Ms Rosita, con il nuovo Ep “Esperidi” racconta, in chiave cinica e ironica, storie di personaggi della mitologia greca, riadattati ai giorni nostri, esperienze personali e storie d’amore
L’identità artistica di Ms. Rosita si muove tra i generi dell’indie e del pop, mischiati sapientemente con tocchi di rock, blue, soul e R&B. La usa ironia è irriverente, questi i tratti distintivi del talento emergente di Ms. Rosita, giovanissima cantautrice di Biella.
Cantante, compositrice e polistrumentista fa il suo debutto con un nuovo e interessante progetto musicale intitolato “Esperidi”: un ep con 4 brani nato tra le mura domestica nel 2020.
In Esperidi Ms Rosita racconta, in chiave cinica e ironica, storie di personaggi della mitologia greca, riadattati ai giorni nostri, esperienze personali e storie d’amore.
L’Ep si compone di quattro brani inediti. Apre la tracklist “Quarantena”, singolo che ha anticipato l’uscita dell’Ep. Il brano parla d’amore.
La fine di una relazione spesso richiede l’uso della ragione per normalizzare il fallimento e la delusione. In questo pezzo Ms. Rosita utilizza la metafora della nave per rassicurare coloro che vivono la fine di una relazione. La nave da abbandonare, citata nel testo, è un invito a fermarsi, riflettere e a lasciar andare con la consapevolezza che ci saranno altre occasioni e si potrà così ricominciare un altro appassionante viaggio.
“Un amico dagli occhi blu”, seconda traccia, racconta la storia di Narciso, personaggio della mitologia greca, che colpito da un incantesimo fu condannato all’eccessiva vanità e all’amore smisurato per sé stesso. Ms. Rosita riporta questa storia ai giorni nostri e vede in Narciso un individuo che guardandosi allo specchio non è mai soddisfatto della propria estetica.
“Esperidi”, brano che dà il titolo all’Ep, si ispira ad un’altra storia della mitologia greca. Le Esperidi, infatti, erano ninfe che, secondo le leggende, custodivano il giardino delle mele d’oro. A causa del furto di una di queste si innescarono una serie di litigi che portarono alla guerra di Troia. Ms. Rosita parte da questa narrazione ma si sofferma sul termine “E speri di” ne cambia il significato per parlare di speranze e di desideri.
Chiude la tracklist “Alice Meraviglia” che prende spunto dalla favola di Alice nel paese delle meraviglie che per Ms. Rosita è piena di simboli, significati e personaggi strani che, per certi versi, rappresentano gli aspetti positivi e negativi della società contemporanea. Su questi elementi costruisce una sorta di parodia con la quale elargisce consigli e rassicurazioni per gestire al meglio le disavventure della vita.
Ms. Rosita ci racconta il suo percorso artista e il suo debutto con il nuovo album.
Il tuo percorso artistico è iniziato a 12 anni. La tua passione è nata grazie ai tuoi genitori o hai avuto altre influenze?
I miei genitori non hanno mai avuto passione per la musica e nemmeno nell’ascolto, ma ho un fratello di mia nonna che faceva il direttore di orchestra e i suoi figli/nipoti hanno seguito il suo esempio, sebbene facciano musica classica.
A me incuriosiva un percorso alternativo, che ho capito studiando altri generi musicali, così ho iniziato a dedicarmi anche altre tendenze musicali, cercando di farle bene che non è mai semplice.
Nel tuo ep “Esperidi” ci sono 4 brani, con sonorità e generi vari. Oltre ad essere un album di debutto, è un lavoro di sperimentazione? Verso quale direzione vuoi andare musicalmente?
Sono i miei primi lavori che rispecchiano il mio essere e i miei diversi ascolti: in generale, non mi pongo troppi limiti in fase di composizione.
Dove voglio andare, dipende dal periodo e soprattutto da cosa ascolto nel momento in cui mi scrivo. Non voglio racchiudermi in una classificazione.
Non andrò mai verso il metal, ma credo che al di fuori dell’aspetto musicale, quello che lega i miei pezzi sono le modalità di scrittura, dove c’è sempre l’ironia. La stessa è presente anche nel mio modo di cantare, dove non mi pongo limitazioni.
Nell’attuale scenario musicale è fondamentale apparire, e soprattutto inseguire follower, i social e le visualizzazioni. Questo ti condiziona nella scrittura delle tue canzoni?
Se un artista si mette in mostra, comunque, cerca sempre un riscontro positivo con like (per fare un esempio). Io non sono molto brava ad utilizzare i social e non mi metto a fare le cose pensando a questo. Però non mi sento molto diversa rispetto a chi ascolta la trap perché sono figlia di questi tempi. Quello che mi piace è pensare che le persone possano sentirsi dentro i miei testi.
Oltre alla scrittura dei testi, alla parte melodica e armonica, curi anche gli arrangiamenti delle tue canzoni?
Amo molto scrivere, dove ho trovato la mia dimensione. Quando concepisco una canzone, definisco una struttura/Demo e poi studio gli arrangiamenti che poi vengono realizzati con il supporto di alcuni musicisti. Mi piace sviluppare idee anche in questa parte più tecnica.
Nei video su YouTube dei quattro singoli, sei stata fotografata con un costume bianco mentre mangiavi una mela. È un’immagine esuberante, diversa rispetto a quella più timida che hai portato al Reload Sound Festival 2022 anche con un outfit più contenuto. Perché questo contrasto?
Io sono favorevole al fatto di fare una foto più esuberante, se dietro un artista però c’è della sostanza. Mi piaceva lo scatto perché dovevo scoprirmi.
Dal vivo sono più riservata, ma non mi sento timida, anche se posso trasmettere questa sensazione.
Sono una persona egocentrica come tanti artisti, perché è un po’ nella loro natura.
Adesso ti stai dedicando alle produzioni di nuovi singoli, mentre per vederti live, quali saranno i tuoi prossimi progetti?
È una cosa che mi piacerebbe fare, sebbene sia diventato un po’ complicato trovare artisti della mia età disponibili a fare dei live perché impegnati negli studi. Mi sto muovendo per cercare delle occasioni per esibirmi in contest per artisti emergenti ma anche festival musicali.
Il debutto di Ms. Rosita arricchisce il panorama musicale con una giovane dotata di talento, capacità compositiva e voglia di sperimentazione. L’artista è anche polistrumentista, caratteristica che purtroppo non è molto comune per le artiste donne, e sicuramente ne rafforzano la sua personalità musicale.
Articolo a cura di Raffaele Specchia
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