Daniele Nick: “La musica mi ha dato la possibilità di esternare le mie emozioni e di sfogarmi”
Chi non ha mai avuto a che fare con persone, pensieri e considerazioni mediocri? Con questa domanda, si presenta il pensiero di Daniele Nick, giovane cantautore e polistrumentista romano, che il 3 giugno scorso è uscito con il suo nuovo singolo dal titolo Mediocrità.
Un brano che vive di musica rock e che si appoggia ad un testo che racconta quei momenti e quelle persone che si fermano all’apparenza, che parlano senza sapere e solo per il gusto di dare fiato alle bocche e giudicare la vita degli altri in modo superficiale.
Senza ricordare, che spesso, l’apparenza inganna e non mostra i sacrifici compiuti per raggiungere un sogno o un obiettivo.
Un pezzo di critica sociale quello proposto da Daniele Nick e che vede all’interno anche una componente autobiografica tipica dei grandi cantautori.
Un viaggio in musica, tra pensieri e parole, compiuto dallo stesso autore e vissuto anche da tutti noi.
Ciao Daniele, è uscito da qualche settimana questo tuo nuovo brano, ma com’è nata l’idea?
Non è una hit estiva, ma mi sta regalando delle belle soddisfazioni. Mediocrità è un brano nato di getto, come successo con tutti gli altri miei singoli. Io vedo la musica come una sorta di donna perfetta e nel momento in cui devo scrivere fa tutto lei. Mi pilota e mi guida.
Questo brano l’ho scritto in un momento di rabbia, è un pezzo rock, aggressivo e secondo me ha una grande potenza. Quello che racconto, è una critica aperta verso tutte quelle persone che giudicano basandosi solo sull’apparenza. Quella mediocrità di giudizio. La musica mi ha dato la possibilità di esternare le mie emozioni e di sfogarmi.
Per trattare una tematica del genere, immagino che ci sia una forte componente autobiografica…
Questo brano è una fotografia della realtà e ovviamente rappresenta anche la mia storia. In questo brano mi sono messo a nudo e ho raccontato una parte delle mie esperienze. C’è quello che ho vissuto in questi miei 28 anni, dagli amici falsi alle persone sempre pronte a giudicare.
Quello della critica basata sull’apparenza è una situazione che hanno vissuto un po’ tutti quanti. Cosa speri che arrivi al tuo pubblico?
Spero che la gente ci si possa ritrovare. Raccontare un tema scomodo non è sempre conveniente, ma io amo andare controcorrente. Spero di riuscire trasmettere qualcosa di buono se ci sono persone che hanno vissuto quello che ho vissuto io, sarei contento di condividere con loro questa esperienza. Se le persone hanno un sogno, non si devono mai arrendere. Spero nel mio piccolo di dare una forma di speranza.
La tua è una musica legata all’esperienza, artistica e personale.
Sì, credo che sia questo il mio segreto. Infatti, spero che quelli che mi ascolteranno riusciranno a percepire me e quello che ho vissuto. L’importante per me è che arrivi il pezzo e arrivi il mio vissuto. Non mi interessa la fama o la gloria.
In un mondo musicale sempre più liquido e dominato dalle piattaforme e dalle playlist, questo brano andrà a completarsi con un progetto intero o lavorerai su diversi singoli?
Il mio sogno è quello di riuscire a stampare dei vinili. Sono affezionato tanto a tutto quello che girava negli anni ‘70/’80. Il compromesso, purtroppo o per fortuna, è che oggi gira tutto attorno alle piattaforme digitali.
Da quando ho iniziato questo progetto, ho sempre fatto uscire un singolo al mese e pubblicato poi su web e su gli store digitali.
Questo l’ho fatto per rendere più agile l’ascolto e per arrivare a più persone possibili. Però, posso dire che questo brano, farà parte di una raccolta che uscirà tra ottobre e novembre, con 25 singoli già usciti e una bonus track.
I singoli lì andrò a prendere dalle due raccolte già uscite nel 2019. Insomma, un progetto imponente e stimolante.
L’uscita di un brano è sempre un grande momento per un cantante, ma ci sono altri sogni nel cassetto?
Spero di diventare più visibile e di emergere ancora di più. Come detto, non mi interessa la fama, ma spero di arrivare a più persone possibili. Spero poi di continuare con questo progetto per tanti anni. Voglio continuare a fare musica per bene.
In conclusione, con l’arrivo del caldo è partita anche la stagione estiva dei concerti. Dove ti potremmo sentire?
Onestamente, non sono un amante del caldo. Anzi, io preferisco il freddo, ma parlando di periodo musicale, sono contento dell’arrivo dell’estate. Adesso però non farò grandi cose, anche perché da quando ho iniziato questo progetto mi sono concentrato più sull’aspetto contenutistico. Però ecco, prima o poi porterò questo progetto live.
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli