Una cantautrice giovane ma saggia e con le idee molto chiare…
Abbiamo intervistato Ester Cesile, una cantautrice italiana giovane ma con una grande consapevolezza che nel 2020 ha pubblicato il suo primo EP “Scrivo di te” e nel 2022 il suo primo album “Cento Lettere” realizzati entrambi presso il Purple Mix Studio. Nel Novembre 2022 pubblica “Ragazza Triste”, il primo singolo, che anticipa il nuovo Album. Ester come cantautrice sembra desiderare che le sue canzoni, che lei definisce lettere d’amore, vengano lette e ascoltate come confessioni che parlano in modo intimo, vero e consapevole di quelli che sono stati e sono i suoi sentimenti.
Sei una studentessa di lettere, quanto ti ha aiutato questo nella composizione dei testi?
Mi ha aiutato molto perché tutte le storie che studio e leggo influiscono sulle mie idee, sui miei pensieri e quindi automaticamente le riporto nei miei testi. Studiando la letteratura italiana, quella inglese e quella francese ho potuto vedere come il sentimento dell’amore sia infine uguale anche se cambia il secolo, l’ambiente e la cultura.
La gente si lamenta che non si scrivono più lettere d’amore, tu vorresti che proprio così siano interpretate le tue canzoni…
Sì e proprio da questo nasce il titolo “Cento Lettere”: ormai viviamo in una società fluida abituati ad avere tutto e subito e nessuno si impegna più a scrivere una lettera, a cercare le parole giuste, mi piaceva quindi il concetto che le lettere potessero rendere immortale l’amore e poi soprattutto l’idea di dare una valenza poetica alle mie canzoni.
Il tuo ultimo album si intitola “Ragazza triste”, vuoi parlarcene?
Sì, è un singolo che viene pubblicato dopo l’uscita dell’album “Cento Lettere”, mentre in quest’ultimo lavoro ho avuto una visione dell’amore molto romantica, in “Ragazza triste” questa visione cambia perché c’è il passaggio dall’età adolescenziale all’età adulta e quindi ho una visione dell’amore più consapevole: ho rivissuto i miei ricordi cercando di capire quelle che sono state le cose giuste e quelle sbagliate.
Come affronti i tuoi momenti di tristezza?
Io vedo la tristezza non come qualcosa di negativo, ma di positivo, perché dal momento in cui prendiamo consapevolezza della nostra tristezza sappiamo quello che non vogliamo più nella nostra vita e quindi cerchiamo di migliorarci, come se la tristezza ci aiutasse a crescere.
Le tue canzoni sono confessioni che parlano in modo intimo, come vedi i rapporti sentimentali nei ragazzi della tua età?
Come dicevo prima, vivendo in una società liquida, abbiamo perso un po’ l’idea del “per sempre”, pensiamo che l’amore che verrà dopo sarà migliore dell’amore che stiamo vivendo adesso, come se la prospettiva di un nuovo amore potesse darci felicità, dal mio punto di vista l’amore è rispetto e costruzione insieme all’altro.
Ora un grande classico: segui Sanremo? Ti piacerebbe partecipare?
Fin da piccolina seguo il Festival ed è un mio sogno quello di partecipare, ma ora sto lavorando a un progetto discografico che mi faccia quasi da mantello, in modo che io possa arrivare alle persone non perché mi hanno visto in un determinato spettacolo, ma vorrei crearmi un pubblico che mi ha scelta per le mie canzoni; è una mia scelta quella di impiegare più tempo, così è molto più difficile e ne sono consapevole, ma a me interessa l’aspetto della scrittura, vedo le canzoni come se fossero un libro.
Quali sono i tuoi modelli artistici?
Quello che mi ha influenzato maggiormente è stata quella vena malinconica che si nasconde nelle canzoni di Tenco, di Cocciante, di Lana Del Rey, quella vena che io ho voluto riportare nei miei testi che comunque sono testi malinconici
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ora sto lavorando al secondo album che è stato recentemente anticipato da “Honey”, il singolo uscito ad aprile di quest’anno, un testo che, come “Ragazza Triste”, ha una concezione dell’amore più consapevole…
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