L’artista romano ha parlato a noi di Musica 361 del suo progetto solista dopo l’esperienza di cantante in vari gruppi
Parole semplici e concetti diretti, in questo modo si esprime Massi Farina che scrive senza troppi fronzoli, utilizzando sia l’italiano che il dialetto romanesco, come lui stesso conferma: <<Io utilizzo parole e concetti molto semplici, magari parlando anche di cose delicate perché il mio intento è di arrivare alla gente comune senza troppi giri di parole>>.
La passione per la scrittura e per il canto nascono quasi contemporaneamente. Nel 2005-2015 è il cantante del duo DigitalSoundParadise (DSP), dal 2016 cantante de “Le AnimeNote”, e nel 2018-2020 uno dei cantanti della Band “La Cricca dell’orma”. Ora ci presenta la sua ultima fatica artistica portando avanti il suo progetto solista: <<Avevo delle cose mie che volevo realizzare, erano nel ‘cassetto’, durante il lockdown ho pensato molto a queste cose e mi sono focalizzato su quello che volevo fare nel futuro>>.
Il tao, la dualità di ognuno di noi. Il bene e il male. L’angelo nero e la sua corrispondenza umana. Il nuovo saggio è tutto questo: <<Quando ho scritto questo testo ho pensato a quanto siamo deboli e quanto siamo influenzati anche dal male che esiste ed è intorno a noi. Ho pensato anche alla dualità del tao e di quanto ognuno di noi sia influenzato da una parte positiva e da una parte negativa e partendo da questo concetto mi sono messo a nudo, perché ho parlato anche delle mie problematiche, dei problemi che ho avuto con mio fratello che nel video è rappresentato da un’altra parte di me: l’angelo è anche il nostro cambiamento le nostre trasformazioni>>. Il video del brano è particolarmente suggestivo, cita grandi capolavori del cinema come Il settimo sigillo di Bergman o Il cielo sopra Berlino di Wenders (la regia è di Alessandro Di Carlo, Paco Rianna è il direttore della fotografia, mentre il brano è arrangiato e suonato da Francesco Finori; Mix e Master Simone Coen).
Anche se viene dal rap, Massimiliano non è legato a un genere in particolare, tra le sue influenze si spazia dalla classica all’Heavy Metal, per quanto riguarda i cantanti che lo hanno ispirato si contano Vasco, Litfiba, Negrita, Antonello Venditti, Renato Zero e non poteva mancare Franco Califano, dato che Massi Farina è stato due volte finalista al premio Califano (<<Califano è un riferimento per tutti noi romani, non puoi non subirne le influenze>>).
Per quanto riguarda le tematiche ha decisamente scelto l’impegno, come dimostra anche la canzone “Che è rimasto de loro”, dedicata ai giudici Falcone e Borsellino: <<Non sto facendo uscire canzoni d’amore perché ce ne sono troppe e, senza nulla togliere alle canzoni d’amore che sono bellissime e ci fanno sognare, in questo periodo storico però voglio parlare d’altro: è un periodo molto, molto drammatico, nel video precedente (“Riaccendete i riflettori”) ad esempio ho parlato di Amatrice>>.
Ogni canzone è un mondo a sé, ogni canzone è una storia da ascoltare. Massi Farina è un cantautore e sognatore che per ogni brano ci regala una copertina artistica realizzata dal Maestro Paco Rianna e un quadro dell’artista Barbara Maresti e mentre sta preparando il prossimo video, (non ci ha potuto dire molto ma sappiamo solo che è in cerca di un circo per la location…), ci ha rivelato i prossimi impegnativi progetti: un vinile e, per la seconda metà del 2024, l’intento di portare in giro la sua musica.