Musica Maestro: così vi abbiamo raccontato i direttori d’orchestra

"Musica Maestro": i grandi Direttori d'Orchestra si raccontano 1
Termina qui il nostro percorso nella storia dei grandi direttori d’orchestra con Musica Maestro

I direttori d’orchestra raccontati in prima persona e attraverso le loro biografie

 

Direttori d’orchestra, musica per le nostre orecchie, ma anche per i nostri occhi. Ve li abbiamo raccontati uno ad uno in un percorso iniziato proprio un anno fa, con un’intervista al giovane, ma già pieno di esperienza, Gabriele Ciampi. Abbiamo concluso settimana scorsa con Antonia Brico, la prima donna a dirigere un’orchestra.

Lo abbiamo fatto con una duplice strada: nella prima parte abbiamo intervistato alcuni tra i più grandi direttori d’orchestra viventi, quindi ci siamo incuriositi della biografia dei grandi Maestri del passato. E abbiamo scoperto una qualità essenziale. Non tutti i direttori d’orchestra sono uguali; anzi, ciascuno ha il suo stile.

Non si tratta solo di farsi seguire da un gruppo di musicisti tenendo una bacchetta in mano. L’orchestra deve anzitutto scoprire un’empatia con il suo Maestro, che può imporre così la sua personalità regalando sfumature diverse allo stesso brano. Il direttore è il primo musicista in assoluto, quello che prima di chiunque altro deve sentire la musica e viverla per trasmetterla agli altri. Il modo con cui gesticola e si muove sul podio rappresenta la sua figura, tuttavia quella è solo la parte visibile di un lavoro molto più ampio e complesso.

Gli stessi direttori ci hanno raccontato che l’orchestra deve trovare la giusta dimensione durante le prove: l’esecuzione è il prodotto ormai giunto a lavoro finito.

Ciascuno, però, ci tiene a presentarsi in un certo modo davanti al pubblico. Innegabile che una certa importanza continui ad averla anche la parte estetica in un ruolo che punta inevitabilmente molto sulla forma. Il Maestro plasma la musica, facendola diventare sua anche quando è composta da qualcun altro. Di conseguenza, tutto lo spettacolo sarà influenzato dall’atteggiamento che il direttore propone.

Musica Maestro è stata quindi una grande occasione per raccontare una realtà del nostro panorama artistico. Abbiamo potuto scoprire curiosità, segreti, circa arrangiamenti di canzoni nate in un certo modo e poi finite in tutt’altra maniera. Ci siamo imbattuti nelle vite dei grandi direttori d’orchestra per renderci conto che, in effetti, prima ancora di essere quei signori o quelle signore (ancora troppo poche, ahinoi) che con dei gesti comandano un ensemble, si tratta di persone. La loro voglia di vivere attraverso la musica li rende immortali: degno riconoscimento di una vita dedita alla grande passione con cui hanno veicolato intramontabili capolavori.

E in fondo ci siamo scoperti tutti un po’ Maestri in queste puntate del lunedì. Chi di noi non ha un obiettivo che da sempre ha voluto raggiungere nella propria vita e per il quale si è speso in tempo e denaro pur di ottenerlo e sentirsi appagato con se stesso? Ecco, essere direttori d’orchestra vuol dire avere la stoffa dei Maestri, dei saggi.

La musica è saggezza e cultura.

Occorre non dimenticarlo mai se vogliamo ricordare la nostra storia anche attraverso i pentagrammi e chi sa trasportarci quella meravigliosa passione. L’orchestra è il simbolo di un gruppo coeso per raggiungere lo stesso obiettivo, a partire da scopi individuali. Uno strumento solista può emozionare molto, ma la completezza di insieme che regala un’orchestra è inimitabile. Ci vorrebbe allora un po’ di quella filosofia anche nella politica, spesso funestata dalla mancata voglia di lavorare tutti nella stessa direzione. Chissà, forse un Direttore d’Orchestra potrebbe risolvere anche tanti problemi internazionali.

E’ stato affascinante scoprire la convinzione di questi musicisti; la loro determinazione. E soprattutto, vedere che ciascuno ha da sempre un obiettivo ben preciso, una filosofia di vita che riecheggia nel lavoro.

Musica Maestro, dunque, per ora ci saluta: ma è un arrivederci, che vi regalerà presto una grande sorpresa. Da lunedì prossimo troverete su Musica361 una nuova rubrica: statene certi, sarà qualcosa di speciale!

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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