella vita sicuramente abbiamo provato tutti, che parta da noi o che parta dagli altri. Per esempio a me piace vestire colorato e spesso mi dicono ‘come fai ad essere sempre felice?’ in realtà non lo sono sempre, l’elefante col tutù può essere visto anche così.
A fine giugno uscirà il video, sarà molto estivo e colorato. Per ora il brano è disponibile sulle maggiori piattaforme digitali.
Nel 2010 hai partecipato ad un progetto per Haiti, raccontaci di questa esperienza
La musica mi ha portato a vivere delle esperienze anche all’estero, sono venuta a contatto con un produttore di Londra che mi ha scelto per partecipare come cantante italiana a questo progetto di beneficenza, mi ha fatto molto piacere. È un aspetto importante della musica e ci tengo molto.
Sei andata all’estero e la lingua inglese ti ha aiutato molto, come mai scrivi solamente in inglese?
Ho cominciato a scrivere in inglese perché ascolto soprattutto musica in inglese quindi sicuramente questo mi ha influenzato. Da qualche anno ormai in realtà credo che l’italiano abbia una capacità di esprimere delle cose in un modo più dettagliato, infatti il mio disco sarà tutto completamente in italiano.
Hai partecipato di recente a The Voice, cosa ne pensi della tua esperienza e dei talent in generale?
Tornavo da un’esperienza a Berlino ed ho pensato di provare qualcosa nel mio Paese. Ho intrapreso quest’avventura come un modo per arrivare ad avere più visibilità e condividere la mia musica. È andata benissimo, non me lo aspettavo nella maniera più assoluta, ho avuto dei coach meravigliosi (Facchinetti e Pelù) che voglio ringraziare molto. Per me la musica è condivisione, mai competizione. Ho conosciuto tanti ragazzi che all’interno dei talent sono sfruttati in una maniera sana, per esempio Lorenzo Fragola o Antonio Maggio perché loro facevano musica già a prescindere. Tanti altri invece fanno parte di un sistema per cui vengono spremuti al massimo nell’anno in cui hanno popolarità e poi vengono buttati via, il sistema della discografia che ci gira intorno è preoccupante
Collaborazioni che ti piacerebbe fare?
Se posso sognare ti cito Sting e Noa, se invece sto più con i piedi per terra mi viene in mente Niccolò Fabi o magari qualcuno che ha partecipato con me a qualche talent, questo credo che sia un progetto che si possa realizzare anche a breve. Per ora però penso al singolo e al disco, ho tante persone che mi seguono nei live e questo mi emoziona moltissimo.
Articolo di Paolo Aruffo.