Brando Madonia, la ricerca di libertà nel suo “Le conseguenze della notte”
Le conseguenze della notte è il titolo del nuovo album che vede protagonista Brando Madonia, un’opera prima da solista di assoluto valore e di grande interesse, dopo i progetti con i Bidiel (con la band anche a Sanremo nel 2012 ndr). Un album composto da dieci tracce che rappresentano il cantautore con tutti i suoi contrasti, i suoi pensieri, le sue paure e le sue sfumature.
La notte come sfondo di momenti, sensazioni e attimi di vita vissuta, per un flusso di coscienza continuo di pensieri e parole. Un lavoro cantautorale realizzato in piena libertà e in costante ricerca del giusto equilibrio, con una maturità artistica da vivere e con le giuste occasioni da cogliere.
Ciao Brando, come stai dopo l’uscita di Le conseguenze della notte?
Dopo i due anni di blocco che abbiamo vissuto, per me ripartire con un album al quale tengo molto è fondamentale, anche perché fare un album oggi, con la velocità con cui si esce, è anche un atto di grande coraggio e forza. Però sono felice ed entusiasta.
Legandomi a questo discorso: oggi si parla sempre più di musica liquida o da social, tu invece proponi un album intero e completo. L’essere figlio degli anni ’90, dove l’ascolto era legato al CD e allo stereo, ti ha in qualche modo influenzato per la scelta di questo album?
Probabile, oggi le persone non hanno forse tempo per ascoltare un album intero, non hanno l’abitudine di dedicare del tempo alla musica. Io sono legato ad una visione più romantica e forse, anche perché ci ho lavorato con mio fratello, lo trovo un lavoro sincero e libero da qualsiasi logica di mercato. Abbiamo fatto tutto quello che volevamo fare. È un lavoro tutto nostro!
L’album è uscito il 12 maggio, ma dopo questa uscita hai capito quali sono queste Conseguenze della notte?
Ogni notte è diversa e può regalare diverse emozioni: c’è la notte di caos, la notte di solitudine, una notte intima e tanti altri tipi di notti. Insomma, ogni notte può portare un qualcosa di alternativo e non scontato. I brani di questo album sono delle piccole tracce lasciate ogni notte e come conseguenza, è nato questo album e sono nate queste canzoni.
Primo album da solista, ma com’è lavorare da solo dopo aver lavorato per anni in una band?
È diverso, ci sono pro e contro. Sono contento di essere arrivato a questo progetto da solista più maturo. Da ragazzino era bello avere vicino altre persone per un supporto. Da solista sei tu che decidi, lavori d’istinto e scegli tu come vivere certe esperienze. Io vivo molto d’istinto e ad esempio, questo album rappresenta il me di oggi, magari tra un anno cambierò e mi evolverò e sarò così pronto ad un altro passo per la mia carriera.
In Io non odio te, uno dei brani che ha anticipato questo album, tu parli di equilibrio. Questo equilibrio può essere un sinonimo di maturità, la stessa maturità che ti ha fatto intraprendere questo percorso da solista?
Assolutamente sì! Accettare certe situazioni è un grande passo, ma anche prendere le cose con leggerezza e ironia è importante. La maturità porta anche ad un equilibrio nelle sensazioni. Oggi mi sento maturo per questo mio percorso.
Quanto troviamo di Brando Madonia in questo album?
Per me è un album sincero, è il mio racconto tradotto in musica. dalle mie canzoni si può capire come sono, a tratti malinconico, ma con una certa leggerezza e ironia. Questo album sono io e mi rispecchia abbastanza.
Nell’album troviamo due duetti, è un album fatto anche di incontri questo?
Certamente! All’interno troviamo i feat con L’Elfo, un rapper totalmente lontano dal mio mondo musicale e con Ester Pantano, che è un’attrice che conosco da una vita. È nato tutto in maniera naturale e istintiva, con Ester era da anni che parlavamo di fare un qualcosa insieme e finalmente ci siamo riusciti. Anche con L’Elfo ci siamo sempre rispettati ed è bello il contrasto che si è creato tra il mio e il suo mondo.
Come sarà la tua estate in musica?
Spero importante, il live è fondamentale per me. Ho già fatto degli eventi a Catania e poi continueremo il giro. Aggiornerò presto il calendario con nuove date.
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli