Alla scoperta di Chiara Fazzini la giovane esperta di fitness sarà presente nell’Hospitality del Festival per spiegare i benefici per il canto attraverso postura, allenamento e respirazione
Chiara Fazzini si è distinta nel suo settore di competenza grazie al suo originale metodo CFTRAINING, ovvero un programma personalizzato ben definito che copre ogni aspetto del benessere. Gestisce una community che conta più di 4000 donne ed è specializzata sull’inestetismo e tutto ciò che ne consegue. Intorno a lei ha scelto con cura un team di professionisti che svolge un lavoro a tutto tondo con lo scopo di migliorare chiunque senta la necessità. Il focus principale su Sanremo è sensibilizzare artisti, discografici, stampa e pubblico sui notevoli vantaggi che attività fisica e respirazione possono apportare sia fisicamente che mentalmente, assicurando un progresso costante e misurabile.
Prima di entrare nel merito della tua partecipazione a Sanremo 2024, vorrei che spiegassi ai nostri lettori in cosa consiste la tua attività da Personal Trainer?
Principalmente mi occupo del mondo femminile, sono specializzata sull’inestetismo al femminile e tutte le varie problematiche. Da tempo alcuni professionisti sono entrati a far parte del mio team, ossia un osteopata e una nutrizionista, in modo tale da riuscire a trattare anche a distanza i nostri clienti dal punto di vista alimentare, sulla parte di allenamento, più specifica in base alla situazione della ragazza, tramite un’app che ho sviluppato in cui la diretta interessata riceve il suo piano di allenamento con le varie istruzioni.
Mediante l’osteopata invece si organizzano delle video consulenze in cui si praticano sessioni di respirazione, lavorando sulla postura e su tutta la parte terapeutica. Unendo tutte queste figure professionali si crea un approccio curativo e migliorativo della persona. Tutto ciò si svolge online, ci sono dei pacchetti che prevedono delle consulenze con ogni professionista del settore.
Tu e la tua squadra come procedete per constatare i risultati?
Abbiamo dei check programmati, loro hanno una modalità che gli permette di scattarsi delle foto, frontale, di lato e retro, e dopo circa un mese le richiediamo per analizzare i risultati. Attraverso la stessa luce e le stesse angolazioni capiamo se ci sono stati dei progressi o meno in modo tale da creare il proseguo della programmazione.
Come si svolge il tuo metodo d’insegnamento CFTRAININGS?
È un metodo che prevede appunto la presenza di più professionisti qualificati intorno alla figura del Personal Trainer; ognuno si occupa della propria area di competenza con precisione e rigore, anche perché basta un piccolo valore o movimento fuori asse e non si migliora affatto. Funziona un po’ come un gioco di squadra, la nostra assistita deve riuscir a migliorare sotto tutti i punti di vista contemporaneamente.
Il team di professionisti che ti circonda lo hai scelto tu o ti è stato affiancato?
L’ho scelto io selezionando proprio le persone di fiducia che mi hanno aiutata. L’osteopata è lo stesso che qualche anno fa mi ha aiutata con un problema che avevo alla sciatica. Anche le persone che lavorano nel marketing me le tengo strette perché le conosco da molto tempo.
Quando nasce questa tua avventura nel mondo del fitness?
Nasce nel periodo adolescenziale, circa sette anni fa, quando ho iniziato a prendermi cura di me stessa perché sentivo l’esigenza di migliorare. Mi sono appassionata sempre di più a questo mondo e da lì è iniziato un percorso di formazione, la laurea in scienze motorie, tutti i vari corsi di approfondimento, e con il tempo ho sempre incrementato tutto.
In media al giorno d’oggi quante persone chiedono di essere affiancate da un Personal Trainer?
Noi finora abbiamo aiutato circa 4500 persone e tramite i loro feedback abbiamo capito che loro avevano già provato diverse strade di allenamento che non sono andate a buon fine, essendo molto generalizzate. In palestra capita spesso di non essere seguito come dovresti, la tua scheda vale anche per quella di un tuo amico e via dicendo, non c’è personalizzazione e non si ottengono i risultati sperati. Noi facciamo un lavoro veramente finalizzato al miglioramento dell’individuo, senza fare un copia e incolla tra un cliente e l’altro.
La fascia d’età è molto varia o sono prettamente giovani le tue assistite?
Negli ultimi anni mi sono capitate anche tante signore, quindi se dovessi stabilire una fascia ti direi tra i 25 i 60 anni. La figura dell’osteopata ha attirato molto l’attenzione di queste signore che con l’avanzare dell’età possono necessitare di quel tipo di aiuto per migliorare la prevenzione e l’autonomia.
Nel corso di questi anni quali sono state le esperienze che ti hanno formato maggiormente?
Sicuramente all’inizio mi trovavo da sola ed ho commesso degli errori, ma mi sono serviti lo stesso per imparare. Oggi mi sento molto più informata su questo settore e col passare del tempo sono arrivate delle belle soddisfazioni come la chiamata su Rai 2 per svolgere 8 puntate del programma televisivo “Per me”; ho affiancato Filippo Magnini per quanto riguarda la parte del fitness, svolgendo insieme degli esercizi e dei circuiti da proporre ai telespettatori che ci seguivano da casa. Ora ci hanno chiamato anche a Sanremo dove saremo nell’Hospitality per lanciare un messaggio di positività sull’attività fisica e lo stile di vita sano.
