“Mogol. Oltre le parole. Antologia commentata”

#Notedicarta: prezioso mosaico di memorie, aneddoti, spiegazioni, illuminazioni, visioni, che ben rappresentano il mondo di Mogol

“Mogol. Oltre le parole. Antologia commentata”
Mogol

Era la fine degli anni ’60 quando uno sconosciuto chitarrista e compositore incontrò la penna fuoriclasse di un paroliere milanese d’incontestata fama. Un colloquio tra i due, poi un secondo e ancora un terzo.

Risultato dodici dischi, realizzati a due teste e quattro mani. Per chi non l’avesse capito stiamo parlando di Lucio Battisti e di Giulio Rapetti, in arte Mogol.

Esce per Minerva “Mogol. Oltre le parole. Antologia commentata”, un volume curato da Clemente J. Mimun Vittoria Frontini che si avventura nella raccolta del commento di chi, quei testi, li ha scritti.

Ma Mogol non ha solo scritto per Lucio Battisti tant’è che, volendo, con i suoi testi si potrebbe scrivere un’enciclopedia, talmente tanti sono da analizzare, da cui estrarre i riferimenti da portare alla luce senza voler dimenticare gli aneddoti, gli spunti, le memorie personali e collettive.

“Mogol. Oltre le parole. Antologia commentata” - book cover
Book cover

Mimun e la Frontini si sono limitati, per così dire, a sessanta testi, tra le centinaia scritti da Mogol. L’obiettivo che si sono dati i curatori è stato quello di ricostruire attraverso queste canzoni e i loro testi, il mondo dell’autore attraverso la sua voce.

Mogol, sollecitato da Mimun, ricostruisce la sua storia, la sua vita, le sue ispirazioni, i motivi dai quali magicamente nasce l’arte, i suoi incontri, i sogni ma anche le sorprese che hanno segnato l’avventura di Giulio Rapetti nel mondo della canzone.

Quanto ne esce è un prezioso mosaico di memorie, aneddoti, spiegazioni, illuminazioni, visioni, che ben rappresentano il mondo di Mogol.

Ne esce un saggio avvincente quasi quanto un romanzo ma al contempo un libro di poesie e un’autobiografia che narra il Mogol con la sua cifra da giornalista e, inevitabilmente, con il limite oggettivo di appartenere alla generazione che Mogol non solo lo ha ascoltato ma lo ha respirato e vissuto tant’è che, a tratti, il Mogol raccontato è più quello di Mimun, appassionato conoscitore della materia, che non il Mogol reale.

“Mogol. Oltre le parole. Antologia commentata” - Mogol e Battisti
Lucio Battisti e Giulio Rapetti

In realtà, nonostante questo, Mogol riesce a raccontare non solo la sua vita, ma anche la nostra e leggendo le sue parole scopriamo che alcune canzoni nascono da spunti privatissimi, che alcune immagini sono quelle che solo i suoi occhi hanno visto e che, forse proprio per questo, le abbiamo fatte nostre e abbiamo ritenuto che lo fossero.

Correda il lavoro una preziosa introduzione scritta da Vincenzo Mollica e, aldilà di alcuni piccoli ma imperdonabili errori presenti nel libro, “Mogol: oltre le parole. Antologia commentata”, è un testo d’italiano, di storia e, allo stesso tempo, un’antologia poetica, un’autobiografia e si candida per essere uno dei più bei ritratti dell’Italia contemporanea, narrata attraverso le parole di uno dei più grandi autori di canzoni di tutti i tempi.

Con le sue 271 pagine si presta a essere uno strumento didattico, utile a insegnare ai più giovani l’arte della parola utilizzata con spontaneità e semplicità per esprimere il proprio pensiero, anche col sorriso dell’ironia.

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Roberto Greco
Roberto Greco
Giornalista. Nel tempo si è occupato di musica, teatro e cinema. Studioso di storia contemporanea, scrive per diverse testate occupandosi di cultura, costume e società.
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