Marco Massa, l’artigiano della musica italiana, “Era Maggio”, il nuovo brano del cantante milanese
Marco Massa è uno dei grandi nomi della musica italiana, artista a tutto tondo, dalla lunga gavetta e dalle memorabili canzoni. Cantautore sempre sul pezzo e sempre con grandi novità all’attivo. Infatti, è disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download Era Maggio, il nuovo brano del cantante milanese. Un brano autobiografico, dove Massa va a ripercorrere attimi, momenti ed emozioni intime. Una lettera ad una persona cara, la mamma, e le emozioni, la nostalgia e le sensazioni raccontate in modo semplice e introspettivo.
Una carriera longeva e partita nel lontano 1997, dove pubblica il suo primo EP, “Come Un Tuareg” per poi arrivare ai giorni nostri, con canzoni sempre attuali e reali, come quelle dentro l’EP “A voi che siete buoni” e quelle che saranno nel suo prossimo progetto in uscita da settembre.
Un curriculum ricco di canzoni, premi, riconoscimenti e attestati di stima. A raccontare una carriera ricca di musica, storia e attualità, lo stesso Marco Massa.
Sei un cantautore esperto e che di musica ne ha fatta tanta, ma l’emozione di un nuovo singolo è sempre la stessa?
Certamente! Per me è sempre come la prima volta. L’uscita di un singolo è come dare alla luce un qualcosa di nuovo e di molto amato. Quindi, è un bel momento per me. Poi, in generale, questa è una produzione a cui io sono molto legato, ho cercato di trovare un senso e cogliere il lato umano e intimista delle cose. Il comprendere la nostra umanità, la forza e la debolezza. Insomma, capire le nostre scelte anche sotto l’aspetto emozionale.
Un EP dove riproponi anche le tue canzoni storiche, come mai hai deciso di percorrere questo viaggio con queste canzoni?
Ci ho messo un anno a fare il disco, ma non per lentezza, ma per una mia ricerca. Oggi la musica si è evoluta e se lavorata bene e con cura, diventa divertente ed interessante. Ho avuto la fortuna di incontrare Marco Grasso, un arrangiatore e un grandissimo direttore d’orchestra, con cui ho avuto da subito un grandissimo rapporto celebrale ed emotivo. Insieme, abbiamo scoperto di poter fare cose interessanti a livello sonoro, grazie alla musica nordica.
Ho così voluto riprendere dei brani già pubblicati, per vestirli di queste nuove sonorità e il risultato è stato sorprendente.
Com’è nata questa scelta?
I brani che ho scelto non sono del tutto inediti. Ho voluto recuperare brani della mia produzione, brani nati nell’arco di più di trent’anni di carriera. Dieci sono i pezzi scelti, tra cui Era maggio (l’ultimo singolo uscito ndr.), a cui ho voluto dare una linfa nuova a livello musicale, dare un nuovo mondo sonoro fatto di ricerca e passione. Forse, è il disco migliore in assoluto tra quelli da me realizzati, non ho cambiato i testi, ma solo i vestiti. Ci ho messo l’anima in questo progetto.
Era Maggio è l’ultimo singolo uscito in ordine cronologico, un brano emotivo e autobiografico, come ce lo presenti?
È un brano che parla di famiglia e delle contraddizioni al suo interno. Parla di una madre preoccupata e parla di problematiche che tutti vivono. È la mia storia e racconto anche le emozioni e l’intimità di quei momenti.
Non è però l’unico brano autobiografico del progetto, vero?
Quello che racconto è un viaggio, il viaggio della mia vita. La mia è un’esigenza e mi viene naturale parlare di quello che accade dentro di me e intorno a me. Anche in A voi che siete buoni, per esempio, parlo della problematica della droga e ne parlo attraverso un’esperienza diretta di un mio amico. Era giusto parlarne all’epoca ed è giusto parlarne ancora oggi. Cara Milano è un altro brano di questo progetto e che racconta Milano e della sua evoluzione. Certo, è cambiata ed è più sfacciata, non ha più quella sua intimità, ma resta centrale nelle nostre vite. Anche questa canzone è attuale, anche se l’ho scritta 15 anni fa.
Piccola provocazione: tu dici che questi brani sono ancora attuali, ma è perché eri troppo avanti tu o perché la realtà si è in qualche modo bloccata?
Secondo me questi brani sono attuali perché la realtà si è un po’ fermata, si è appiattita a livello celebrale ed emotivo. L’uomo si è omologato troppo, subisce quello che succede e sembra non voler provare emozioni. Prima si parlava, ci si confidava, oggi ci chiudiamo dentro il web e non sappiamo più comunicare a livello emotivo. Siamo tutti egocentrici e siamo meno forti. L’apparenza ci ha reso soli.
Canzoni attuali, ma anche intime. Non deve essere facile raccontare ciò che ti circonda e ciò che provi dentro?
Faccio un esempio: durante il periodo covid, siamo stati spettatori di quello che accadeva e io, come credo anche tutti gli altri, in quel momento mi sono visto dentro e ho cercato di analizzare le mie emozioni e le mie sensazioni. Volevo capire quello che succedeva fuori, ma anche quello che accadeva dentro me. Ci siamo fermati e siamo diventati più fragili, anche se non lo vogliamo dimostrare. Con questo progetto, ho voluto anche raccontare questa fragilità e i nostri limiti. Una sorta di contrapposizione di ieri con l’oggi.
Come sarà la tua estate musicale?
Farò un concerto importantissimo in una rassegna a Cassino, un luogo pazzesco e in un anfiteatro incredibile. Una rassegna storica dove ci saranno anche Concato e Morgan. Io parteciperò con questo mio progetto e insieme a me ci saranno l’attore Danilo Da Rodda e al chitarrista Pietro La Pietra. Poi le altre date le comunicherò più avanti e da settembre ci saranno anche le date nei teatri. Non vedo l’ora di tornare a calcare i palchi dei teatri.
Una carriera ricca di successi e traguardi, ma hai ancora sogni nel cassetto?
Quelli ci sono sempre e spero di realizzarli il prima possibile.
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli