Il Conte Biagio, fuori “Veronica” il nuovo singolo

Il Conte Biagio, fuori “Veronica”: mi piace trattare temi importanti rimanendo leggero e guardando sempre al futuro con ottimismo

Il Conte Biagio, fuori "Veronica" il nuovo singolo
Il Conte Biagio, fuori “Veronica” il nuovo singolo

Se c’è un artista capace di coinvolgere il pubblico durante i suoi live e di stupire, grazie al suo stile pop originale, questo è sicuramente il cantautore salernitano Il Conte Biagio.

Durante la sua carriera l’artista ha tenuto più di 200 concerti in tutta Italia e ha preso parte ad importanti festival e rassegne tra cui “Villa Ada” a Roma e il “MEI” di Faenza.

Inoltre, ha aperto il concerto di Tananai al Meeting del Mare, e suonato al “SUQ” di Ragusa. I suoi pezzi più celebri sono “Università”, “Occhiali a specchio”, che tratta il tema dell’iperconnessione, che tutti viviamo e che è causata nella maggior parte dei casi dall’uso scriteriato che viene fatto dei social network, e “La mia depressione”, con cui ha partecipato a X-Factor nel 2019. Oggi lo abbiamo incontrato.

È appena uscito il tuo ultimo singolo “Veronica”, che racconta il disagio e le problematiche che i giovani si trovano ad affrontare al giorno d’oggi. Com’è nata e cosa rappresenta per te?

Il brano nasce da storie reali e da alcuni incontri che ho fatto. Racconta quattro storie di ragazzi che cercano di cavarsela nel mondo di oggi, che, come sappiamo, è molto complicato. L’ho scritta un paio di anni fa e nonostante il tema non sia dei più facili, il sound e il testo risultano essere scanzonati perché mi piace trattare temi importanti rimanendo leggero e guardando sempre al futuro con ottimismo. È una canzone fondamentale per me e spero che lo possa diventare anche per il mio pubblico.

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Il Conte Biagio – Veronica – Cover

Cosa vuol dire per te fare musica oggi?

È molto impegnativo perché essere degli artisti indipendenti, come nel mio caso, non è affatto facile nel 2023. Anche se sono consapevole di non essere l’unico artista a compiere molteplici sforzi per sopravvivere in questo mondo: straordinario quanto complicato. Il fatto di non essere da solo mi dà molta forza. Sono contento del fatto che nell’ultimo anno ci sia stata una vera e propria rinascita del cantautorato, anche grazie ad artisti come Colapesce, Dimartino e Davide Petrella, che hanno messo in luce come ci sia la necessità sia da parte degli artisti, che del pubblico, di ascoltare canzoni capaci di raccontare storie e che siano suonate per davvero. Il mio ritorno in un momento fertile come questo, dopo due anni di pausa, significa moltissimo per me.

Ti ispiri a qualche artista in particolare quando scrivi i tuoi brani?

La mia musica non esisterebbe se non fossi entrato in contatto con le note e la poesia dei Beatles, di Lucio Dalla e non ultimo, di Cesare Cremonini. All’inizio della mia carriera la band che più mi ha ispirato, nonostante fosse di nicchia, è stata quella de “I Sabini”. Una band folk-rock di Rieti molto talentuosa, che oramai si è sciolta. Grazie a loro ho mosso i primi passi nel mondo della musica e ho cominciato a esibirmi dal vivo.

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Il Conte Biagio

Sapresti dirmi qual è il luogo più bello dove hai suonato nel corso di questi anni?

Non posso dimenticare la mia esperienza di qualche anno fa all’Università di Cosenza. Era il primo maggio e ad ascoltarmi c’erano almeno quindicimila persone. Suonavo chitarra, voce e gran cassa e si creò un’atmosfera unica con il pubblico.

Quali sono i tuoi progetti per i prossimi mesi?

Nel 2024 ci sarà una grande novità che non posso ancora svelare, ma che mi porterà a suonare in tutta Italia per molti mesi. Vi prometto che a breve scoprirete tutto.

Articolo a cura di Stefano Grandi 

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