Intervista al giovane Loomy, alla scoperta del suo ispirato mondo musicale
Si intitola “Loomyltà” il progetto che segna il debutto discografico di Lorenzo Lumia, in arte Loomy, artista che abbiamo imparato a conoscere nel corso della sua partecipazione alla decima edizione italiana di X Factor. L’album, disponibile sulle piattaforme digitali a partire dallo scorso 25 marzo, è stato anticipato dall’uscita dei singoli “America”, “Il quinto dei Beatles” e “Non piove mai”.
Quali riflessioni e quali stati d’animo ti hanno accompagnato durante il processo creativo di “Loomyltà”?
C’è di tutto, dall’emozione più brutta a quella più bella. Ma c’è anche frustrazione e inadeguatezza, dato che sono una persona che si mette in discussione anche troppe volte. C’è stato un miscuglio di emozioni, tra l’altro è un progetto che nasce in pieno lockdown, dal chiuso per respirare fuori. Spero che questa cosa possa arrivare.
Quanto conta il fattore imprevedibilità nelle tue produzioni?
Tanto, forse troppo. E lo dico perché siamo in un’era in cui se non fai una determinata cosa è difficile posizionarsi. Da quando ho iniziato ho sempre detto “non voglio fare una cosa che ho già fatto” e se lo fa qualcuno che ha già successo può andare ma se lo fa qualcuno agli inizi forse fa ancora più fatica ad emergere. A me piace molto essere imprevedibile, odio l’idea che qualcuno ascoltando un pezzo sappia già cosa sta per accadere. Ogni volta che faccio una canzone cerco di ragionare con questo obiettivo.
In che termini la musica influenza le tue giornate?
Tanto ma a tratti. Alcune volte le influenza troppo, altre invece non riesco ad ascoltare nulla, un rapporto di amore e odio come quello in “Montagne Russe”. È dura a volte riuscire a trovare le motivazioni per andare avanti.
Come descriveresti il tuo rapporto con i social network e quanto credi siano importanti per il lancio di un progetto discografico oggi?
Il mio rapporto con i social network è come quello con la musica (ride, ndr). A volte ci passo molto tempo, ma sono convinto possano essere molto pericolosi nel momento in cui la vita degli altri ti sembra sempre migliore della tua. Soprattutto per chi fa musica, questo può condizionarti tantissimo l’umore. Comunque per un qualsiasi lancio è molto importante l’utilizzo dei social, ma non essendo una mia roba cerco di usarli sempre con intelligenza.
Coltivi altre passioni o interessi oltre la musica?
Sì, faccio molto sport, gioco a calcio da vent’anni e mi piace molto cimentarmi in progetti di grafica. Diciamo quindi in generale arte e sport.
Quali elementi e quali caratteristiche ti rendono orgoglioso di un disco come “Loomyltà”?
Il totale menefreghismo di dimostrare. Avrei potuto fare dei pezzi molto più tecnici, ma in questo progetto mi sono detto solo di far musica come voglio io. Se deve arrivare all’ascoltatore, penso che arrivi.