I Pinguini Tattici Nucleari lanciano Coca Zero, il nuovo singolo. Ma ci sono anche Annalisa e Ron-Gassmann tra le novità della settimana
Ci risiamo: con Coca Zero torna in radio un inedito dei Pinguini Tattici Nucleari e, come sempre, c’è già profumo di successo. Merito degli arrangiamenti, di un tecnicismo musicale che rende la band bergamasca una delle più complete e perciò piacevoli da ascoltare. Ma quel che sorprende maggiormente è sempre la costante capacità del gruppo a raccontare la contemporaneità. Lo sanno fare con parole semplici, metafore non eccessivamente ricercate né poetiche. I Pinguini usano un linguaggio molto comune, a cui però non pensano proprio tutti. Ecco allora come accade che riescano ogni volta a identificarsi come una band originale, in un mondo che tende sempre più alla gratuita volgarità o a frasi eccessivamente cervellotiche.
Coca zero va proprio in linea con la filosofia musicale dei Pinguini.
È una canzone che si rivolge tanto ai boomer quanto alle nuove generazioni. La storia è molto semplice: bisogna adattarsi alle nuove epoche, senza fossilizzarsi nei retaggi ormai da tutti superati. Un po’ come fecero le giraffe che, secondo Lamarck, allungarono il collo per adattarsi al passare del tempo, così l’essere umano deve cambiare mentalità se vuole resistere nel mondo. E allora rassegniamoci: nessuno più ordinerà Coca Cola, ma tutti solo Coca zero. Ovviamente con non poca ironia, consapevoli che i due prodotti tutto sommato non siano poi molto dissimili, ma oggi per una serie di fattori va più di moda parlare di Coca zero. Questo è solo uno dei tanti cambiamenti socioculturali a cui dobbiamo apprestarci. Tra un po’ non farà nemmeno più notizia, infatti, non vedere i crocifissi nelle aule scolastiche, così come sarà all’ordine del giorno parlare di gender fluid. I Pinguini ipotizzano persino l’assurdo: che l’inno di Mameli possa venire un giorno cantato in inglese.
Non mancano riferimenti sociopolitici in questa Coca zero. Il Papillon che crea casino, per esempio, va segmentato dalla prima sillaba per ottenere il nome del parlamentare a cui si fa riferimento. Insomma, tradizioni e cultura che cambiano, ma a cui dobbiamo adeguarci perché in fondo è quello il senso della vita. Bisogna sempre aggiornarsi, senza adagiarsi sul passato.
Usa talmente tanti riferimenti alla contemporaneità che, tuttavia, Coca zero rischia già di diventare vecchia in breve tempo.
In un verso si dice infatti Vedrà che sua nipote torna a casa e poi le insegna a far lo Spid, L’Italia è tutta qui. È notizia proprio di questi giorni, però, che il governo sta pensando di eliminare lo Spid visto che la carta d’identità elettronica svolgerà gli stessi compiti. Insomma, nemmeno il tempo di fare due passi in avanti, che immediatamente si è già in ritardo se ci si ferma un attimo. Tutto muta con una considerevole velocità. E se nella canzone dei Pinguini Tattici Nucleari, l’argomento della sessualità (in questo caso quella Pan) viene solo accennata, diversamente va per un altro nuovo singolo in uscita questa settimana.
Si intitola Mon amour la nuova canzone di Annalisa.
Ancora una volta la cantante savonese lancia un pezzo orecchiabile e frizzante, che la fa esprimere in tutta la sua sensualità. La sua canzone parla apertamente di un ipotetico triangolo che la protagonista del brano si immagina, non potendolo realizzare. A differenza di quando taluni argomenti erano toccati da Zero o da Patty Pravo, però, ora si ha la sensazione di avere a che fare con qualcosa di ampiamente concretizzabile. Niente di surreale insomma. Al di là del tema, che spinge anch’esso verso una apertura mentale, è bello soffermarsi in questo caso sulla struttura musicale del brano. Testo e melodia si accompagnano piacevolmente, creando un divertente gioco di rimpalli linguistici e attese sonore. In altre stagioni, si direbbe che quelle esclamazioni (ah, uh, eh) a inizio strofa siamo dei tormentoni. In realtà, sono più che altro degli escamotage musicali che creano una facile memorizzazione. Meccanismo che si rende ancor più evidente nel ritornello. “Ho visto lei che bacia lui, Che bacia lei che bacia me” è una frase che, con ogni possibilità, rappresenterà un enigma da risolvere a chiunque si appresti al primo ascolto.
Un po’ come accaduto con Madame nella sua canzone dell’ultimo Festival di Sanremo. Si tratta in effetti di un “testo matrioska”, dove tutte le parole sono incastrate tra loro, con una efficacia musicale straordinaria. C’è molto ritmo in questa Mon Amour, che racconta tra l’altro una volta di più la formidabile capacità di Annalisa ad adattarsi a diversi generi musicali. Ecco, a proposito di adattarsi ai tempi: gli esempi migliori arrivano proprio dai più grandi come lei. E come Ron.
Il cantautore lombardo è in rotazione radiofonica con Questo vento.
Non è da solo a cantarla. Insieme a lui, infatti, c’è anche Leo Gassmann. Un magnifico, delicato duetto che racconta anch’esso i cambiamenti delle epoche moderne. In questo caso la riflessione è più amara, riferendosi in particolare alla devastazione ambientale che sta cambiando i climi. Differenze generazionali in un mondo che sembra andare sempre peggio, eppure se padre e figlio si uniscono può emergere qualcosa di stupendo. Si possono persino fronteggiare tempeste, se si è sospinti da un vento di amore e solidarietà. L’amarezza, quindi, dà presto spazio alla fiducia nel futuro. Alla consapevolezza che la gioventù e l’esperienza possono aiutarsi reciprocamente. Ancora una volta, in pratica, sembra che ci venga detto: bisogna adattarsi ai cambiamenti, senza per questo cancellare tutto il passato.
Come per un gioco del destino, anche questa settimana quindi ci sono tre grandi novità musicali che raccontano in modi diversi tematiche molto simili.
Infine uno sguardo all’hit parade. I Depeche Mode salgono al primo posto nelle vendite degli album, ma tra i singoli prosegue il dominio assoluto di Lazza con Cenere. Sorprendente secondo posto per Tango, interpretata da Tananai che dopo varie settimane fa scivolare al quarto posto Mr Rain e la sua Supereroi. Terza piazza per Mengoni con Due vite. Tra i singoli, in pratica, si continua a cantare Sanremo 2023…