Alexx La Bay e China: Bottiglie d’assenzio è solo l’inizio, siamo pronti ad allargare i nostri orizzonti
Sono fra le giovani promesse nel settore rap e hip hop romano, con qualche punta di trap. Ma solo accennata. China e Alexx La Bay, che hanno origini musicali diverse, hanno trovato una strada comune con il grande successo di “Bottiglie D’Assenzio”, di cui hanno anche realizzato un videoclip diventato una hit. E si preparano al grande salto, con alcune importanti collaborazioni. Fra i progetti? Sanremo.
Com’è nata la vostra passione per la musica, e soprattutto per questo genere musicale?
China: «La musica per me è sempre stata una cosa di famiglia, diciamo così. Mio cugino era un dj di musica black, e un ex compagno di mia madre faceva il chitarrista in una rock band. Quando sono stato folgorato dal rap? Direi subito dopo aver ascoltato 2pac, lì ho capito che quel genere di musica mi dava emozioni che altri non erano in grado di trasferirmi».
Alexx: «Io ho invece impresso il ricordo di mio padre che ogni mattina, quand’ero piccolo, mi svegliava suonando la chitarra. Quella stessa chitarra, crescendo l’ho usata anche io, quando ho fondato la mia prima rock band. L’hip-hop è arrivato un po’ dopo ma oggi entrambi i generi influenzano ciò che scrivo e produco».
Che tipo di emozioni e di soddisfazioni vi da cantare ed esibirvi?
Alexx: «L’esibizione live è per me il completamento di tutto il lavoro svolto in studio. Quando senti le persone cantare le canzoni sulle quali hai lavorato, magari con grande fatica capisci che ne è valsa davvero la pena».
China: «Cantare live mi fa sentire libero e… vivo! È un’emozione fortissima lo scambio che avverto tra ciò che provo io e ciò che prova il pubblico».
Quando siete sul palco, cosa c’è dell’artista e cosa c’è della persona?
China: «Artista e persona fanno parte dello stesso insieme: è dalle mie emozioni come persona, infatti, che nasce il lavoro artistico in studio».
Alexx: «Nella vita di tutti i giorni ognuno di noi vive delle situazioni in cui magari non può esprimersi al 100%. Tutta quella parte nascosta trova allora uno sfogo, una via fuga sul palco. Ed ecco che Alexx La Bay, nel mio caso, prende il sopravvento».
Nei testi delle vostre canzoni parlate di voi, o del mondo in generale?
Alexx: «Le nostre canzoni non contengono rimandi a situazioni politiche o tematiche sociali particolari. Poi è ovvio che tutto ciò che succede all’esterno ci influenza ed è filtrato da ciò che noi siamo nell’intimo. E sappiamo anche che fuori di noi c’è un mondo, c’è gente che ci ascolta e che magari può sentirsi rappresentata da ciò che cantiamo».
China: «Sono d’accordo! Anch’io scrivo augurandomi che qualcuno possa sentirsi compreso dalle mie parole. Parlo più spesso di me, di ciò che ho vissuto, ma non è raro che esprima anche un pensiero su quello che accade nel mondo».
Oggi non è semplice sperimentare nuovi sound, voi come ve la cavate?
China: «Il rap resta il perno centrale attorno al quale costruisco la mia musica. Detto questo, sperimentare mi piace, mi diverte. La reputo quasi una sfida con me stesso, e ogni sfida è sempre costruttiva».
Alexx: «Io ti dirò invece che sperimentare oggi è diventato più facile con la miriade di nuove tecniche di produzione e manipolazione del suono oggi a disposizione. Quello che invece è trovare un equilibrio tra la sperimentazione e la base da cui parte un artista: cioè sperimentare senza snaturare la sua identità».
In Bottiglie d’Assenzio, la prima vera produzione assieme, parlate degli amori difficili. È una chiave di lettura esclusivamente musicale, oppure oggi amare è davvero una cosa complicata?
Alexx: «Amare oggi è estremamente complicato. Soprattutto perché in un rapporto, sia di amicizia o di amore, siamo egoisticamente più abituati a prendere che a dare. È il paradigma che va cambiato: l’amore è scambio, a volte anche compromesso».
China: «L’amore oggi è un valore a cui non si dà la giusta importanza e in Bottiglie d’Assenzio parliamo proprio di questo, oltre a dire quanto sia difficile oggi trovare sentimenti autentici. Io posso ritenermi fortunato».
Però il sentimento d’amore nelle vostre canzoni è quasi onnipresente. Non sarebbe meglio dare voce anche ad altri concetti come l’amicizia, la famiglia, o semplicemente se stessi?
Alexx: «Ciò che scrivo rispecchia il momento che sto vivendo, e i sentimenti che lo animano, quindi l’amore, l’amicizia. Il prossimo pezzo con China allargherà senz’altro i nostri orizzonti».
China: «Entrambi veniamo da un momento molto difficile. E in questa difficoltà ci siamo trovati. È da qui che sono nati i nostri pezzi. E dico pezzi non a caso perché “Bottiglie d’assenzio” è solo l’inizio».
Come mai avete decido di univi in questo tandem, quali sono i vostri obiettivi?
Alexx: «Unirci musicalmente è stata la naturale conseguenza di un rapporto di stima e rispetto reciproci che esiste da anni. Il nostro obiettivo è semplice: crescere e fare in modo che la nostra musica sia ascoltata da sempre più persone».
China: «E così magari trasformare la passione in un vero e proprio lavoro».
Oggi suonare è diventato più difficile perchè il mercato è più vasto. Potrebbe esserci un altro caso Maneskin, visto che guardando al passato è difficile riscontrare analogie simili alla celebre rockband?
Alexx: «Difficile dirlo oggi. Accadrà solo se l’idea musicale è forte, e a patto che ci sia qualcuno che vi investa tempo e risorse».
China: «Per me il merito dei Maneskin, e non so se ci sarà un’altra band in grado di bissare il loro successo, sta nell’aver riportato all’attenzione del mercato italiano la musica rock. Prima di loro solo Vasco era stato così dirompente per il genere».
Quali sono i vostri artisti preferiti?
China: «Ascolto veramente di tutto, la proposta è molto ampia sia in Italia che all’estero. Per quanto concerne il mio genere, e relative contaminazioni, guardo con interesse particolare a Coez e Lazza».
Alexx: «Fare un elenco sarebbe lungo e riduttivo. Diciamo che molti dei miei ascolti dipendono dal periodo che sto attraversando».
La pandemia ha cambiato tante cose rispetto a prima. Anche nella musica qualcosa è cambiato?
Alexx: «È stato un periodo certamente difficile, ma gli artisti hanno dimostrato grande capacità di adattamento. Nel post-pandemia credo che la musica non possa non tenere in gran conto, anche dal punto di vista promozionale, le piattaforme e i social».
China: «Io penso che la musica si evolva a prescindere dalla pandemia, perché cambiano i tempi, le generazioni. Certo quello che abbiamo vissuto ha mandato in crisi il settore dei live, che però adesso per fortuna è ripartito ad un buon ritmo, e anche l’uscita di alcuni progetti discografici è stata ritardata».
Un progetto futuro?
Alexx: «La collaborazione con un big già affermato, appartenente al nostro genere, con cui condividere il palco di Sanremo».
China: «Lo ha già detto Alexx. Sanremo sarà il nostro futuro».
Articolo a cura di Gianni Lupo