Andrea Sannino: “Questo mosaico è un insieme di pezzi, tasselli e colori, proprio come Napoli”
Andrea Sannino è tornato con un nuovo progetto unico, dal sapore internazionale ma con uno sguardo sempre rivolto alla sua Napoli. All’interno di “Mosaico” (UànemaRecord), il titolo del nuovo album, tante collaborazioni e un omaggio, che rappresentano tutto l’universo e la storia di Sannino legato anche alla sua amata terra.
In un racconto pieno di sfumature e sfaccettature raccontato da otto imperdibili tracce unite tra loro. Il progetto, prodotto dallo stesso Andrea Sannino e Mauro Spenillo (che ha curato anche gli arrangiamenti), è diviso in due parti (con la seconda in uscita a novembre), per un mosaico ricco di pezzi, viaggi, amori, storie e immagini.
Abbiamo così raggiunto Andrea Sannino per una piacevole chiacchierata in occasione dell’uscita del suo nuovo album Mosaico e con una battuta sullo scudetto appena vinto dal Napoli.
Ciao Andrea, partirei subito chiedendoti delle tue emozioni in questo periodo particolarmente importante per te?
Sono felice ed eccitato, sono entusiasta per l’uscita di questo album e perché esce in questo periodo che, con questo scudetto, per noi napoletani è storico. Un momento quasi epocale. Mi fa piacere poter abbinare la mia felicità per l’album a questa vittoria della napoletanità.
Sapere che anche la tua musica sarà la colonna sonora di questo scudetto storico che emozioni ti crea?
È un sogno per me, un qualcosa di fantastico e indescrivibile. È meraviglioso poter legare la mia musica a questo evento storico. Questo è un momento di grande rivalsa per questa città e ci sarà tanto da lavorare per festeggiare al meglio questo scudetto.
Mosaico è il titolo del tuo nuovo album, ma come nasce questo progetto?
Questo mosaico è un insieme di pezzi, tasselli e colori, proprio come Napoli. Anche perché Napoli, con le sue caratteristiche e le sue sfaccettature, rappresenta un macro mondo unico e ricco di cultura.
In questo progetto ho cercato di raccontare tutte le sfumature mie e della città, ma ho cercato anche di sperimentare altri modi di cantare e di esprimermi.
Infatti, passo da un duetto con Mario Biondi a Clementino, da Gigi Finizio a Franco Ricciardi e nella seconda parte, che vedrà la luce a novembre, ci sarà anche un duetto con il Maestro Peppe Barra, così da mettere insieme tutti i pezzi di questo mosaico.
Tantissime quindi le collaborazioni, da Clementino a Gigi Finizio, passando per Franco Ricciardi e in particolare con Mario Biondi con cui hai collaborato nel brano “Mai senza ‘e te” uno dei singoli estratti…
Il nostro incontro è legato a Renato Carosone. Entrambi abbiamo ricevuto il Premio Carosone (circa 3 anni fa ndr.) e lì ci siamo incontrati e conosciuti.
È stato amore a prima vista (ride ndr.). Mario (Biondi ndr.) mi ha sorpreso sin da subito, infatti è stato lui a presentarsi a me e da lì è nata un’amicizia e una stima reciproca importante.
Per me è stato un grande onore cantare con un artista internazionale di questo calibro. Sentirlo cantare in napoletano è straordinario.
In questo album troviamo i viaggi, i ricordi, gli amori e le collaborazioni legate alla tua città, ma oltre a Napoli, troviamo anche la tua storia?
Certamente! Napoli è una città che ha vissuto tante influenze ed è una città ricca di storia e cultura. Nell’album racconto di me perchè sono nato e cresciuto a Napoli, ma le mie storie possono assomigliare a quelle di un ragazzo di Buenos Aires o di Amsterdam.
All’interno anche un omaggio a Caputo con Pe’ Sempe, perché non c’è futuro senza passato…
Assolutamente! Per me il futuro è come un gigante che cresce metro dopo metro, giorno dopo giorno, con la testa proiettata avanti e i piedi fermi da dove è partito. Lucio Dalla diceva sempre: “Che il presente, nel momento in cui tu lo pensi, è già passato”.
Mauro Caputo me l’ha fatto scoprire mio padre, che continua ancora oggi a cantarlo e a cantare questo brano. La scelta è legata al voler omaggiare un artista che non ricordano in tanti e con un pezzo relativamente contemporaneo (1978 ndr.). Napoli è una città ricca di grandi artisti, è giusto tributare anche altri brani e non solo i classici.
Sei uno degli artisti più streammati in Italia, ma questo nuovo progetto non sarà solo sulle piattaforme. Ha ancora senso in un mercato discografico come quello attuale presentare un progetto in formato fisico?
Io sono un romantico e penso che l’album abbia sempre quel suo fascino unico, quel fascino che le piattaforme digitali non potranno mai sostituire. Però, è un dato di fatto che oggi le piattaforme vadano per la maggiore.
Infatti, anche nelle auto nuove, è più facile poter ascoltare i brani attraverso le piattaforme digitali piuttosto che attraverso un CD. Tuttavia, ho trovato un modo per invogliare i miei fan a comprare il disco fisico.
Abbiamo infatti scelto di utilizzare un’App che si chiama Andrea Sannino e che genererà contenuti speciali prodotti con la realtà aumentata inquadrando semplicemente la copertina dell’album. Quelli che compreranno il formato fisico potranno così accedere a contenuti extra. Insomma, una sorta di premio per i coraggiosi che compreranno l’album fisico.
Il periodo estivo è alle porte, ma come sarà la tua estate musicale?
Sui miei social ho già pubblicato delle date, le prime venti riguarderanno però più il sud Italia. La prima data sarà il 22 maggio e debutterò a Bari, ma il calendario è in continuo aggiornamento.
La tua carriera è fatta di grandi momenti, dall’incontro con Lucio Dalla, alla canzone scritta per Domenica In con Franco Ricciardi e passando per Abbracciame brano diventato simbolo durante il lockdown. Ma nel tuo cassetto, c’è ancora qualche sogno?
Ho il cassetto pieno di sogni e come tutti, spero di poter andare al Festival di Sanremo, ma sogno di andarci portando tutto me stesso e cantando in napoletano. Anche perché, alla fonte della canzone italiana, c’è la canzone napoletana.
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli