Mirkoeilcane, “La musica contemporanea mi butta giù” è l’album che segna, a distanza di cinque anni, il grande ritorno del cantautore romano
La musica contemporanea mi butta giù (Etichetta: Santeria / Distribuzione: Audioglobe) è l’album che segna il grande ritorno di Mirkoelcane, cantautore romano e artista a 360°. A distanza di cinque anni dal precedente lavoro, Mirkoeilcane torna con un nuovo progetto, tra omaggi, scrittura inedita e creatività, tra maturazione ed evoluzione. 12 sono le canzoni presenti nell’album e diverse le collaborazioni: a partire da Daniele “Mafio” Tortora che ha prodotto il lavoro, a Giobbe Covatta presente nel brano Secondo Giobbe e Daniele Silvestri nel brano Serie B e con una collaborazione attiva agli arrangiamenti e alla co-produzione nel brano In equilibrio.
La musica contemporanea mi butta giù è anche un chiaro omaggio a Franco Battiato (Up patriots to arms brano dell’album Patriots) e a tutti quegli album fuori dalle logiche e fuori dai mercati.
Un album pensato e ragionato, ironico, leggero e non banale, ricco di sfumature e attimi. Un grande ritorno per uno dei più talentuosi cantautori che, torna per farci emozionare e pensare, dopo il grande successo di Stiamo Tutti Bene (secondo posto a Sanremo Giovani 2018 e Premio Mia Martini).
Inizierei chiedendoti come stai dopo l’uscita di questo album?
Mi sento bene e in regola con i miei doveri. Sono molto felice di sapere che è un album che piace e che sta ricevendo dei feedback positivi e importanti. Per farla breve, sto molto meglio di alcuni mesi fa.
Cinque anni dal tuo precedente lavoro, ti sei preso il tuo tempo per scegliere le canzoni adatte. Questa attesa è una forma di maturità artistica?
Diciamo di sì! Non era però mia volontà far passare così tanto tempo tra un disco e l’altro. C’è stato il problema legato alla pandemia e poi ci sono stati anche degli intoppi discografici. Questo rallentamento però ha favorito il ragionare meglio all’album e decidere così le canzoni più adatte. Anche perchè, molte delle canzoni parlano di attualità e quindi, ho dovuto scegliere. Quelle che sono uscite, sono quelle per cui sono convinto del messaggio che possono mandare. La maturità è frutto di un pensiero molto lungo!
Maturità e influenze, a partire anche dal titolo…
Io credo che, in qualsiasi percorso, artistico e non, ci sia bisogno di costante ricerca su se stessi e di come comunicare con gli altri. Quindi, l’aver approfondito certi tipi di musica, certe letture e aver visto determinati posti, ha portato in questo disco concetti più maturi e profondi.
La musica è condivisione e in questo album troviamo diversi artisti che ti hanno accompagnato: da Giobbe Covatta a Daniele Silvestri e passando per Daniele “Moffi” Tortora. Un album condiviso e fatto per anche per condividerlo con il pubblico?
Esattamente! Nei miei precedenti lavori, mi divertivo a fare da solo e mi occupavo anche degli arrangiamenti. Tuttavia, è più bello condividere il lavoro con dei grandi professionisti. Per me, consegnare dei provini ad un’altra persona, è stato un atto di coraggio e per tanto sono stato ripagato benissimo. Anche le partecipazioni di Covatta e Silvestri, tutto sono, tranne che delle trovate pubblicitarie, ma sono due persone che ho conosciuto in questi anni e per cui la collaborazione è stata una naturale conseguenza.
12 sono le canzoni di questo album, ma quando hai capito che era completo e pronto per farlo uscire?
La sensazione che l’album sia prono in realtà non arriva quasi mai. C’è un momento che capisci, che stai solo aggiungendo e mai modificando realmente un qualcosa. Quei particolari di cui ti accorgi solo tu in studio e per cui non faresti mai uscire nulla. Tuttavia, ti accorgi di esagerare in questo essere scrupoloso e così alla fine decidi di uscire. Ancora oggi però, quando risento i brani, rifletto su cosa potevo fare di diverso e come migliorare. Però, è una sottigliezza questa, infatti, è sempre piacevole riascoltare un lavoro finito.
A Sanremo con Stiamo tutti bene hai sbalordito tutti, ma com’è cambiato Mirkoeilcane da quel momento ad oggi?
C’è una vita quotidiana dietro al personaggio. Dietro c’è una passione per la musica, per la scrittura e la letteratura che non si è mai fermata in questi cinque anni. Passare per la tv o per Sanremo ha dato i suoi buoni frutti e i suoi contro. Un po’ di rabbia qui, un po’ di gioia lì, un po’ di delusione e un po’ di aspettative mancate ed ecco come sono arrivato così ad oggi.
Con l’uscita del disco, inizieranno le date degli showcase e con l’anno nuovo anche i primi live. Quale sarà l’emozione di salire sul palco per cantare queste nuove canzoni?
È sicuramente la parte migliore! Per quanto mi riguarda: la musica, sta nel suo terreno naturale su un palco. Con uno che canta, diversi che suonano e qualcuno che ti sta ad ascoltare. Lì diventa quello che deve essere la musica. Queste date, saranno importanti anche per levare una certa ruggine che mi porto dietro. Saranno dei live importanti per riavvicinarmi con il pubblico. Per me il concerto è l’unico motivo per cui vale la pena fare questa “guerra” simbolica per la musica.
Il 2024 partirà subito con questi appuntamenti live, ma cosa ti aspetti con l’anno nuovo?
Io mi aspetto di mantenere un’andatura costante. Mi piacerebbe che i prossimi anni siano di produzione musicale. Senza freni e senza intoppi. Mi piace l’idea, che chi fa musica, continui a produrre bellezza, cosicché, con i tempi con cui uno vuole ascoltare, possa scoprire cose sempre nuove. Quindi, spero in una produzione continua e felice e senza il bisogno di nessuna bomba mediatica!
Articolo a cura di Francesco Nuccitelli