Ecco a proposito…parlaci di questo connubio vincente tra Personal Trainer e Vocal Coach.
Sulle nostre programmazioni noi lavoriamo molto sulla respirazione e sul diaframma, un muscolo importantissimo specialmente per i cantanti, grazie al quale riescono ad avere una buona performance vocale, a non avere il fiato corto e a mantenere il palco. Seguendo queste indicazioni, un artista non solo si esibisce meglio ma riduce anche lo stress; respirando attraverso il diaframma ci sono una serie di reazioni chimiche che portano ad un relax del corpo.
Se a Sanremo incontri un giovane cantante in procinto di esibirsi qual è il primo consiglio che gli dai?
Oltre ai soliti riscaldamenti effettuati con uno specialista vocal coach, prima di salire sul palco gli direi di fare delle sessioni di 3-4 minuti di respirazione diaframmatica alternata alla respirazione toracica, posizionarsi proprio la mano sulla zona del diaframma e sotto il costato, gonfiando la pancia, per poi buttare fuori l’aria dalla bocca; in questo modo attivi il diaframma, migliori l’ossigenazione dei tessuti e lo stato di relax del corpo, cercando di allentare l’ansia.
Nei giorni che precedono la gara gli artisti come dovrebbero prepararsi fisicamente?
Un artista dovrebbe allenarsi sia per un discorso di salute che per tenere il palco per fare più movimenti del dovuto. È importante anche mantenere uno stile di vita sano ed è un discorso collegato anche alla qualità vocale. Questo giova molto sul proprio lavoro.
Questa è la tua prima partecipazione al festival? Cosa ti aspetti?
Sì, assolutamente, è la mia prima volta. Per me è una gran bella vetrina, sono in un’area in cui c’è tanta visibilità, tra stampa, sponsor e quanto altro. Essere lì come unica figura che rappresenta il fitness è veramente importante, posso pubblicizzare la mia attività, ho anche preparato qualche gadget da regalare agli artisti. Ad esempio, noi utilizziamo molto una pallina massaggiante che, se viene passata sotto la pianta del piede, porta una serie di benefici a livello di circolazione, di postura e di stress. Il messaggio fondamentale rimane sempre quello di prendersi cura di sé stessi ed è un discorso che vale per ognuno.
Ti senti pronta?
A dir la verità sono un po’ emozionata, per ora questo è il punto più alto della mia carriera, il festival è l’evento più seguito in Italia, funge da trampolino di lancio per altri eventi. Tra l’altro, in gara c’è anche la mia cantante preferita, Alessandra Amoroso, è una doppia emozione.
Che consigli daresti ad una ragazza che vuole intraprendere il tuo stesso percorso?
In primis iniziare un percorso di formazione di laurea in scienze motorie. Personalmente poi ho frequentato degli studi da professionisti privati, affiancandoli e cercando di rubare quanto più possibile con gli occhi, osservavo come insegnavano e piano piano ho preso un po’ il loro posto. Ovviamente anche la formazione sui libri e tramite dei corsi è necessaria, però bisogna anche buttarsi sui social e provarci senza temere il giudizio altrui.
Mi hai servito un assist: sui social ho visto che sei abbastanza seguita su Instagram: come gestisci il tuo profilo e quanto ti aiuta nel crescere dal punto di vista lavorativo?
Sicuramente mi dà la giusta visibilità; noi tutti i giorni condividiamo contenuti di valore, spiegando le varie problematiche e le relative soluzioni. È un modo anche per instaurare una certa vicinanza tra il nostro team e le persone che ci seguono. Il mio profilo lo uso prettamente nell’ambito professionale, mostro poca vita privata e quella poca è comunque correlata alla mia attività. Abbiamo anche creato un gruppo Facebook, che conta 2000 persone, in cui le ragazze ascoltano i nostri consigli e postano i loro esercizi, noto con piacere che c’è molta curiosità in questo ambito.
I tuoi genitori che cosa pensano della tua professione?
All’inizio li ho visti un po’ scettici e titubanti, però adesso stanno notando tutti i frutti di questo lavoro e rimangono sbalorditi. Tra l’altro, in famiglia sono l’unica ad aver intrapreso questa strada perché mia madre è infermiera e mio padre è medico; a volte capita di confrontarmi con lui, approfondendo insieme alcune tematiche, quando abbiamo qualche ragazza che presenta delle problematiche.
Che soddisfazioni ti dà il tuo lavoro? In che modo ti senti appagata?
Mi sento appagata vedendo in giro persone che mi fermano, mi riconoscono e mi ringraziano per averle seguite attentamente nel loro percorso; allo stesso tempo mi sto togliendo tante soddisfazioni, sto portando i miei genitori in vacanza nei posti che sognavano. Sto ripagando le persone che mi sono sempre state vicine.
Hai dei progetti per l’avvenire?
Il mio obiettivo è girare il mondo lavorando, stiamo continuando a crescere, ampliando il nostro team per inglobare più persone a lavorare per bene, senza venir sfruttati nelle palestre come succede al giorno d’oggi. Abbiamo anche pensato ad alcuni programmi per le donne in gravidanza.
Articolo a cura di Simone Ferri