Dal 24 giugno, in tutte le radio, è arrivato, “A piedi scalzi”, il nuovo singolo del cantante reggae, produttore e polistrumentista Alborosie con la straordinaria partecipazione di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.
Il nuovo brano anticipa la prossima uscita di “The Rockers” (Saifam/Self distribuzione), il nuovo progetto discografico di Alborosie, che ne ha personalmente curato la produzione artistica, dedicato al mercato italiano.
«L’idea del progetto “The Rockers” è nata circa un anno fa e si inserisce all’interno di un cammino, ormai di una vera e propria missione, che dura da più di vent’anni – dichiara Alborosie – All’interno del progetto ci sono moltissimi artisti di ogni genere e tipo. Giuliano Sangiorgi è uno dei primi compagni di questo viaggio. In uno scenario Europeo che vede l’accentuarsi delle differenze e l’ampliarsi delle divisioni politiche, economiche e anche sociali, “A piedi scalzi” vuole lanciare un messaggio e far prendere coscienza di quanto le differenze e le diversità tra le persone rappresentino un valore e una ricchezza e non un limite o una negatività»
“Dove inizio io, finisci sempre te” – racconta Giuliano Sangiorgi – un elementare concetto “double face” che io ho provato a cantare nella speranza di riuscire a ricordare a tutti che la libertà individuale, se vuole davvero essere sinonimo di pienezza e felicità, non può prescindere dal rispetto per gli altri. In quest’ottica, “A piedi scalzi” diviene dunque un invito ad abbandonare ogni rassicurante corazza e a spogliarsi di ogni convenzionale sovrastruttura, auspicando il ritorno a un contatto diretto con la natura, in un abbraccio avvolgente con il mondo intero in cui la pelle risulti, ancora per poco, l’ultima frontiera del nostro pregiudizio. Perché “Soltanto se diversi possiamo esistere insieme”. Consapevoli dell’inutilità dell’odio, in un’esistenza fragile e precaria, che è da sempre uno schizofrenico veleggiare verso l’ignoto. “Sotto la pelle siamo solo ossa e polvere”.
Il 50% del ricavato del singolo “A piedi scalzi” sarà, inoltre, devoluto in beneficienza a Stand up for Jamaica Onlus, un’associazione senza fini di lucro nata nel 1999 per iniziativa di alcuni volontari del Gruppo Italia 105 di Amnesty International, che persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale nel settore della beneficenza. L’attività istituzionale è diretta ad arrecare benefici a soggetti svantaggiati, versanti in specifiche condizioni di bisogno in ragione di condizioni economiche e sociali, sia come singola iniziativa dell’associazione stessa, sia come supporto ad iniziative di altre associazioni umanitarie e di volontariato che perseguano attività con le medesime finalità dell’associazione.
Inoltre, è disponibile in tutto il mondo “Freedom & Fyah” (Vp Records/Self), l’ultimo progetto discografico di Alborosie composto da 13 tracce da lui prodotte e realizzate nel suo studio di Kingston. Con questo nuovo disco l’artista è riuscito nell’ambiziosa impresa di creare sonorità fresche e contemporanee, mettendo ancora una volta in primo piano il classico sound roots reggae e contaminandolo con momenti più dub, tracce di dubstep ed echi di elettronica.
«Freedom & Fyah è un concept album – spiega Alborosie – Nella maggior parte dei miei album ci puoi trovare una traccia roots, una rub-a-dub e poi una ska, invece questa volta, hanno tutte fra loro un filo conduttore che le collega. È una nuova avventura per me, anche per quanto riguarda i testi: mi piace sperimentare sempre. Il reggae è un genere di musica caratterizzato dalle radici sociali, proprio per questo tratto temi come la politica, l’amore e la vendetta. D’altronde l’album si chiama “Freedom e Fyah”, no? Ciò significa che vi troverete di fronte a canzoni che parlano di libertà ma allo stesso tempo anche di fronte a testi molto taglienti. La motivazione è che al mondo c’è chi ama e chi no, quindi non posso essere ipocrita cantando sempre delle cose piacevoli e belle. Ogni tanto dobbiamo combattere, e io personalmente lo faccio attraverso le canzoni, come ad esempio con il brano “Poser”. Le persone spesso, fingono di essere buone, ma in realtà agiscono anche in modo cattivo: questo brano è un accusa che non esclude nessuno, neanche me stesso. Siamo tutti esseri umani e commettiamo errori, così va la vita».
“Freedom & Fyah” vanta al suo interno collaborazioni d’eccellenza con le stelle jamaicane del reggae Protoje, nel brano “Strolling”, e Ky-Mani Marley in “Life to me”, oltre che con nuovi artisti della scena reggae tra cui la cantante Sandt Smith, presente in “Carry on”, e Sugus (corista di Dennis Brown e Gregory Isaacs) nei brani “Zion Youth” e “Flt 420”.
Questa la tracklist di “Freedom & Fyah”:
- The Prophecy – feat. Rev. Rohan Treleven,
- Can’t Cool,
- Fly 420 – feat. Sugus,
- Cry,
- Strolling – feat. Protoje,
- Rocky Road,
- Poser,
- Judgement,
- Life to me – feat Ky-mani Marley,
- Rich,
- Carry On – feat. Sandy Smith,
- Everything – feat Pupa Avril,
- Zion Youth – feat Sugus.
Alborosie nasce nel 1977 a Marsala, in Sicilia. Si fa conoscere come cantante dei Reggae National Tickets (in cui milita con il nome di Stena). Nel 2001, terminata l’esperienza con il gruppo, decide di lasciare tutto e di trasferirsi in Giamaica. Qui incontra il produttore Jon Baker e fonda la sua etichetta Forward Recordings. Debutta come solista con l’album “Soul Pirate”, una raccolta di canzoni prodotte dal 2001 al 2008. Nel 2009 pubblica “Escape From Babylon”, lavoro prodotto dallo stesso musicista siciliano in collaborazione con C.”Specialist” Dillon ed ispirato alle radici reggae di nomi come Black Uhuru, Steel Pulse e Burning Spear. Nel 2011 esce “2 Times Revolution”, terzo disco che vede la partecipazione di diversi musicisti della scena reggae. Nel 2013 viene proiettato in anteprima mondiale durante il Festival di Berlino “Journey To Jah”, un film-documentario che vede protagonisti Alborosie e Gentleman, realizzato dai registi Noël Dernesch e Moritz Springer. Il nome del film ha preso spunto dall’omonimo album prodotto nel 2002 da Gentleman e porta i due artisti in un viaggio autobiografico e nella ricerca della loro identità e spiritualità nella terra del reggae e della cultura rasta: la Giamaica. Sempre nel 2013 esce per la VP Records il progetto discografico “Sound the System“.