Non solo Mengoni: Sanremo ora interessa a tutti i Big

Marco Mengoni superfavorito alla vigilia della finale, che sembra non avere storia. L’obiettivo di tutti è chiaro: rimanere nel tempo

Marco Mengoni anche live è esplosivo ma dove sono le Cose che non ho?
Marco Mengoni, in gara a Sanremo con “Due vite”


Marco Mengoni, a meno di clamorose sorprese, questa sera vincerà il suo secondo Festival di Sanremo. Da quando era uscito il suo nome nel cast, i bookmakers non avevano lasciato troppo spazio ad altre ipotesi. Dopo il primo ascolto, il successo è diventato sempre più concreto. Marco Mengoni al Festival di Sanremo 2023 è come il Napoli in questo campionato di serie A. Tutti lo vedono come il vincitore finale e lui si lascia trattare come tale.

Basta vedere come la folla di Sanremo acclama Marco Mengoni, per capire che sarà il suo anno.

La canzone, Due vite, racconta dell’importanza di dare ascolto a se stessi. È necessario mettersi in silenzio, accettando anche gli errori e quel che rende più complicata la nostra esistenza. Ogni vita ha un suo percorso circolare, con cui ritorna sempre a quel punto di partenza mai dimenticato dal destino. Ecco perché, fiduciosi in una vita che non conosce casualità, non possiamo abbandonarci allo sconforto quando le cose vanno diversamente da come le avevamo immaginate. Marco Mengoni la canta come sempre con quella voce impostata, perfetta sotto tutti i punti di vista. Equilibrata, intonata, giunta senza fatica. Marco Mengoni ha la classe e il talento nel sangue. Con una naturalezza che appartiene a pochi, tira fuori un’interpretazione da brividi. Ieri sera, con la cover di Let it be ha confermato definitivamente ogni pronostico, se mai qualcuno avesse avuto dubbi. Sarà la seconda vittoria di Marco Mengoni, dieci anni dopo quella ottenuta con L’essenziale. Da quel momento il cantante era diventato una star che mai si sarebbe pensato di ritrovare in gara a Sanremo. Invece, merito di Amadeus, al Festival sono tornati i grandi nomi della musica.

La sensazione è che Marco Mengoni, e non solo lui, tornerà presto sul palcoscenico dell’Ariston.

Ultimo, per esempio, non si accontenterà certo delle ovazioni. Lui Sanremo vuole vincerlo, perché trionfare al Festival è di nuovo un privilegio che la musica per troppi anni si era dimenticata. Dopo la vittoria sfumata nel 2019, quest’anno Ultimo ci ha riprovato con la bellissima Alba. Una canzone che fa realmente vivere il nascere di una giornata, con la voce e la musica che crescono di intensità. Salgono lentamente fino a esplodere proprio come fa il sole. Alba rappresenta il modo con cui si dovrebbero comporre tutte le canzoni oggi: creando una perfetta sinestesia tra la musica e le parole. Ecco così nascere una poesia autentica, in grado di emozionare grazie a quella voce altrettanto unica e inimitabile di Ultimo.

E pensare che per molti anni ci siamo detti che non c’erano nuovi cantanti eccezionali.

Ce le ricorderemo a lungo queste ultime due edizioni, che hanno messo a confronto Mahmood ed Elisa, Mengoni e Ultimo. Per non parlare di Emma e Giorgia. Grandi rivelazioni come La Rappresentante di Lista, Colapesce e Di Martino, Mr. Rain. E poi Lazza, messosi in gioco esattamente come gli esperti Cugini di Campagna, o come lo scorso anno Morandi, Ranieri e Zanicchi. Insomma, non ci siamo accorti, ma in questi anni nel frattempo cresceva una nuova musica destinata a fare altrettanta storia. In modo diverso, certo. Oggi è tutto a fruizione dei social e delle piattaforme web. Tuttavia, se serve per diffondere qualcosa di artistico, perché demonizzarli?

Nelle prossime settimane racconteremo qui aneddoti del Festival e delle sue canzoni. Brani che certamente non dimenticheremo in poco tempo, come accadeva qualche anno fa. Ora lo possiamo nuovamente dire: le canzoni del Festival rimangono nel tempo. Fatte rare eccezioni per qualcuno che sembra ancora convinto a portare a Sanremo la canzone meno bella dell’album, la maggior parte crede in questa gara che il mondo ci invidia. Sarà un caso, ma si tende a proporre sempre più canzoni vicine all’idea del tormentone. Evidentemente interessa in modo particolare rimanere nella testa della gente, passando dall’atmosfera del Festival. Non c’è più la “canzone sanremese”, che identificava solo quella melodica e romantica. Oggi c’è il brano che vuole rimanere nel tempo. Che sia un pezzo in grado di fare ballare o piuttosto uno che sappia emozionare, in ogni caso c’è un atteggiamento diverso dei cantanti nei confronti del Festival. Per questo non fa più paura la gara. Anche se vincere, quello sì, continua a interessare tutti.

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Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi
Massimiliano Beneggi, laureato in filosofia con una tesi sulla comicitá contemporanea riletta attraverso Bergson e Freud, è appassionato di musica e teatro. Racconta con rigore aneddotico la storia del Festival di Sanremo e della musica italiana, suggerendo ogni volta spunti filosofici e inediti.
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